Omicidio Dove non è riuscito il killer inodore e silenzioso, chiamato monossido di carbonio, ci ha pensato la giustizia italiana per mano dei suoi giudici. Mi dicono di stare attento a quello che scrivo perché la VERITÀ giudiziaria è diversa dalla VERITÀ. Mi dicono di stare attento: l’apparato giudiziario è più pericoloso della MAFIA e che in una qualsiasi persona c’è sempre un difetto che lo rende colpevole di fronte alla giustizia. La Lan… doveva morire, quindi la uccidiamo. Questa è giustizia…non si sfugge al proprio destino. Affidarsi alla giustizia italiana, è spendere tutti i propri risparmi, anche quelli impossibile da fare, per prendere il treno per Auschwitz sperando di incontrare il GIUSTO che riconosca la verità e ti salvi andando contro chi ha il comando. MA NON VOGLIO ESSERE COME GLI EBREI CHE VENIVANO PORTATI AL MACELLO SENZA REAGIRE. | INCHIESTA GIORNALISTICA FUNZIONAMENTO GIUSTIZIA IN ITALIA PRESTO SARÒ ACCUSATO E FORSE COME HANNO GIA FATTO UNA VOLTA CHIUDERANNO IL SITO
causa
n. 8391/2014 Reg. Gen. chiamata in pubblica ud. (Consigliere relatore dr.
Amendola Fabrizio) il 7.06.2018 ore 10.00. La cASSAZIONE è L'APICE DI UNA FARSA, PERFETTO CONNUBIO TRA DISONESTà ED INCOMPETENZA, DI UNA FARSA CHIAMATA GIUSTIZIA, CHE ANDREBBE ABOLITA.
GIUSTIZIA FAI DA TE GIUSTIZIA ED ISIS RIFORMA GIUSTIZIA ITALIANA fidarsi dei giudici? | Lo schifo della giustizia italiana Tra qualche giorno mi prenderò uno scanner e pubblicherò lo schifo della giustizia italiana riguardo un infortunio sul lavoro e le indagini fatte. Chiedo conto ai giudici. Come fanno a non vedere, a non sapere. Risposte? Silenzio. Che fanno? Preparano la vendetta? Ho forse offeso l'io narciso? Io continuerò ad urlare la verità, invierò ad ogni giornale, ad ogni istituzione italiana ed Europea quanto. Segnalerò le e-mail cui invio la protesta e vi parlerò del loro silenzio. A voi, internauti che cercate verità, informazioni sul senso sia della vita, sia del vivere civile, a voi dedico queste pagine violente. Pubblicherò tutti gli atti, vi chiederò di giudicare i giudici. Noi, che se troviamo lavoro ci andiamo, e ci mandiamo puire le nostre mogli, i nostri figli e, visto la carenza di lavoro, subiamo di tutto. Partiamo ad ogni ora, non sappiamo quando ritorniamo e se ritorniamo a casa. E questi ci uccidono, ci inviano nel circo a morire. Siamo messo peggio degli schiavi romani di 2000 anni fa, in questa moderna Italia, peggio del medioevo, quando re e regine, certi industriali e politici,, conti e contesse, certi giudici e CTU, allietati dai giullari, certi giornalisti giornalisti e primedonne aspettavano la ghigliottina. J'ACCUSE Accuso ....( censura) Vorrei scatenare una rivolta contro i giudici disonesti, una rivolta contro i CTU disonesti. ( censura)… ma è tutto così evidente che LA VERITÀ grida vendetta. Accuso la ( censura)…non ci sono vie legali per agire, siamo sotto una dittatura fascista e se ti sbattono al cimitero nessuno lo sa. Di fronte a questa evidenza difficile credere che sia uno dei tanti errori giudiziari, ma è più normale credere...( censura)
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commenti | corte di appello sezione lavoro brescia | Gip Giovanni Petillo | |||
mafia avvocati | toghe rosse o nere? Berlusconi | ||||
perizia cened | giudice dr. antonio Matano | le persone che hanno ricevuto questi collegamenti |
Giustizia era ancora giovane e vergine,( Platone considera questa condizione di verginità, come incorrotta, perché tale deve essere la "giustizia". ) quando Giove suo padre, la promise in sposa a Verità. Istruita da Atena, sua sorella, nella scienza e nel diritto, era ammirata per la sua bellezza e desiderata da tutto il popolo.
Trascinata da Cronos, con la complicità di Mercurio, in festini orfici, nei baccanali di Roma, tra le braccia delle toghe degli ermellini, perse sia la testa sia la verginità.
Giustizia dovrebbe essere governata da Verità e Sapienza per applicare alla realtà le leggi teoricamente volute dal popolo.
Ma ormai dubito questa sia la realtà. A volte Giustizia si comporta come una puttana: si vende nei supermercati delle Procure, al miglior offerente.
Funzionamento della giustizia in Italia.
Si parla tanto di giustizia e di carceri piene. Tuttavia non è questo il problema, non per il cittadino comune.
La Giustizia italiana, a quanto pare, infatti, non persegue la verità, ma segue la legge del più forte e delle conoscenze.
Quando si tratta di dovere ottenere giustizia contro questi potenti, si allungano i tempi e stranamente Giudici e CTU, scelti tra professori universitari, diventano ignoranti ed incompetenti
In questo caso sembra che Prof. Angelo Moretto dell'università studi Milano non reputi siano necessarie le canne fumarie e che una caldaia a metano funzionante al 50% non sia una fonte di produzione di monossido di carbonio. Ed il giudice del lavoro della corte d'appello di Brescia Antonio Matano ci crederà?
7 novembre 2013 corte d'appello di Brescia sezione lavoro presieduta dal Presidente Giudice Dott. Antonella Nuovo, dal giudice Dr. Antonio Matano consigliere rel. e dal giudice dott. Giuseppina Finazzi cons. :
verdetto negativo. Oltre il danno la beffa. Si andrà in Cassazione.
Il giudice dr Antonio Matano si è lasciato ( infinoccvhiare con censura) dal famoso CTU Angelo Moretto. Intanto continuano gli infortuni sul luogo di lavoro, si continua a morire.
E non è un errore giudiziario da incompetenza, ma un ....( voluto, censura) errore giudiziaro.
In primo grado a Bergamo la dr.essa Bertoncini aveva concluso che non c'era stato un infortunio perché nessuno aveva sentito odore di gas metano. E perlomeno la CTU, dottoressa Ostir, aveva ammesso che sarebbe stato necessaria una CTU ambientale che non è stata fatta.
A suo tempo l'INAIL ha riconosciuto l'infortunio, ma non le conseguenze ora certificate dagli ausiliari del CTU Moretto.
Non sono scemo, anche se sono nessuno. Oggi so che questa pagina si trova ai primi posti dei motori di ricerca internet, ma so anche che presto sarà dimenticata ed ultima. Oggi tocca a lei subire l'ingiustizia, domani a voi. ( censura)
Vero, i giudici non possono sapere tutto. Per questo ricorrono ai CTU. Questi ultimi, sapendo che i giudici non hanno neppure tempo di leggere e saltano subito alle conclusioni, scrivono le cazzate che vogliono.
( censura) i giudici e chiedo ai navigatori di internet (censura). Trovano più comodo affidare ai CTU il loro lavoro e poi farlo pagare agli appellanti e ai resistenti.
Questa che potete aprire è’ una sentenza indegna di tre giudici della corte di appello di Brescia, offensiva per la persona offesa, a-scientifica, distruttiva e ) censura). Sentenza che scardina ogni certezza e che ti fa pensare che sarebbe stato meglio e con minor spesa percorrere altre strade.
OPPOSIZIONE ALLA CTU PROF. MORETTO
La diagnosi d’intossicazione da monossido è data:
- Positività della COhB ( carbossiemoglobina) valutata dal tempo trascorso, dall’ossigenoterapia.
- Dato epistemologico e cioè se altre persone sono state male.
- Dalla presenza di fonti di emissione monossido e dalla rilevazione ambientale del monossido in ppm.
DATI CLINICI SCIENTIFICI
IL CTU Prof. Angelo Moretto ed il CTP Dott. Pani concordano che non è possibile risalire alla quantità di COHb perché non ci sono dati certi, ed a nostro avviso anche basati su false testimonianze. ( Allegato 4 della CTU ” Il CTU concorda con il CT dr. Pani sull’impossibilita di giungere ad una conclusione di tipo quantitativo sui livelli di COHb ”.)
Ciò nonostante il CTU si sbilancia nell’affermazione che non c’è stata una intossicazione da monossido, dopo un sofisticato calcolo non privo di errori concettuali, ( pag.15 CTU: “… il valore più basso (1,6) riscontrato dopo 24 ore (…) 24 ore rappresentano almeno quattro emivite di eliminazione di COHb in assenza di ossigenoterapia.” Il 3,7 iniziale dopo quattro emivite è 0,23 non 1,6 da lui preso come base di calcolo. Inoltre si dimentica che anche il valore basale si dimezza) concludendo che “potrebbe essere stimato un valore COHb alle ore 9 di 5-6%”. Ammette che cioè un movimento della COHb, ma equiparabile a quella di un fumatore, ammettendo di non sapere quando è stata fumata l’ultima sigaretta. Giunge a questa conclusione ipotesi su ipotesi non confortata da alcun dato certo, ignorando sia la durata di esposizione al monossido, sia la durata dell’ossigenoterapia, sia la quantità, sia la modalità di somministrazione.
Nel rapporto ISTISAN 04\23 dell´ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA, citando l´ultima monografia dell´OMS dedicata al CO e studi epidemiologici, viene evidenziato: “che anche a basse concentrazioni ambientali di CO di 1,2 ppm, suggerendo l´assenza di un livello soglia nei soggetti con precedente diagnosi di aritmia e o cardiopatie, si ha l´inibizione del citocromo a3 a livello mitocondriale che blocca la catena respiratoria a livello tissutale generando il danno identificato come sindrome post intervallare.”
E la sig.ra Lan. è affetta da prolasso della mitrale in terapia con betabloccante, e da allora non ha più avuto crisi lipotimiche, che il CTU Prof. Moretto insinua possa aver avuto la sig. Lan. parlando di perdita di coscienza.
Comunque, è provato ormai senza alcuna ombra di dubbio, dr. Schiattareggia ha continuato, pur avendo controllato la saturazione O2, l’ossigenoterapia, il che porta ad affermare che quantomeno la sig.ra Lan fosse in ipossia. La certezza è ricavata dagli esami eseguiti al PS di Cl. Bg.
Quando giunge al PS di Cl. Bg, alle ore 13,00 del giorno 07\02\2007, dopo 3,30 ore di O2 terapia e 30 minuti di aria ambiente le viene fatta l’emo-gasanalisi arteriosa che rivela che la emoglobina ossigenata era 93,5 ( valori normali 95-99%, ed il valore di 93,5 avrebbe richiesto un accertamento urgente… ) era quindi ancora in ipossia tissutale dopo oltre tre ore di ossigeno e un 3,7 di carbossiemoglobina. ( Pag.29 cartella clinica) o stesso esame eseguito il giorno dopo, in continuazione di erogazione di ossigeno terapia, da emoglobina ossigenata del 97,8% ed una carbossiemoglobina del 1,7. (pag. 28 cartella clinica).
3,7 di carbossiemoglobina è considerato un valore relativamente basso, ma considerato la cardiopatia, il tempo trascorso e l’ossigenoterapia, e soprattutto l’ipossia, si è instaurato quel meccanismo caratterizzato dal rilevamento di COhb non molto elevata, ma con un maggior rischio di sequele a lungo termine.)
Come confermato a pag 5. RAPPORTI ISTISAN 04\23: “ …in condizioni di ipossia il CO (monossido di carbonio) si sposta prevalentemente nel compartimento extravascolare con formazione di carbossimioglobina (ipossia cellulare)”.
Il CTP fa osservare il dato di acidosi metabolica che da solo avvalora la tesi di intossicazione da monossido di grado severo. Il CTU prof A. Moretto, senza inquadrarla come dato clinico di persona con prolasso mitralico, intossicata, minimizza senza dare spiegazioni. Forse che tutti i fumatori sono in acidosi metabolica?
DATO EPISTEMOLOGICO
Il CTU Prof. Moretto poi affronta il dato epistemologico, basandosi sulle SIT e la relazione dell’ UPG Omar Rota. E a conferma della sua ipotesi di lavoro per la quale non c’è stata alcuna intossicazione conclude a pag 16 della CTU “Dalla ricostruzione dell’evento, sulla base delle varie SIT, è possibile dedurre che molte persone sono rimaste presenti nel luogo ove dovrebbe essere avvenuta la presunta intossicazione e nessuno ha lamentato alcun disturbo, né quel giorno né nei giorni precedenti.”
In realtà un analisi comparata delle SIT dimostra che nessun altro, oltre la Sig.ra Lan., sarebbe potuto star male. La ricostruzione dei fatti, nella successione degli eventi è mirata a dimostrare che, i soccorritori, sono arrivati sul luogo dell’infortunio ed ivi sono rimasti sino a quando la sig. Lan. è stata spostata in altro locale. Solo allora i cuochi avrebbero sistemato i tubi , motivo per cui:
- avrebbero valore le testimonianze di chi non potrebbe testimoniare l'avvenuto distacco del tubo o la presenza di odore di metano, ma certificare soltanto la maldestra riparazione, tanto è vero che erano ancora di sbieco, mantenendo le inesistenti fascette. Come testimonierà in sede civile l’UPG Arrigoni.
- Avrebbero valore le testimonianze di chi avendo soggiornato nello stesso locale, inquinato dai gas, a lungo per prestare soccorso alla Lan, non sarebbe stato male .
Una più attenta disamina delle testimonianze porta, infatti, ad escludere in maniera certa che i suddetti possano essere testimoni sia del tubo staccato, sia della possibilità di sentirsi male “
Allegato n.4 verbale sommarie informazioni B. Maria: Quando sono tornata nella lavanderia la P mi ha detto che la Lan stava male perché' aveva respirato del metano. Sono salita a chiamare l'RSPP P. B; insieme siamo scesi in lavanderia con il dottor Schiattareggia. Ho visto che Z. A., il cuoco, ha poi aggiunto una specie di fascetta al tubo di scarico dell'essiccatoio numero due.
Allegato n. 5 sommarie informazioni P. Maria Teresa: -“… mi sono subito diretta nel vicino locale cucina ove ho trovato il cuoco signor Z. ed un altro ragazzo di cui non ricordo il nome a cui dissi quello che era successo e chiesi loro se venivano a rimettere il tubo che si era staccato ed era uscito dalla sede. Loro sono venuti subito ed hanno sistemato il tubo in pochissimo tempo... la B. andava via ed io sono rimasta vicina alla Lan per circa 5 minuti sino a quando sono arrivati la B. accompagnata dal Dr. Schiattareggia, la suora superiora ed il responsabile P. B..”
Giustamente B. e Schiattareggia affermano di non aver sentito odore di metano, né di aver visto il tubo staccatoperché arrivati dopo che tutto era stato sistemato dai cuochi. I soli testimoni che hanno avuto “il sentore del gas metano” e del tubo staccato possono essere soltanto Z, S, P e la stessa Lan. Nessuno, oltre la Lan, si è ritrovato nella situazione e nella condizione di poter stare male.
La diatriba ignorata sull’odore di metano e sull’esistenza delle fascette era importante per dimostrare la falsità delle varie testimonianze che negano addirittura il distacco del tubo, la somministrazione di ossigeno, l’impedimento di recarsi al PS…
DATO AMBIENTALE
Il CTU Prof. Moretto prosegue analizzando il dato ambientale. Esegue da incompetente una CTU ambientale virtuale. Scrive:
Pag. 14 considerazione sull’ambiente di lavoro
Un controllo della combustione sugli essicatoi della lavanderia eseguiti il 21\02\2007 hanno dimostrato 11 ppm nei fumi di combustione…
A pag.16 punto 3: Inoltre gli accertamenti tecnologici (…) hanno evidenziato (…) emissioni di CO, che eventualmente sarebbe uscita dal tubo mal collegato, al massimo di 11 ppm, ben al di sotto dei livelli che sono ritenuti necessari per avere un quadro di intossicazione negli esposti.
Peggiora la sua incompetenza a pag 4 allegato 4:
“Per la precisione, il documento citato non si esprime sul rendimento energetico del macchinario. Peraltro, il fatto che la caldaia avesse o meno un rendimento energetico conforme alla legge, nulla ci dice sulle emissioni di CO in termini di rischio per la salute. Quanto, invece dimostrano i certificati è che la concentrazione di CO nei fumi di combustione era intorno ai 10 ppm, ben lontano dai livelli che possono causare effetti tossici sui soggetti esposti.”
Il citato documento dimostra l’assoluta incapacità, per non dire di peggio, del prof Moretto di leggere la prova dei fumi agli atti. Tale prova conferma che il macchinario funziona al 50,2 % e produce non 11 ppm affermati dal CTU, ma 218.000 ppm (218%) quando la legislazione non ne permette più di 1.000 ppm.
Prof Moretto si dimostra del tutto incompetente sia nella lettura della prova dei fumi sia per quanto riguarda la determinazione dei ppm ambientali di CO. Per quanto riguarda la prova dei fumi qualsiasi persona con un minimo di conoscenza, ed è comunque anche affermato dall’ UPG Arrigoni nella sua testimonianza dinanzi la Giudice Bertoncini, sa che una caldaia funzionante al 50% produce monossido.
Per quanto riguarda i ppm ambientali è del tutto necessario conoscere volume locale, volume ricambio aria, tiraggio canna fumaria, e consumo di metano. Secondo quanto afferma Moretto si potrebbe fare a meno delle canne fumarie.
CONCLUSIONE.
Diagnosi: Il Ctu Moretto a pag 5 allegato 4 accusa il CT Pani: “ Il ragionamento fatto dal CT si basa sull’assunto che ci sia stata una intossicazione…” Lo stesso si può affermare di lui: ha ragionato sull’assunto che non c’è stata una intossicazione. Ma mentre il CT Pani fa una diagnosi il CTU Prof. Moretto non ne è capace, non porta una diagnosi differenziale che giustifichi la situazione clinica della Lan. Si limita a negare, per partito preso.
Ma non basta negare è anche necessario una diagnosi differenziale. E di fronte ad una sintomatologia comune ad altre malattie si procede per esclusione. Non era affetta da sindrome influenzale, non era stata intossicata da funghi o da altro genere alimentare, la sindrome in corso non era dovuta a problemi cardiaci in quanto da quando la sig.ra Lan. da quando in terapia con sotalex non ha più avuto ne tachi-aritmie ne lipotimie. Ed ora anche gli ausiliari del CTU prof Moretto escludono patologie neuro psichiatriche, patologie che la controparte addebitava alla Lan.
Gli ausiliari del CTU affermano: “Detto dei disturbi della periziata, il quadro clinico in esame può essere compatibile con l’ipotesi eziologica di una intossicazione da monossido di carbonio (…)
La dinamica degli eventi mostra infatti l’esistenza di un legame temporale ( criterio cronologico) tra il supposto evento lesivo e lo sviluppo dei sintomi. (…)
La sig.ra Lan non è un soggetto con storia personale o familiare positiva per la presenza del disturbo dell’umore, (…) avvalorando l’ipotesi di un possibile fattore causale di tipo ambientale. (…) Le alterazioni cognitive osservate, infine, appaiono di maggiore entità rispetto a quelle solitamente presenti nei quadri di alterazione dell’affettività e sono accumunabili a quelle più frequentemente riscontrate nei quadri di intossicazione da monossido…”
l’INAIL ha dovuto aspettare un mese prima di ricevere la seguente comunicazione:
“In riferimento alla vostra richiesta del 05\03\2007 e di pari oggetto della seguente, si comunica quanto segue: un anello del tubo collettore che conduce i gas di scarico dell’essiccatoio della lavanderia all’esterno della struttura è stato trovato, subito dopo l’avvenuta segnalazione dell’infortunio, staccato dalla sua sede e quindi l’essiccatoio che poco prima era in funzione ha sicuramente riversato una quantità non precisata di fumi di scarico nell’ambiente circostante. (… la società che si occupa della manutenzione delle caldaie Ma-Be S.n.c. Ha effettuato l'analisi dei fumi di scarico (comprensivi anche dei prodotti dell'essicazione della biancheria) dell'essiccatoio in parola. Si allega documentazione “.
L’UPG Dott. Arrigoni a pag.2 del n.1305\09 RG afferma: “ Ho verificato successivamente che si trattava di un essiccatoio che funziona a metano, per cui ha un tubo di uscita dei fumi simile a quello delle caldaie. Da questo tubo esce il fumo di combustione del metano. I fumi delle caldaiette sono tutti tossici, contengono gas di vario tipo. (…) I prodotti di combustione di una caldaia a gas, a cui l'essiccatoio può essere assimilato, vanno portati all'esterno perché contengono CO2 ed anche CO, però non fuoriesce metano puro come tale. Dovrebbe uscire CO2 e una bassa percentuale di monossido, non saprei indicare quanto.”. La percentuale di monossido di carbonio in genere aumenta quando la caldaia si trova in un ambiente poco areato oppure la combustione non funziona bene per problemi di manutenzione della macchina.”
L’UPG Arrigoni afferma addirittura: ”I prodotti di combustione di una caldaia a gas, a cui l'essiccatoio può essere assimilato, vanno portati all'esterno perché contengono CO2 ed anche CO, però non fuoriesce metano puro come tale “.
E continua davanti alla giudice Bertoncini:
“La Casa di Riposo aveva messo un nastro per evitare il distacco, io ritenni più corretto da un punto di vista tecnico una fascetta in metallo, considerato che, secondo quanto mi riferirono, era impossibile fissarla a terra. (Dal libretto di installazione si evince il contrario) Il nastro venne adottato solo in seguito all'evento. Prima non c'era. Non c'era cappa di aspirazione. Non mi sono fatto consegnare i libretti di manutenzione della caldaia.”
Tali libretti come documentato sono inesistenti.
Come convertire % percentuali in ppm parti per milione
Tabella di conversione % percentuali in ppm parti per milione
0,0001 % / 100 = 0,000001 x 1000000 = 1 ppm
0,001 % / 100 = 0,00001 x 1000000 = 10 ppm
0,005 % / 100 = 0,00005 x 1000000 = 50 ppm
0,01 % / 100 = 0,0001 x 1000000 = 100 ppm
0,02 % / 100 = 0,0002 x 1000000 = 200 ppm
0,03 % / 100 = 0,0003 x 1000000 = 300 ppm
0,04 % / 100 = 0,0004 x 1000000 = 400 ppm
0,05 % / 100 = 0,0005 x 1000000 = 500 ppm
0,06 % / 100 = 0,0006 x 1000000 = 600 ppm
0,07 % / 100 = 0,0007 x 1000000 = 700 ppm
0,08 % / 100 = 0,0008 x 1000000 = 800 ppm
0,09 % / 100 = 0,0009 x 1000000 = 900 ppm
0,1 % / 100 = 0,001 x 1000000 = 1000 ppm
0,11 % / 100 = 0,0011 x 1000000 = 1100 ppm
0,12 % / 100 = 0,0012 x 1000000 = 1200 ppm
0,13 % / 100 = 0,0013 x 1000000 = 1300 ppm
0,14 % / 100 = 0,0014 x 1000000 = 1400 ppm
0,15 % / 100 = 0,0015 x 1000000 = 1500 ppm
0,16 % / 100 = 0,0016 x 1000000 = 1600 ppm
0,17 % / 100 = 0,0017 x 1000000 = 1700 ppm
0,18 % / 100 = 0,0018 x 1000000 = 1800 ppm
0,19 % / 100 = 0,0019 x 1000000 = 1900 ppm
0,2 % / 100 = 0,002 x 1000000 = 2000 ppm
0,21 % / 100 = 0,0021 x 1000000 = 2100 ppm
0,22 % / 100 = 0,0022 x 1000000 = 2200 ppm
0,23 % / 100 = 0,0023 x 1000000 = 2300 ppm
0,24 % / 100 = 0,0024 x 1000000 = 2400 ppm
0,25 % / 100 = 0,0025 x 1000000 = 2500 ppm
0,26 % / 100 = 0,0026 x 1000000 = 2600 ppm
0,27 % / 100 = 0,0027 x 1000000 = 2700 ppm
0,28 % / 100 = 0,0028 x 1000000 = 2800 ppm
0,29 % / 100 = 0,0029 x 1000000 = 2900 ppm
0,3 % / 100 = 0,003 x 1000000 = 3000 ppm
0,31 % / 100 = 0,0031 x 1000000 = 3100 ppm
0,32 % / 100 = 0,0032 x 1000000 = 3200 ppm
0,33 % / 100 = 0,0033 x 1000000 = 3300 ppm
0,34 % / 100 = 0,0034 x 1000000 = 3400 ppm
0,35 % / 100 = 0,0035 x 1000000 = 3500 ppm
0,36 % / 100 = 0,0036 x 1000000 = 3600 ppm
0,37 % / 100 = 0,0037 x 1000000 = 3700 ppm
0,38 % / 100 = 0,0038 x 1000000 = 3800 ppm
0,39 % / 100 = 0,0039 x 1000000 = 3900 ppm
0,4 % / 100 = 0,004 x 1000000 = 4000 ppm
0,41 % / 100 = 0,0041 x 1000000 = 4100 ppm
0,42 % / 100 = 0,0042 x 1000000 = 4200 ppm
0,43 % / 100 = 0,0043 x 1000000 = 4300 ppm
0,44 % / 100 = 0,0044 x 1000000 = 4400 ppm
0,45 % / 100 = 0,0045 x 1000000 = 4500 ppm
0,46 % / 100 = 0,0046 x 1000000 = 4600 ppm
0,47 % / 100 = 0,0047 x 1000000 = 4700 ppm
0,48 % / 100 = 0,0048 x 1000000 = 4800 ppm
0,49 % / 100 = 0,0049 x 1000000 = 4900 ppm
0,5 % / 100 = 0,005 x 1000000 = 5000 ppm
0,6 % / 100 = 0,006 x 1000000 = 6000 ppm
0,7 % / 100 = 0,007 x 1000000 = 7000 ppm
0,8 % / 100 = 0,008 x 1000000 = 8000 ppm
0,9 % / 100 = 0,009 x 1000000 = 9000 ppm
1 % / 100 = 0,01 x 1000000 = 10000 ppm
1,1 % / 100 = 0,011 x 1000000 = 11000 ppm
1,2 % / 100 = 0,012 x 1000000 = 12000 ppm
1,3 % / 100 = 0,013 x 1000000 = 13000 ppm
1,4 % / 100 = 0,014 x 1000000 = 14000 ppm
1,5 % / 100 = 0,015 x 1000000 = 15000 ppm
1,6 % / 100 = 0,016 x 1000000 = 16000 ppm
1,7 % / 100 = 0,017 x 1000000 = 17000 ppm
1,8 % / 100 = 0,018 x 1000000 = 18000 ppm
1,9 % / 100 = 0,019 x 1000000 = 19000 ppm
2 % / 100 = 0,02 x 1000000 = 20000 ppm
2,5 % / 100 = 0,025 x 1000000 = 25000 ppm
3 % / 100 = 0,03 x 1000000 = 30000 ppm
E di seguito la comunicazione di ....Casa di Riposo all'INAIL.