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PERIZIA TECNICA

Perizia tecnica inerente l'attestazione di malfuzionamento dell'essicatoio rotativo marchio Grundwach modello 95010es18gab n.serie e1991240 prodotto e collaudato dall'IMESA il 17/12/1999 con la conseguente dispersione di gas nocivi quali il monossido di carbonio all'interno del locale, nel quale era situato l’essiccatoio, presso la FONDAZIONE CS ONLUS DI L, (BG)nel quale svolgeva la sua mansione la signora Lan, residente a L (Bg.)

-In base alla documentazione pervenutaci dalla sig. Lan, in qualità di parte offesa per evento di intossicazione da monossido di carbonio, riscontriamo un certificato dell’essiccatoio a gas metano di marca IMESA e la relativa verifica della prova dei fumi fatta dai tecnici della Riello.

-Dalla documentazione pervenuta si ricava che la caldaia difettosa è collocata all'interno del locale lavanderia nei quali la sig.ra Lan svolgeva il suo lavoro di addetta alla lavanderia.

-La signora Lan è stata assunta, con contratto avente formula giuridica pensionistica INPDAP, il 01\08\1979 e C.C.N.L. Comparto Regioni e Autonomie Locali.

Ed è rimasta intossicata sul luogo di lavoro il 7 febbraio 2007, per la respirazione passiva di gas tossici altamente nocivi per un periodo prolungato di tempo che ha comportato una intossicazione cronica da monossido di carbonio ( e\o altri componente gassosi) che fuoriuscivano dal corpo caldaia per effetto della mancata o incompleta combustione,rivelata dal momento acuto causato dal distacco del tubo di scarico dei fumi dal corpo caldaia, non trattenuto dal alcuna fascetta stringitubo.

L'evento ha comportato il ricovero nel reparto di medicina dell'ospedale S. B Bg. Di cui si allega documentazione.

- Lo stesso termotecnico, che ha verificato la prova dei fumi, attesta attraverso l'anomalo parametro tecnico che la caldaia in oggetto risulta in cattivo stato di manutenzione con conseguente sprigionamento di sostanze o gas altamente inquinanti nell'aria, quali:

Monossido di carbonio (CO)

Ossido di azoto (NO)

Biossido di azoto (NO2)

Anidride Solforosa (SO2)

Anidride carbonica (CO)

Idrogeno (H2)

- Anche il parametro tecnico derivato dalla prova dei fumi effettuata dal tecnico della Riello corrisponde a 5,2% che è un parametro di verifica termotecnica completamente anomalo, indice di dispersioni termiche e giustificante la consequenziale dispersione di sostanze inquinanti dell'ambiente e nell'atmosfera, attestando soprattutto il grado di pericolosità dell'impianto, che vista l'anomalia del parametro sarebbe il caso di sostituirlo con uno nuovo.

Il termotecnico ha rilevato inoltre n.2 dati importanti per l'attestazione dello sprigionamento dei gas tossici nell'atmosfera, quali:

1- la mancanza della fascia di stringatura sul tubo collettore per la fuoriuscita dei fumi e il mancato fissaggio al suolo, possibile come si rileva dai dati tecnici dell’essiccatoio, ha comportato il distacco del tubo che ha provocato l'intossicazione acuta.

Tale distacco, anche attraverso i parametri tecnici del programma CENED per i certificatori energetici, provoca automaticamente lo sprigionamento di gas tossici nell'ambiente, in quanto manca l'elemento strutturale che convoglia i fumi all'esterno.

Gli stessi dati termotecnici vengono riportati dal programma informatico CENED quale programma nazionale utilizzato da tutti i certificatori energetici, il quale va a stimare attraverso parametri scientifici o valori numerici ricavati statisticamente, lo stato di funzionamento di tutte le strutture di un edificio e di tutti gli impianti al fine di attestarne l'efficienza energetica complessiva, indicando che il valore 5.2 rilevato attraverso la provi fumi è indice di malfuzionamento, di dispersione ed inquinamento della caldaia in oggetto.

I parametri alterati, ricavati dalla prova dei fumi fatta dal termotecnico della ditta Riello, la mancanza della fascetta stringitubo, testimoniata dall'ispettore ASL,indicano senza alcun dubbio che la caldaia non era sottoposta ad alcun controllo da anni. Riassumendo possiamo indicare che, quando il termotecnico effettua la prova dei fumi a bruciatore spento,

a bruciatore acceso e la verifica delle perdite al mantello per verificare l'efficienza della caldaia, attesta un parametro anomalo: 5,2. ( tale parametro viene rilevato in percentuale attraverso la prova dei fumi). Questo dato risulta ufficialmente non ammissibile per il funzionamento di una caldaia a gas metano ed attesta il suo malfunzionamento, la mancata combustione ed il conseguente inquinamento. La mancata combustione causala presenza di sostanze quali:

Monossido di carbonio (CO)

Ossido di azoto (NO)

Biossido di azoto (NO2)

Anitride Solforosa (SO2)

Anitride carbonica (CO)

Idrogeno (H2),

nell'aria che risultano altamente nocivi ed addirittura mortali se presenti in determinate percentuali nell'organismo umano.
 

Infatti effettuando la prova dei fumi per una caldaia in stato efficiente di manutenzione, che viene fatta a bruciatore acceso ed a bruciatore spento con verifica delle perdite a mantello, si attesta ad un parametro tecnico, calcolato in percentuale attraverso un macchinario, si ottiene un valore corrispondente a 7.6 ( che è il parametro di attestazione ufficiale di corretto funzionamento.

Quando si è fuori parametro si riscontrano anomalie nell'impianto a metano con conseguente problematiche.

Dopo la prova dei fumi viene applicata una targhetta adesiva indicante l'anno, il giorno seguiti da n codice operatore e posta all'interno dell'anta di apertura del vano motore costituente l'involucro esterno o all'esterno attestante il corretto o non corretto funzionamento della caldaia.

Attraverso la prova dei fumi, con la verifica della potenza termica al focolare del generatore della caldaia, si stabilisce il corretto parametro di funzionamento che corrisponde a 7,6% non 5,2% della caldaia oggetto di verifica.

Si attesta che ogni sei mesi deve essere fatta dai termotecnici responsabili la prova dei fumi completa, come da prescrizione legislativa.

I controlli per la sicurezza e la funzionalità per l’efficienza energetica sono documentati attraverso la compilazione di una specifica modulistica di intervento ( allegato G ) e la compilazione delle parti del Libretto di Impianto introdotto con il D.M. 17/03/2003.

Il responsabile d’impianto ha l’obbligo di conservare la documentazione (allegato G e Libretto d’Impianto) e di renderla disponibile per le richieste degli organi di controllo.

La dichiarazione di conformità attesta la corretta esecuzione degli impianti. La dichiarazione di rispondenza attesta che in seguito a verifiche si è accertata la rispondenza dell’impianto alla legge vigente al momento della sua realizzazione, L’allegato F ed il libretto d’impianto compilato attestano che è stato eseguito il controllo e la manutenzione periodica dell’impianto.

Alleghiamo alla perizia i valori presi dalle schede tecniche del programma CENED come indicatore della corretta prestazione energetica di un impianto a metano costantemente e periodicamente revisionato dai termotecnici responsabili.

 

perizia firmata da un termotecnico e da un geometra.