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perizia cened giudice dr. antonio Matano      le persone che hanno ricevuto questi collegamenti

Petillo non ha capito nulla, non ha voluto capire e non vuole capire. La sua ordinanza è fuori tema. Un qualsiasi studente sarebbe stato bocciato. Con questa sua ordinanza di archiviazione non fa altro che confermare che il CTU Angelo Moretto, in appello, è stato di parte perché avrebbe visto ciò che Petillo afferma che non è stato visto ed è evidente. E non si venga a dire che la verità della giustizia, diversa dalla verità scientifica  e fattuale sia una verità degna di rispetto. 

Quello che dimostra è solo l'appartenenza a lobby di potere che Berlusconi definisce di sinistra, ma che io penso sia ancor peggio, io direi di malaffare. Direi di toghe conniventi, di conoscenze di poteri che si scambiano favori, che non hanno il coraggio della verità.

Vi sarebbero molteplici motivi per ricorrere in Cassazione:

1- Error in procedendo. La mancata ed immotivata assunzione di prove decisive quale le testimonianze richieste ( art 495 comma 2)  e mancata esecuzione di CTU ambientale.

2- Errore in diritto ( art. 546 cpp art. 606 comma 1) obbligo di motivazione. L'ordinanza del GIP Giovanni Petillo è solo apparentemente logica ed è smentita totalmente dagli atti depositati.

 ma Petillo sa, che purtroppo il ricorso per cassazione in questo caso non è possibile. L'art. 409 cpp comma 6 prevede il ricorso per cassazione solo nei casi di cui all'art 127 comma 5, cioè sostanzialmente nei casi di nullità per mancato avviso alle parti (ipotesi di cui ai primi tre commi del 127) ed oltretutto sarebbe anche una questione di costi a carico di una persona illecitamente licenziata, resa invalida e priva di reddito.

La sola che potrebbe richiedere la riapertura è il PM Maria Esposito, ma non ne è capace, anche se è in possesso di tutti gli elementi per poterlo fare.

In Turchia c'è una rivolta contro lo stato per i morti in miniera, per incendio,esplosione, crollo, intossicazione da monossido di carbonio dovuti ai mancati controlli.

Fa notizia perché sono numerosi. Ma anche in Italia è la stessa cosa.

Facile che, questa denuncia di infortunio, non abbia avuto esito, visto che i controlli non sono mai stati fatti, ed il responsabile ASL che doveva eseguirli, ha un fratello giudice penale, nella stessa procura e che non sarebbe una notizia da diffondere nel mondo o sui giornali e canali televisivi. Se cosi fosse stato i giudici che sono in carriera avrebbero cavalcato per la notorietà e la carriera, invece cosi si godono i privilegi del non far niente e del non pagare la loro inerzia e la loro colpa.

Motivo per il quale sarebbe necessaria una totale riforma della giustizia con l'impedimento dell'esercizio della funzione a CTU, Avvocati e Giudici che pur conoscendo la verità, la falsificano o l'impediscono creando impedimenti e ritardi o altro.

Ed eccovi il decreto senza senso del GIP Petillo Giovanni a dimostrazione dei Promessi Sposi: "Questo matrimonio non si ha dare". Innominato. Chi mai sara?

E di seguito quanto scritto per opporsi alla richiesta di archiviazione, cui il GIP Giovanni Petillo avrebbe dovuto rispondere.

 

  

S

08\05\2014

Il GIP Giovanni Petillo ha sciolto la riserva accogliendo la richiesta della PM Maria Esposito. Pubblicherò tra qualche giorno sia la denuncia, sia l'opposizione all'archiviazione con le prove presentate, sia l'ordinanza del GIP.

ATTO DI OPPOSIZIONE ALLA RICHIESTA ARCHIVIAZIONE DA PARTE DEL PM MARIA ESPOSITO:

Alla Procura della Repubblica presso Tribunale di Bergamo

Sezione Polizia Giudiziaria Polizia di Stato

Piazza Dante n. 2 Bergamo

ATTO DI OPPOSIZIONE ALLA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE E RICHIESTA DI PROSECUZIONE DELLE INDAGINI.

 Ill.mo Sig. Giudice per le indagini Preliminari Giovanni Petrillo

la sottoscritta sig.ra, persona offesa dal reato nel procedimento N.ro 19648113 mod.21 R.G.N.R., nei confronti della richiesta di archiviazione presentata dal Pubblico Ministero Dr.ssa Maria Esposito in data 10\01\2014 e notificata in data 11\01\2014 ( allegato n.1) espone quanto segue:

la documentazione allegata avrebbe, di per sé, già permesso e consentito al Pubblico ministero di formulare l’imputazione per il reato previsto e punito dall'art. 372 c.p. -falsa testimonianza a carico dei sig.ri:

 1-        Zili

2-Bergam

2-        Pezz

 se solo non si lasciasse influenzare dalle precedenti sentenze e richiedere l’archiviazione, perché sono proprio quelle sentenze che si sono concluse in quel modo, causa le false testimonianze.

Ora tali false testimonianze sono chiaramente documentate come tali, e non avrebbero neppure bisogno di ulteriori accertamenti, ed oltre aver indotto vari Giudici ad emettere errate sentenze, esponendosi a pubblico ludibrio, e che questo procedimento dovrebbe riabilitare, stanno condizionando il PM M. Esposito, che richiede l’archiviazione di questa denuncia querela per falsa testimonianza affermando che: “appare infondata in quanto non vi sono elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio ai sensi dell’articolo 125 D.Lv.28 luglio 1989 n.271, atteso che l’ampia istruttoria svolta sia in penale che in civile in ordine del fatto denunciato dalla Lan induce a ritenere l’assoluta verosimiglianza delle testimonianze concordi e raccolte, a fronte delle “contraddizioni ed aporie di non trascurabile”. ( allegato n.2)

La PM dott.ssa Maria Esposito aveva concluso il precedente procedimento, ( allegato n.3)  cui si richiama, chiedendo l’archiviazione con la seguente motivazione:

“(…) In particolare risulta confermato ed assolutamente pacifico che le persone presenti al momento del fatto avessero rilevato un tubo di scarico leggermente spostato rispetto alla sede normale, ma tutte escludevano che lo stesso fosse staccato come affermato dalla LANI e di avere avvertito odore di gas.

Risulta pure confermato come nessun altro dei presenti, colleghe ovvero soccorritori, avesse avvertito alcun sintomo o malessere.

 La nuova documentazione, che segue,  non è mai stata presa in considerazione e discussa, non essendo agli atti della precedente istruttoria, ed è da sola sufficiente a contraddirla e per richiedere una eventuale riapertura del precedente procedimento archiviato e, o, del proseguimento di quello attuale, in quanto dimostra in modo netto e senza alcuna ombra di dubbio, che il tubo era staccato e vi era odore di metano e che le persone presenti al momento del fatto ne erano a conoscenza.

 1-   Allegata, agli atti del presente procedimento, è la documentazione intercorsa tra INAIL e CSe ( allegato.n.4 )  nella quale la stessa  rappresentante legale dell’Ente comunica all’INAIL quanto segue:  “un anello del tubo collettore che conduce i gas di scarico dell’essicatoio della lavanderia all’esterno della struttura è stato trovato, subito dopo l’avvenuta segnalazione dell’infortunio, staccato dalla sua sede e quindi l’essicatoio che prima era in funzione ha sicuramente riversato una quantità di fumi di scarico nell’ambiente circostante.”

 Tale  distacco è negato nelle testimonianze da Zili (allegato n.5) e Berg ( allegato n.6)  mentre è confermato dalla sig.ra Pezz: io mi avvicino a vedere ed effettivamente un tubo, non del gas metano, ma quello che porta fuori i fumi di scarico era staccato completamente per circa 7-8 centimetri. (…) Mi sono subito diretta nel vicino locale cucina, ove ho trovato il cuoco signor Zili ed un altro ragazzo (…)a cui dissi quello che era successo e dissi loro se venivano a rimettere a posto il tubo che si era staccato ed era uscito dalla sede. Loro sono venuti subito ed hanno sistemato il tubo in pochissimo tempo.” ( allegato 7)

2- Nel precedente procedimento numero370\2009 RG Not. Reato mod. 21, la stessa PM Maria Esposito, aveva richiesto l’archiviazione motivandola ( allegato n.3)  : “ I nuovi accertamenti esperiti, in particolare l’assunzione a s.i.t di (…) Berga e PezzM nonché la trascrizione del CD-ROM prodotto dalla p.o. non risultano idonei a mutare il convincimento dello scrivente in ordine all’insufficienza degli elementi acquisiti per sostenere l’accusa in giudizio. “ Ora quella trascrizione, che è tuttora possibile ascoltare e far tradurre alle stesse interessate, fatta da un ausiliario di polizia, allegata agli atti attuali, è inutilizzabile, come dimostra quella corretta, pure essa allegata e dimostra che l’odore di metano si sentiva, che il tubo era staccato, che anche la sig.ra Pezz dichiarava di essersi sentita “balorda ed anche l’ora che ho abbandonato il luogo di lavoro”. (allegato n. 8)

3- Vi è inoltre allegata una registrazione vocale ed una fedele trascrizione di un colloquio avvenuto tra Lan e Berg, non presente negli atti precedenti da cui si possono ricavare altri dati tra i quali la situazione degli essiccatoi e l’orario di quando sono stati spenti. (ALLEGATO 9)

4- Allegato agli atti, di questa odierna denuncia c’è la testimonianza di Servi Aa, (ALLEGATO.N.10) ) unico testimone mai interrogato: dichiaro di aver avvertito un forte odore di metano e, se pur vagamente, di ricordare che il tubo riparato fosse chiaramente staccato.”

 5- E’ inoltre allegato la testimonianza dell’UPG dr. Arrigoni alla giudice dr.ssa  Monica Bertoncini che conferma la falsità della deposizione della sig.ra Berga e del sig. Zili.

 La casa di riposo aveva messo un nastro per evitare il distacco, io ritenni più corretto da un punto di vista tecnico una fascetta di metallo (…)Il nastro venne adottato solo in seguito all’evento. Prima non c’era.” ( allegato 11)

 Il sig.  Zili, testimone importante, ha infatti testimoniato quanto segue:  ( allegato 5 )

Domanda dell’UPG Rota Omar (ASL Bg): Chi le ha detto che nei locali degli essicatoi c’era un lavoro da fare?

Risposta:Berg e Lan mi hanno detto di venire in lavanderia a vedere il tubo di scarico. Il tubo non si era staccato, ma si era spostato dalla sua sede per via delle vibrazioni. Ho aperto la fascetta, l’ho rimesso nella sua sede, e ho chiuso la fascetta.

Domanda: Con chi ci è andato?

Risposta: con un ragazzo che adesso non lavora piu qui; si chiamava Serv.

Ed alla domanda  “ha sentito odori?”

risponde.” No, non ho sentito odore particolari.”

 Serva, il ragazzo con il quale il sig.Zili è andato a sistemare il tubo, mai interrogato, lo contraddice nella testimonianza autografa  ( allegato 10)  :

“ (…) dichiaro di aver avvertito un forte odore di metano e, se pur vagamente, di ricordare che il tubo riparato fosse chiaramente staccato.”

 E la signora Pez nella trascrizione a pagina 9 ( ALLEGATO N.8)

Donna 1 Pezzo minuto registrazione 11,46: Il blu usciva un po’ di metano

Donna 2( Lan): ed il bianco aveva staccato il tubo.

Donna 1 Pezzo: che era staccato il tubo.

Donna 2 ( Lan) al minuto 03,17:  “Poi hanno detto che non abbiamo sentito odore di metano che è stato il fatto che ci ha fatto spegnere.

Donna 1 Pezzo al minuto 03,25: -Certo… poi è venuto Cornalba e l’ha messo a posto.”

 (Trascrizione Berga pagina n.4 (ALLEGATO N.9) 

Donna 2 ( Lan) minuto registrazione 08:45 - Poi han detto che non si sentiva odore di metano.  L’ abbiamo sentito insieme, l’odore di metano.

donna 1 ( Berg) minuto registrazione 08:49 - L'odore di metano gli ho detto che è l’essicatoio blu che ogni tanto lo molla.

Donna 2( Lan) - Invece hanno detto che non si sentiva odore di metano. Hanno travisato, anche quello che avete detto voi. Hanno scritto il cazzo che volevano loro.

 a pagina 7 e pagina 8 (ALLEGATO N.9) 

Donna 2( Lan)  - Io ricordo che tu mi hai detto, no impossibile sia stata Terry a dirmi: “ spegni, spegni c'è troppo odore di metano”. Questo me lo ricordo, io me lo ricordo. Quando è arrivato Paolo, quello li di qua che era …

donna 1 ( Berg) - Non mi ricordo.

Donna 2( Lana)  - Non era

donna 1 ( Berg minuto registrazione 17:25 - Però l’odore di metano lo manda fuori anche adesso quello blu.

Donna 2( Lan)  - Ho capito, ma quella mattina li ce n'era tanto di odore di metano, me l'hai detto tu "spegni, spegni".

donna 1 ( Berg) minuto registrazione 17:34 - Ti avrò detto spegni, ma è la solita vampata di metano, ma non c’era odore di metano, io non lo sentivo, non posso dire.

Donna 2( Lan)  - No No Mary  c’era.

donna 1( Berg)  - Quando avrò aperto!, quando avrò aperto, la solita vampata , Marghe, ma che ci fosse nell’ambiente odore di metano questo no. No Marghe.

Donna 2( Lan)  - Me lo ricordo io.

donna 1( Berg)  - Perché fa così, magari quando ho aperto gli essiccatoi usciva la solita vampata.

Donna 2 ( Lan) - Ma te l'ho fatto vedere io a te il tubo staccato dietro, il tubicino che si era svitato te l'ho fatto vedere e tu hai detto spegni spegni.

Testimonia la sig.ra Berg ( allegato 6) : “ Sono salita a chiamare (…) Ho visto che Zilio , il cuoco, ha poi aggiunto una specie di fascetta al tubo di scarico dell’essiccatoio n.2.”

 Testimonia UPG Arrigoni ( allegato 7): La casa di riposo aveva messo un nastro per evitare il distacco, io ritenni più corretto da un punto di vista tecnico una fascetta di metallo (…)Il nastro venne adottato solo in seguito all’evento. Prima non c’era.”

 Sig.ra Pezzo, a pag. 11  ( ALLEGATO N.8) della trascrizione, lo conferma:

donna 1 (Pezz)- Si, c’è lo scotch.

Donna 2 (Lan)- Ma prima non c’era però.

Donna 1 (Pezzo)- No. 

Quali fascette ha aperto il cuoco, quale fascetta ha visto la Berg?

Entrambi mentono per sostenere anche le altre false testimonianze, (vedi testimonianza dr. Schiattaa , Po Bo e della legale rappresentate di c S.) condizionando oltre il precedente procedimento penale, anche i procedimenti civili di 1 grado e di appello che sul procedimento penale si sono basati.

Zili afferma che è stata la Berg con la Lan ad avvisarlo del tubo staccato.

Ma la Berg testimonia di non aver visto il tubo staccato, e, come il cuoco Zili,  testimonia di non aver percepito alcun odore di metano, ne altri odori, (quando è del tutto normale sentire odori che fuoriescono da un tubo emissioni fumi staccato ).

Ciò sembra indicare che sono d’accordo per testimoniare il falso.

E pur di affermare che non si sentiva alcun odore di metano, arrivano ad affermare l’assurdità che non esce metano, in quanto tale, dal tubo di scarico.  (“ Ho verificato successivamente che si trattava di un essiccatoio che funziona a metano, per cui ha un tubo di uscita dei fumi simile a quello delle caldaie. Da questo tubo esce il fumo di combustione del metano. I fumi delle caldaiette sono tutti tossici, contengono gas di vario tipo.

(…) I prodotti di combustione di una caldaia a gas, a cui l'essiccatoio può essere assimilato, vanno portati all'esterno perché contengono CO2 ed anche CO, però non fuoriesce metano puro come tale. Dovrebbe uscire CO2 ed una bassa percentuale di monossido, non saprei indicare quanto.”

( Per legge 1\1000)“ La percentuale di monossido di carbonio in genere aumenta quando la caldaia si trova in un ambiente poco areato oppure la combustione non funziona bene per problemi di manutenzione della macchina.” (  Testimonianza UPG Arrigoni  allegato n.11.)

Ed è certificato che non ci sono libretti di manutenzione ed è stato dichiarato dalla sottoscritta, ma non è stato accertato, che i tubi di scarico non sono stati posizionati nei fori predisposti nella canna fumaria che doveva riceverli, secondo progetto di costruzione, ma andando ad occupare quelli predisposti per la cappa di aspirazione mai posizionata, alterando tutto il sistema aereazione e ventilazione della lavanderia.

Lo stesso modo di ragionare sarà confermato dalle testimonianze del dr. Schiatta, e della sig.ra Gallli.

 Sin qui ho esposto e dimostrato solo la falsa testimonianza riguardo il distacco del tubo, le fascette, l’odore di metano, ma lo stesso si potrebbe fare per ogni singolo argomento di testimonianza fatta dai suddetti testimoni come esposto nella denuncia querela di falsa testimonianza che qui richiamo in toto.

Ed a ulteriore dimostrazione: la PM dott.ssa Maria Esposito aveva concluso il precedente procedimento, ( allegato n.3)  cui si richiama, chiedendo l’archiviazione con la seguente altra ed ultima motivazione motivazione:

“Risulta pure confermato come nessun altro dei presenti, colleghe ovvero soccorritori, avesse avvertito alcun sintomo o malessere. “

 Infatti la falsa e ridicola  ricostruzione basata sulle false testimonianze ha dimostrato che i soccorritori, che non hanno lamentato alcun sintomo o malessere, sono rimasti a lungo sul luogo dell’infortunio, in ambiente inquinato, prima che i cuochi sistemassero il guasto. Ed è falso.

Dalla trascrizione Beri  a pagina 7 e pagina 8 (ALLEGATO N.9)  riportata poco sopra, risulta che l’impianto era già stato spento, ed i cuochi, come conferma la sig.ra Pezz lo avevano sistemato in pochissimo tempo, motivo per il quale è ovvio che i soccorritori, arrivati dopo, non possano ne erano nelle condizioni di lamentare alcunché.

Ed anche la sig.ra Berg che ha falsamente affermato di essere rimasta in lavanderia più di me, risulta essere stata assente per più di 40 minuti, prima che mi sentissi male per l’avvenuta intossicazione della combinazione di monossido di carbonio, gas metano, ed altri gas derivati dalla cattiva combustione della caldaia in questione. (vedi perizia Cened e Consulenze Ambientali allegati alla denuncia querela).

Mentre la Pezz conferma un malessere, (ALLEGATO n.9  a pagina 9, Trascrizione Pezzo minuto  registrazione  19:06), oltre che smentire la signora Bergai che afferma di non essere presente al momento dell’infortunio e di non aver  visto ne sentito nulla :

donna 1 (Pezzi) - No, lei è andata su, noi siamo usciti a fumare una sigaretta siamo rientrati e tu sei andata a stirare, capito…io ero li a piegare, no ero li ad andare a prendere gli stracci e tu mi hai detto “madonna come sono balorda Terry” ed io ti ho detto anche a me sembra di essere balorda.

Donna 2 ( Lan) - Invece nessuno ha detto che stava male

donna 1 (Pez ) - Io ti ho detto, dopo io ero a piegare con Maria e tu ti sei alzata perché ti veniva ancora da vomitare.

Donna 2 ( Lan) - E Maria dove era?

donna 1 (Pezz) - Eravamo io e lei.

Donna 2 ( Lan) - Maria dice che non c'era.

donna 1 (Pez ) - Non glielo dico neppure, tanto per fargliela capire! Ascolta… il mio uomo l'ha sempre detto con chi hai ha che fare...dopo, ascolta, praticamente lei, tu sei uscita ti sei seduta dove c’è la macchina da cucire.20:09 e lei ti ha detto margherita dai doca’ ( dialetto bergamasco) e lei ti dice vai a casa, e tu no no. Dopo sei andata di nuovo in bagno

Donna 2 ( Lanf) - Mi ricordo d'aver vomitato.

donna 1 (Pez) - Sei andata nel bagno, non arrivavi più, dopo sei venuta e ti sei seduta e Maria ti diceva: “ vai a casa” e tu no no ed allora le ho detto: “ vai su a chiamare Paolo” le ho detto io per piacere e lei è andata a chiamare Paolo ed io e te siamo andati nel bagno, sei  entrata nel bagno sei uscita ti sei seduta in quel coso…

Donna 2 ( Lan) - La panchina

donna 1 (Pezz) - La panchina, io ha portarti di la non ci riuscivo e non arrivava nessuno, nessuno, non ci riuscivo più, glielo detto, non riuscivo a portarla di qui gli ho detto, poi è arrivato il responsabile.

Dalla trascrizione di Berg allegato n. 10 pag 1 e pagina 2:

 Donna 2 ( Lan) - Ma te nella deposizione hai detto che sei  tornata giù;  te hai detto che sei stata di sopra per dieci minuti, però dopo sei tornata giù.

donna 1 ( Ber) al minuto 05:04 della registrazione - Ma tu ti sei sentivi già male, che  mi ha chiamato la Teresa, che tu eri in bagno. ( minuto 05:07 incomprensibile) minuto 05:08 - La dichiarazione,  e anche quello che ho detto a lei, quando sono andata a casa ho scritto tutto su un diario, Tutto eh… questo me loi ricordo: quando io sono scesa, dopo 15 minuti, 20 minuti  o 10 minuti quello che è … va bene, l’ora precisa non ce l’ho, è arrivata Teresa. Lei veniva alle ore 8.

 Ed anche l’ora del mio abbandono del luogo di lavoro, oltre che essere affermato dalla sottoscritta, dallo Spinelli è confermato dalla signora Pezzoli ( allegato n.8) nella trascrizione a pagina 11:

Donna 1( Pez  -Tu sei andata fuori....tu sei andata fuori portata dentro nelle stanze.

Donna 2 (Lan) - Da Luca sono andata.

Donna 1( Pez) -Ecco.

Donna 2 (Lan) - Io  mi ricordo, da Luca sono andata che mi ha messo sul lettino.

Donna 1( Pez) -Sei andata là a 20 a mezzogiorno.

Donna 2 (Lan) - E poi sono stata là. Invece Mary dice che a mezzogiorno ero già via, che è venuta a salutarmi, ma che io ero già via.

Donna 1( Pez) - No no non andava via a mezzogiorno.

Donna 2 (Lan) - Ha detto che è venuta la per salutarmi e non c'ero già più.

Donna 1( Pezz) - Esce all'una.

Donna 2 (Lan) - Sono arrivata su, mi sembra, alle ore 13,10 all'ospedale.

Donna 1( Pez) - Si

Donna 2 (Lan) - Quanto ci vorrà ad andare all'ospedale.

Donna 1( Pezz) - Sei andata via più tardi delle ore 12:30. Confermata dalla testimonianza di Si.

Mentre invece i giudici e CTU sono stati condizionati dalla falsa deposizione della sig.ra Berg ed hanno stabilito che sono andata via alle ore 12, diminuendo cosi la durata di ossigenoterapia.

E’ cosi evidente che il tutto è stato fatto a tavolino, affidando a ciascun attore la propria parte, escludendo il solo Sli Aa, mai interrogato prima, perché non più dipendente di C S che sarebbe criminale non procedere.

Infatti è testimoniato dalla Pez ( pag 10 allegato n.8) e confermato da UPG dr. Arrigoni

( allegato n.7) che il giorno 08\02\2007 il giorno successivo l’infortunio si sono riuniti dal UPG Arrigoni , il medico competente DR. G, Ber Maria, l’RSSPP Po B e dr Schiatta direttore Sanitario di C S

 Tuttavia, il Pm, pervenendo ad opposte conclusioni, oltre che travisare gli elementi probatori già a sua disposizione, ha omesso di verificare ed accertare e, pertanto di considerare gli ulteriori elementi probatori rilevanti alla fine della ricostruzioni dei fatti.

Con la sua richiesta di archiviazione, il PM Esposito, sembra indurre per una ennesima volta i giudici ad errare in maniera evidente, a discapito della giustizia esercitata a nome del popolo italiano che qui è pure parte in causa, sulle conseguenze dell’infortunio.

 O vogliamo essere più diretti, privi di diplomazia e chiederci perché non sia stata richiesta l’indagine penale d’ufficio per fuga di gas metano ed intossicazione da monossido di carbonio, (prevista dalla legge in caso di fuga gas metano e sospetto di intossicazione da monossido di carbonio,) invece che usarla per archiviare, dando credito alla parte avversa, come scrive il giudice dr. Masia:  (…) DI PARTICOLARE PREGIO SI RIVELANO LE CONSIDERAZIONI ILLUSTRATE DALLA DIFESA DELL’INDAGATA NEI PROPRI SCRITTI EVIDENZIANDO SOSPETTI RITARDI NELLA PRESENTAZIONE DI DENUNCIA QUERELA. ( allegato n.12)

O chiederci perché né la ASL, né l’INAIL abbiano fatto la denuncia d’ufficio dopo oltre i 35 giorni di inabilità assoluta?

E chiederci il perché neppure l’UPG dr. Arrigoni, allertato dal PS di Ce, si rechi sul luogo dell’infortunio il giorno stesso, ma il giorno dopo, impunemente, non segnalando neppure l’uscita oltre che non aver fatto un rapporto?

E chiederci perché l’ausiliario di polizia, che andrebbe denunciato, rende inutilizzabile una prova rendendo inutilizzabile una registrazione vocale? ( allegato n.8)

E perché di fronte alla certificazione di non essere in possesso dei libretti di manutenzione ( allegato n.13) ed ad una prova dei fumi che depone per il funzionamento della caldaia al 50,3% con una emissione di monossido di 218.000ppm  ( allegato n.4) di fronte al 1000 ppm permesso dalla legge ( allegato n.14) ed al fatto che la canna fumaria non è a norma, non è stata concessa una CTU ambientale?

La ctu dr-ssa Ostir in primo grado scrive: “    Risulta effettivamente documentata un sconnessione del tubo collettore  che conduceva  i gas di scarico dall’essicatoio della lavanderia all’esterno della struttura, ma non si è in grado di comprendere da quanto ed in che quantità i fumi di scarico possano essersi riversati nell’ambiente circostante (prima  dello spegnimento dell’apparecchio) e l’effettivo grado di areazione dell’ambiente stesso al momento di verificazione del “guasto”, e quando effettivamente questo guasto si sia verificato. “

Perché non è stato accettato dalla procura, la richiesta di incidente probatorio, a suo tempo richiesto? Visto che ero stata male sul lavoro, che il tubo emissioni fumi era staccato, che vi era odore di metano, che non vi erano libretti di manutenzione, era logico procedere per una CTU ambientale per escludere la causa effetto.

 E perché un esimio prof. Universitario, Angelo Moretto, gioca la sua reputazione certificando una produzione di monossido di 11ppm dinanzi una prova certa quale la prova dei fumi che ne indica 218.000ppm ( allegato n.4) e si azzarda a certificare 35ppm ambientali ( vedi allegati atto di denuncia per falsa testimonianza) , senza aver fatto nessuna rilevazione ambientale e che sarebbe da denunciare per falsificazione di prova di reato?

 Deve andare così solo perché la stampa non è informata sull’accaduto? O perché non ho ancora fatto gesti estremi ed eclatanti? Visto che come conseguenza della denuncia e dell’infortunio sono stata gettata sulla strada, licenziata in tronco, impedita di richiedere l’inabilita’ alla mansione e resa invalida?

E’ vero, non sono morta. Ma è come se lo fossi e non ho più nulla da perdere. Ed andrò sino in fondo, anche se sarò costretta a vendere la sola cosa che ancora possiedo: la mia casa.

E non è solo un problema di regole infrante la cui competenza e della giustizia amministrativa, ma penale e civile per il conseguente danno alla persona, come certificato dagli ausiliari del CTU prof Moretto, e danno alla giustizia indotta a sbagliare dalla errata ricostruzione indotta dalle false testimonianze.

Infatti in questa opposizione non si sta parlando dell’infortunio, già riconosciuto dall’INAIL, ma di false e reiterate testimonianze che hanno comportato grossolani errori giudiziari, riguardo le conseguenze dell’infortunio.

E quando di fronte all’evidenza scientifica e riproducibile, si decide di autorità, il diritto non ha più senso. Ci si trova di fronte alla dittatura.

In questo frangente la mia fiducia è deposta nell’onestà del GIP. Faccia giustizia.

 Motivo per cui chiedo al Pubblico ministero di formulare l’imputazione per il reato previsto e punito dall'art. 372 c.p. -falsa testimonianza, del codice o  il proseguimento delle indagini a ascoltando come testimoni:

1- a- Zili contro Se A per quanto riguarda l’odore di metano ed il distacco del tubo.

    b- Zili controo l’ UPG Arrigoni della ASL di BG. per quanto riguarda la fascetta stringi

tubo che il cuoco afferma aver aperta e chiusa, supportato dalla sig.ra Berg che afferma di averlo visto chiudere la fascetta di cui l’’UPG Arrigoni  nega l’esistenza.

    c- Zili contro la sig.ra Pezzo che afferma che il tubo era staccato di 7 cm., la sottoscritta Lan e la stessa la dichiarazione di C S all’INAIL che il tubo “è stato trovato subito dopo segnalazione infortunio, staccato dalla sua sede”.

    d- Zili ed il mio stato di salute.

 2- a- Berga contro Ser, Zili,  Pezz e la sottoscritta per quanto riguarda l’odore di gas metano, il distacco del tubo, l’aver avvisato il cuoco Zili del tubo staccato, l’aver visto il Zili stringere la fascetta inesistente, dell’avermi detto di chiudere il gas, di andare a casa e non al pronto e di quanto ha affermato nella sua stessa registrazione la cui trascrizione è allegata agli atti.

    b- Berg contro S per quanto riguarda il sentirsi male.

    c- Berg contro Pezz e S per quanto riguarda l’ora di abbandono del posto di lavoro da parte mia e per quanto riguarda l’ossigenoterapia.

    d- Berg contro Pez M. Teresa per quanto riguarda il mio posto di lavoro che era di addetta alla lavanderia e non di stiratrice al rullo.

    e- Berg contro Pez per quanto riguarda l’uscita della stessa dal reparto di lavanderia per recarsi nei reparti che non è di qualche minuto dalla stessa dichiarata.

    g- Berga contro Pezz, Lan, S riguardo la sua affermazione che ero  io a non volere andare al Pronto soccorso.

    h- Berg UPG Arrigoni sull’esistenza di un aspiratore fumi nei locali di lavanderia.

   i- riguardo quanto è stato fatto il giorno seguente dal UPG Arrigoni che si è recato sul luogo di lavoro con il medico competente DR. Gi, Be, Po Be dr Schiattaa.

 3- a- Pezz riguardo la sua affermazione, vedi la trascrizione, di essersi sentita male.

    b- riguardo l’odore di gas metano

    c- Riguardo la sua affermazione che non sono voluta andare al PS.

    d-Riguardo ai tempi di uscita dalla lavanderia della Ber.

    e- Riguardo l’ora che ho lasciato il lavoro per recarmi in ospedale.

    f- chi ha riparato il tubo del gas e quando.

 4- a- Che si chiami a testimoniare il medico competente dr. GG  medico competente di CS, responsabile della sicurezza del luogo di lavoro e della salute dei lavoratori, presente al sopralluogo del UPG dr. Arrigoni il giorno dopo l’infortunio, che ci informi di quanto hanno discusso riguardo l’infortunio. Gli si chieda del mio stato di salute, di quando sono stata addetta al ruolo di stiratrice al rullo, della violazione della privacy da parte del dr. Schiatta che ha aperto la documentazione della medicina del lavoro le cui informazioni sono state usate per affidarmi tale mansione, che si sapeva già sarebbe stata abolita, per potermi licenziare illegalmente.

5- Che disponga una CTU ambientale che accerti la corrispondenza dell’immissione fumi nella canna fumaria predisposta dal progetto di costruzione e agibilità lavanderia e non in quello predisposto per l’inesistente cappa di aspirazione,

6- accerti il precedente episodio di intossicazione, fatto passare per episodio isterico, interrogando Pezzo G ed A.M. Ber,  

d- ed  in applicazione degli articoli 409 comma 2 c.p.p. e ss, fissi udienza in camera di consiglio.

 

Con osservanza.  …………………………………………..Lan…………………

e fosse vero quando confidato da un medico del lavoro CGIL, che quando i giudici di Brescia vogliono chiudere un procedimento a svantaggio di qualcuno, di la della verità, lo affidano al " onestissimo CTU" prof Angelo Moretto di Milano.

Oltre al famoso ed onesto professore che certifica la non esistenza di una pericolosa fonte di produzione di monossido di carbonio, nonostante la prova dei fumi ( che certifica che la caldaia funzionava a 50,3% e produceva 218,300 ppm di monossido,) sarebbero da denunciare per falso ideologico, anche i giudici che a questo processo hanno preso parte, certificando, con una sentenza indegna,  l'ingiustizia.

Ed ora prima di indagare l'inferno, aspettiamo il decreto del GIP Giovanni Petillo della Procura di Bg riguardo la falsa testimonianza delle colleghe. Non ho idea di quale convincimento sia pervaso. So soltanto che se segue la strada dell'avvocato Michele Olivato, si espone al ridicolo.

Il ritardo della denuncia penale è dovuto al fatto che pensava ed in effetti doveva, essere d'ufficio. Ed ha dovuto fare la denuncia, non tanto per il licenziamento in tronco che era illegittimo, ma per l'instaurarsi della sindrome post intervallare conseguente l'intossicazione da monossido.

Inoltre, le testimonianza sono cosi chiare, ripetute, circostanziate ed adattate a quanto man mano veniva alla luce, ed evidenti che non può portare a motivazione il tempo trascorso, la dimenticanza o la confusione causata dalle interrogazioni da parte della Lan. Il cuoco, oltretutto, ha testimoniato una sola volta.

 07|02|2014 adriano53s@hotmail.com

27\03\2004 Oggi camera di consiglio per valutare l'opposizione all'archiviazione richiesta dalla PM Maria Esposito..

In camera di Consiglio la PM Maria Esposito non ha voluto sostenere la sua tesi e non ha voluto presenziare.

La Lan si è presentata da sola, senza avvocato, Cosi forse non ci sono accordi sottobanco. Sette giorni prima ha presentato una memoria motivata ed oggettivata punto per punto.

La controparte ha sostituito l'avvocato d'ufficio con Michele Olivati che parlato quasi 15 minuti davanti al giudice, affermando che sono stati già spesi già tanti soldi e che sarebbe uno spreco fare un altro processo.

Il GIP Giovanni Petillo si è riservato di decidere.