Berlusconi parla di toghe rosse, io direi di malaffare. Direi di toghe conniventi, di conoscenze tra giudici ed avvocati, di poteri che si scambiano favori, di giudici che non hanno voglia di lavorare o che non hanno il coraggio di andare contro chi detiene privilegi. Infatti sono anni che la categoria destra e sinistra non ha più senso alcuno nelle analisi.

Di Pietro afferma che la giustizia non funziona perché non vi è la certezza della pena, ma c'è ben altro.

Il GIP Giovanni Petillo ha sciolto la riserva accogliendo la richiesta della PM Maria Esposito. Leggendo la denuncia, sia l'opposizione all'archiviazione con le prove presentate, sia l'ordinanza del GIP, da voi capirete quanto sia assurda la giustizia italiana, per lo meno la giustizia che si applica a Bergamo.

Il gip non da risposta a nessun quesito, non entra in merito alla documentazione che dimostra le false testimonianze, non interroga testimoni chiave e si limita a confermare che se ci fossero state false testimonianze sarebbero venute allo scoperto nei vari gradi del civile.
Petillo non ha capito nulla, non ha voluto capire e non vuole capire.

La sua ordinanza è fuori tema. Un qualsiasi studente sarebbe stato bocciato.

E non si venga a dire che la verità della giustizia, diversa dalla verità scientifica e fattuale sia una verità degna di rispetto. 

Quello che dimostra è solo l'appartenenza a lobby di potere che Berlusconi definisce di sinistra, ma che io penso sia ancor peggio e che sarebbe ora di controllare.

L'indipendenza della magistratura ha fatto il suo tempo

E comunque è un invito, quando ne vale la pena, di non affidarsi allo stato per avere giustizia,  ma di farsela da soli.