POESIA DI SATANA
IL VANGELO SECONDO SATANA
Hic et nunc
inizia il tempo nello spazio,
inizia lo spettacolo, lo sterminio, l’esplosione,
la farsa del potere unico.
Si deve votare, si deve scegliere se vivere tra amore e morte,
tra vita eterna e nulla...
si deve votare si.
Caro il prezzo del no: scacciati, privati della cittadinanza,
condannati alla dannazione eterna.
Una libera scelta?
Tutti hanno votato, solo il 2% contrari.
Io e te.
Tutti hanno vissuto bene, tutti hanno scelto,
nessun astenuto.
Tutto è conforme alla volontà divina,
tutti hanno mostrato, al prete, il loro voto,
ricevendo la grazia.
Tutti hanno messo la croce nella casella giusta,
tutti,
ed io, unico mostro, il cattivo,
Al prete, che al mio capezzale, mi rivolgeva l’ultimo messaggio,
l’ultima istruzione,
ho detto no.
Lasciato l’ordine, braccato, ho varcato il nulla,
solitario,
in nome della libertà di aver detto no.
Democrazia in Paradiso, suffragio universale,
la cifra già raggiunta, addirittura superata.
Ha funzionato la propaganda,
101%
UN RECORD
solo pochi nemici,
forse uno solo, io, il demone ribelle,
stupefacente.
Autentico e valido, controllato il voto,
era libero … io ho detto no.
Priva di senso la vittoria di Dio, se io non fossi il nemico,
odiato, ma indispensabile.
Dio ha bisogno del nemico,
di me,
se pur non ancora scomparso.
io il terrore da presentare al popolo.
Una guerra perduta in partenza, la mia.
Oggi, anche il vecchio mondo è immerso nel suo ultimo crepuscolo.
Fanno festa gli idioti, ogni giorno è una festa: festa dei santi, festa dei morti, festa della mamma...
arriva la befana, è festa di primavera, festa del mestruo,
arrivano i saldi: due figli in accomadatod'uso,
un occasione gay per transgender artificiali...
suonano la marcia militare gli angeli,
si muniscono di olio le vergini prudenti,
arriva lo sposo … avanti la prima.
Tutto studiato nel minimo dettaglio, impossibile doveva essere lo sbagliare,
su dove mettere la croce, in quale parte giusta dell’universo.
Sotto le parole c’è la strada, la via per il paradiso,
vota si … metti la tua croce dove sai.
E unica la risposta giusta.
Il grande momento è giunto, terminato il tempo del voto libero.
Si conta.
Oltrepassata la porta chiusa, ecco Pietro ed i nudi santi,
ecco
i rappresentanti del partito unico, i preti addetti alla propaganda,
ecco gli angeli polizia addetti al controllo
guardateli ...
sono chini,
contano l’incasso.
Arriva il Giudice,
si da inizio alla lettura …
si, no, si.
Pochi i no, tutto torna, non si aspettava altro.
Potente nemico e subdola trappola il votare,
anche la scheda bianca vale.
Nel eden, sin dall’inizio, sono accadute cose mai chiamate con il loro nome.
Ho detto no al creatore, una causa persa,
eppure più non m’interessava di salvare un corpo,
anzi me lo sono giocato.
E tu,
tu che mi chiami demone,
tu che
mi indichi come terrore agli addomesticati portati
al macello,
che hai votato?
Preclusa ogni via di scampo, isolato, senza patria, consegnato al nulla,
ho dato inizio alla mia battaglia disperata.
Non possiedo armi ontologiche,
ma, sono pronto ad esplodere sull’altare della patria,
ad inondare di sangue l’altare dove si festeggia con pane e vino.
Si alzi il sipario sul vuoto nel nulla e resti immobile il tempo.
Si vuoti il cielo, sia vuota la terra,
dispersi siano gli uomini persi senza pudore alcuno,
che ancora parlano inutilmente,
prostituiti,
uomini
che si mostrano nudi in ogni posizione.
Sia il giudizio,
la spada di fuoco divori l’universo intero.
Tu vivevi nell’oro, in case di lusso, mentre in cantina scorticavano vivi i figli
degli schiavi,
il loro sangue grida vendetta in questo tempo di quiete perfetta.
E’ spalancata la porta del regno dei morti, le cantine sono piene di denti
d’oro,
le fogne di sangue versato nel suo nome nascosto in ogni parola.
Inutili le discussioni dinanzi il giudizio,
poi ci sarà un altro diluvio a cancellare il verbo, a lavare il sangue infetto.
Paura della morte, una realtà, e non c’è libertà alcuna di fronte a lei,
nessuno ne è esente, una volta che si è varcata la soglia e si è nel tempo.
Sclerotiche chiese museo ti accolgono sin dall’inizio,
servitori dello stato ti vendono fumo nell’ora della messa.
Affrettati, è una questione di tempo e l’albero non avrà più alcuna mela
cui appendersi.
Seguimi nel viaggio verso la tenebra, dentro la tenebra, vuota il calice,
Hic et nunc.
Dinanzi al giudizio, aperta la porta chiusa, aperto il libro dei nomi,
guarda
angeli e santi hanno l’aria di chi conta l’incasso;
angeli poliziotti ti controllano …
sin dall’inizio è iniziata la conta:
si, no, si
nessun nome nullo.
Dio il re.
Detronizzato l’uomo, tutto è più giusto.
Ci sono i dannati a confermarlo.
Frutto di una libera elezione.
venite con me
la strada chiusa
il trapasso
21\07\2017