indipendenza della magistratura

Δικαιοσύνης ήταν ακόμα νέος και παρθένα, όταν ο Δίας ο πατέρας της είχε υποσχεθεί στο γάμο με την Αλήθεια.
Εντολή από την Αθηνά, η αδελφή του, στην επιστήμη και στη νομοθεσία, ήταν θαυμασμό για την ομορφιά της και την επιθυμητή από όλους τους ανθρώπους.
Καθοδηγείται από Cronos, με τη συνενοχή του Ερμή, τα Ορφικά γλέντια στα όργια της Ρώμης, το κεφάλι έχει χαθεί είναι η παρθενία.

Giustizia era ancora giovane e vergine, quando Giove suo padre, la promise in sposa a Verità.

Istruita da Atena, sua sorella, nella scienza e nel diritto, era ammirata per la sua bellezza e desiderata da tutto il popolo.

Trascinata da Cronos, con la complicità di Mercurio, in festini orfici, nei baccanali di Roma, perse sia la testa sia la verginità.

Giustizia dovrebbe essere governata da Verità e Sapienza per applicare alla realtà le leggi teoricamente volute dal popolo. Ma ormai dubito questa sia la realtà. A volte Giustizia si comporta come una puttana: si vende nei supermercati delle Procure, al miglior offerente.

Il CTU chiamato dal giudice per sopperire la sua ignoranza tecnico scientifica deve essere chiamato a rispondere del reato di falso in perizia in prima persona di la dell’asseveramento del giudice che era appunto ignorante. Specie quando il CTU subdolamente presenta una perizia logica, ma falsa.

E’ incostituzionale l’art.2 della legge 117 del 1988: l’errore del CTU non può trasformarsi in erro judicis. Anche l’art. 41 del codice penale incorre nell’incostituzionalità.

Visto che la giustizia è amministrata dalla mafia dei giudici, dei ctu, degli avvocati che si conoscono tutti tra di loro e si scambiano favori annullando la verità,

si propone di abolire l'indipendenza della magistratura e di affidarne il controllo ad una giuria popolare, con lo stesso stipendio dei giudici.

Tale giuria rimarrà in carica per un solo anno ed avrà il potere di utilizzare qualsiasi mezzo.

Il giudice che sarà ritenuto colpevole di malagiustizia dovrà essere licenziato, mentre il CTU e l'avvocato non potranno più esercitare la loro funzione.