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Scrivo questo che non ho mai voluto scrivere,

perché era il paletto che tu avevi messo a te stessa,

più che a me,

e che dovevi superare tu per vincere le tue paure,

nella fiducia nella vita dell'essere amata

ed amare per quello che sei.

Di fronte alla cattiva immagine che ne esce di te,

ho preferito scrivere anche questo che non volevo dirti,

perché dovevi rimuoverla da sola...

l'ultimo tassello della verità mancante.

 

convivere? no, addio!

 

Convivere? No! A 40-50 anni,

dopo anni ed anni di separazione, andare a convivere?

Ancora No!

E poi come passare le mie serate a guardare in tv

quello che piace a me, e non quello che piace a te?

Come mangiare ad orari che voglio quello che io voglio,

e come telefonare all'amica per ore,

o restarsene a leggere a letto,

non pensando ad altro che a me stessa.

Vivere soli, senza rendere conto a nessuno

dei propri movimenti, neppure a te che amo?

Convivere... un rapporto troppo stretto dopo anni di abitudine,

per me troppo stretto, ancor prima di cominciare...

non ci voglio neppure pensare...

dover rinunciare a tutte quelle cose

che mi danno un senso di libertà, serenità e sicurezza.

E' così bello vederci di tanto in tanto, a pranzo,

a cena, prenotarci un film, una mostra, un viaggio...

Rovinare tutto per convivere?! Non ne accetto neppure l'idea.

Mi agita... addio... non ti amo abbastanza,

non sono capace di amarti così, come tu vuoi!

Capisco tutto quello che mi dici,

ma non puoi sapere che quando sono a casa,

quando chiudo a tripla mandata la mia porta,

quanto mi sento leggera, quasi felice di spogliarmi da sola,

di dormire da sola...

non devo esser bella per forza, preoccuparmi di apparire...

allora si che comincia la mia vita vera,

quella che non voglio dividere con nessuno.

Ci ho già provato e creduto, già dato e pagato...

sto bene così, grazie... mi auto-avveleno...

amicizia ti offro se la vuoi, perché mi sei importante...

ma faccio a meno di te... mi riprendo la mia libertà!

Cosa risponderti?

Come tutti: che sei una persona normalissima ed onesta

nell'aver detto di no?

Che dopo tanti anni di vita solitaria, sei refrattaria ad una

vita a due, per paura di rompere un equilibrio

che con tanta difficoltà hai costruito...

che soltanto la gioventù

o una grande passione può far superare,

come risponderebbero tutte le persone di buonsenso

e come rispondono psicologi, psicanalisti, medici e psichiatri!?

No! Mi spiace, ma non è questa la mia risposta.

Di là che avresti potuto far tutto questo che già facevi,

amare, se hai compreso le poesie, è tutto altro.

Come è pornografia offrire un immagine nuda

a chi vuole un corpo, per masturbarlo,

nella paura o nell'incapacità del corpo vero... così...

no, io non ti offro un pseudo-amore,

pornografia all'anima per farti masturbare, né lo voglio da te.

Un giorno mi hai detto che so aspettare...

Certo che so amare a distanza, ed aspettare,

ma se c'è una ragione...

e non è un inutile restare davanti ad una porta che non si apre,

o lo stare seduti davanti al torrente a guardare,

la vita che piano ci corrode, incapaci di nuotare, per paura.

E' necessario aprire, saltare... ed il coraggio della sapienza

è dei bambini e dei folli...

non appartiene ai savi, ai deboli, ai ricchi...

per questo non è permesso loro la comunione nel regno dei cieli.

Un'altra volta mi hai chiesto... come fai... io non riesco

a lasciarmi andare come fai tu...

già, io mi sono gettato nel fiume per te,

pur non sapendo nuotare, non con te...

Un giorno riuscirò a piangere il non essere riuscito

a farti capire e vivere cos'è amare e cosa significa vivere...

un giorno riuscirò a piangere il perderti.

Ciao.

17/03/2005@a

 

risposte

 

- Ho letto. Mi dispiace per te, ma non sai quanto sei lontano

dalla verità... meglio così, almeno continuerai a pensare a

qualcosa che non mi appartiene.

- E' sempre il tuo modo di escludere.

La verità, anche se fa male, è da dire, per crescere

e sapere perché si vive.

Se non conosco i reali motivi, se non li dai alla persona che ti ama,

e che ami come può avvicinarsi a te? Peccato.

- Peccato... cosa? Io so perché vivo, e mi piace molto.

Se la tua verità non corrisponde alla mia non è un problema mio.

- Non meriti risposta...

ti scuso perché non hai compreso la domanda.

Come amare è essere presenza reale,

così lo sparire è anche farsi comprendere,

per amore e per rispetto.

La verità non è un offesa, ma esercizio del libero arbitrio

e della libertà, assumendone le responsabilità.

Pensavo di renderti giustizia... ma ormai, oltre il cuore chiuso,

accechi la mente... non ti credo così, ma sta bene.

I tasselli che mi hai dato per aiutarmi a decifrare

il perché hai lasciato morire l'amore ci sono tutti:

non è stato per paura della convivenza,

non è stata la paura di ripetere antiche esperienze,

non è la ricerca dell'uomo di ruolo cui specchiarsi...

è perché non sono riuscito a capirti? molto difficile, visto il silenzio...

è perché ti sentivi troppo oppressa? difficile visto che eri e sei libera...

perché non sono un uomo di mondo che fa divertire?

perché si discuteva e non ti adulavo?

perché non la pensavamo allo stesso modo?

eppure è del tutto naturale e semplice da superare, se si voleva...

perché volevi sedurmi e conoscere più di quanto già sapevi?

Hai negato tutto questo.

Perché non mi amavi? Neppure questo è vero.

Di sicuro non hai compreso cosa che significa amare,

tanto è vero che non comprendi neppure quanto ti scrivo,

e non importa.

Anzi lo sai, e ne hai avuto paura... di sicuro quindi è stato per volontà...

e mi sta bene...

vuoi continuare a tenerti nascosti i reali motivi? Fallo pure...

anche se non ti importa nulla, di te lasci soltanto un'egoistica piccolezza.

Questo, oltre a non vivere insieme, significa "peccato".

Ed in questo contesto posso davvero dire di essere stato fortunato

a non essere stato il prescelto per vivere con te,

e ringraziarti per la tua scelta.

Sai, non avrei resistito, in una vita a due di questo tipo, per molti anni.

Non avere timori, accettarsi, parlare, discutere, desiderare, chiarirsi,

essere complici, camminare insieme, decidere nel rispetto

come costruirci la vita... tu non lo sai dare perché non lo vuoi dare.

Per questo non voglio continuare a pensare a te ed a qualcosa che

non mi appartiene.

E per quanto lontano dalla verità... una verità la conosco: la realtà.

Purtroppo ti amo ed accetto da te anche la piccolezza che vuoi darmi,

spero di riuscire a rinchiudere i miei pensieri, la mia anima che vive

ed ha vissuto cercando di liberare l'amore che hai per lei, dentro te,

e dimenticare.

Contrariamente a quanto si dice,

e questo spiega perché non si è capito davvero nulla,

in amore non vince chi fugge o si nasconde, ma chi ama.

 

17/03/2005 @a

 

"Conosco le tue opere.

Tu non sei né freddo né caldo.

Magari tu lo fossi freddo o caldo!

Ma poiché sei tiepido,

non sei cioè né freddo né caldo,

sto per vomitarti dalla mia bocca."

 

apocalisse,3,15-26

 

 

 

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