La dittatura economica del capitalismo sugli
stati, le società, le persone è in corso di realizzazione. Dopo accurate
simulazioni, un totalitarismo economico, oligarchico, autoritario ed inumano,
ha conquistato il potere di decidere le sorti del pianeta: assassinato
Dio, si assiste, ora, all’eliminazione dell’uomo.
Il globalismo economico sta creando, al di fuori
d’ogni regola morale e civile, il regno di Cesare.
Per realizzarlo usa tecniche private e pubbliche
d’annientamento, dopo aver convinto i sudditi della propria innocenza e della
loro colpevolezza.
In questo regno, infatti, nulla è vero e nulla è
falso, nulla è giusto e nulla è ingiusto, la sola regola è essere il più ricco,
perché tutto si compera e tutto si vende.
In ossequio alle leggi economiche, per le quali
contano i risultati, non i princìpi, si attua la schiavizzazione dei dipendenti
e il genocidio degli inutili: l’uomo che non ha niente è niente, l’uomo che non
è niente è inutile. E’ quindi escluso dal diritto di vivere, dal potere di
decidere e di legiferare.
Anche il pensiero, il diritto e la morale si
devono allineare, uniformare alla sola ed unica verità: la globalizzazione
universale su base di logica economica.
Lo strano e terrificante accrescimento del
potere economico è la conclusione d’ambizioni tecniche e filosofiche iniziate
con la ribellione di Adamo ed Eva, a Dio, nel giardino dell’Eden, terminata nel
terrore della decapitazione dei re, rappresentanti il potere divino nella
storia, in nome dei valori dell’umanità.
A
Mussolini, a Hitler, … è mancata l’ambizione
di un impero mondiale; al liberismo economico, abolito la morale di Dio ed il
contratto sociale tra gli uomini, nò.
Per la prima volta nella storia, un’ideologia
teorica e pratica propone e realizza l’unificazione totale dell’universo.
Tesi, antitesi dell’idea hegeliana si sono
realizzate nella mirabile sintesi Denaro=Dio, verità storica vivente,
universale, immutabile ed eterna
Questo meccanismo infernale, che tutto stritola, si vanta d’essere verità universale, garanzia di libertà, giustizia e democrazia, sostituto di Dio, Dio.
Noi crediamo nel Denaro.
La sua religione è la sola che conduce l’umanità alla
salvezza sotto questo cielo disseminato di satelliti e stelle spia.
E’ il solo capace di costruire la città umana.
Il Crocifisso, Budda ed ogni altro Dio
andrebbero sostituiti con un dollaro. Inginocchiati alla sua presenza
preghiamo: dacci oggi il nostro pane quotidiano…
Ma in quest’universo, che non può che essere un
universo di pochi padroni e moltitudini di schiavi, la sola legge è la legge
del profitto; legge imposta con l’inganno e la forza, camuffata di democrazia,
pari opportunità e libertà.
L’uomo, in quest’universo, rinuncia ad esserlo
per viverci.
Essere libero significa morire o rivoltarsi. Ogni schiavo,infatti, o è schiavo per proprio consenso o è deficiente, ma forse è soltanto un venduto, se così non fosse morirebbe o sarebbe in rivolta.
Certamente l’umanità esige la globalizzazione, ma questa non può essere diretta soltanto dalla logica economica.
I risparmi dei cittadini della nazioni che formano il G7, sono (dati 1998) di circa venti bilioni l'anno. E' questa una cifra che supera di molto il bilancio dei singoli stati; è una cifra pari al 95% della capitalizzazione di tutte le borse mondiali.
E'
una massa finanziaria capace di comperare DIO. Chi controlla questo flusso di
denaro è il vero signore del pianeta
e decide quali leggi, quale giustizia, quale conoscenza, quale scuola, quale
libertà, quale cultura, quale lavoro, quale qualità di vita, quale senso dare
alla vita, quale fine, quale morte...
Un pugno
di superuomini miliardari si è arrogato il diritto di governare con potere
assoluto ed illimitato, riducendo la democrazia ad una assemblea di automi con
la funzione di ratificare le leggi. Non esiste più uno stato di diritto perché
i cittadini non sono più uguali davanti alle leggi. Non esistono più diritti
etici e morali perché sia dio sia l’uomo sono stati espulsi dalla storia.
Tra non
molto, ogni manifestazione della vita individuale e pubblica, sarà gestita e
controllata in base alla singola capacità economico-contrattuale, dall’infernale
meccanismo al quale abbiamo affidato la direzione della storia dell’uomo e dal
quale i soli esclusi, senza per questo dover morire, sono i ricchi.
E’ il surplus di denaro a generare i ricchi ; è l’accettazione dell’ingiustizia, dovuta soltanto in parte all’ignoranza, molto alla convenienza derivata dal possesso di un piccolo orto, a permettere loro l’esercizio del potere.
La
disinformazione, il credere che sia inevitabile, che non sia possibile far
nulla…sono tutte menzogne di comodo…per
questo nessuno può dichiararsi innocente.
Il ricco
si proclama innocente, giusto, perfetto cittadino, esempio d’uomo...soltanto
credendo alla sua ignoranza ed alla sua incapacità, posso accettare la sua
innocenza.
Non dovrebbe esserci così tanto denaro in mano a poche persone, anche se proveniente dal piccolo risparmio di moltitudini di persone.
Il
capitalismo non
è, per sua natura, democratico, ma falsamente democratico.
Se il
futuro dovrà essere diverso questa è la prima regola da cambiare, per colpire a
fondo il cuore del capitalismo, ridando giustizia e libertà all’umanità.
Che
l’umanità non sia all’altezza di prendere decisioni universali per il proprio
bene, può anche essere vero, ma l’aver ceduto la capacità di giudizio e la
volontà di decisione alla globalizzazione finanziaria, è infernale e stupido.
Non si ottiene affatto un’evoluzione nel benessere globale lasciando all’economia il governo dell’universo.
L’economia da mezzo, da motore potente, lasciata senza una direzione non segue quella strada.
Anche
oggi sui giornali si legge della sconfitta alla lotta alla fame: lasciando i
metodi ed i mezzi all’economia del capitale globale il solo modo per
raggiungere l’obiettivo è il genocidio di massa.
Boeringher,
Bristol-Myers, Glaxo-Welcome, Squibb, Hofman, La Roche, le multinazionali del
farmaco, a salvaguardia del loro profitto (derivato dai brevetti) gestendo il
mercato della salute seguendo queste regole, lo ottengono come risultato.
Eppure
la stessa logica economica, su scala mondiale, dovrebbe quantificare la
necessità ed i mezzi per produrre la soddisfazione (quale soddisfazione?) senza
surplus e spreco.
Utopia, logica errata o l’approfittarsi di
qualche singolo?
Sarebbe ora di sfatare la credenza che, sia il
bene del singolo, sia il fine dell’economia, perseguendo il proprio interesse
perseguano il bene della società.
Oso affermare che, di là dal proprio interesse
personale, i dirigenti, non abbiano in mente un modello d’imposizione logico e
razionale, voluto coscientemente, né siano a conoscenza della sua evoluzione.
Credo siano incapaci di pensare a tanto; sarebbe
inoltre, per loro, molto pericoloso, perché individuabili e colpevolizzabili.
Non sono persone, ma parte dell’idea, sono il
capitale stesso. Sono parte del meccanismo della teoria fatta praxi, di
un’unica regola base o comandamento, per la quale il capitale deve rendere il
massimo, in concorrenza inutile con la suddivisione di se stesso, realizzando
la sua non ulteriore suddivisione ed avvicinandosi sempre più alla perfezione,
derivata dal suo accumularsi senza nulla produrre.
Questi dirigenti intelligenti vivono, fanno,
disfano…a casaccio, sapendo di nulla perdere, per automatismo delle regole
matematiche della logica economica stessa.
Sarebbe ora di sfatare la convinzione che gli
USA perseguono il bene mondiale (e che siano gli unici depositari della verità
e del potere); in realtà non cercano che il proprio interesse. Gli USA ricchi,
felici, appagati di possedere la propria felicità sentono di averne il diritto.
Sono convinti di esserne degni e predestinati e che se lo meritano nei
confronti d’ogni altra nazione, alle quali spetta soltanto ciò che a loro
spetta.
Considerando l’impatto di questa evoluzione con la biosfera, sapendo che il soddisfacimento di questi bisogni dell’umanità coincide con la distruzione della stessa, si è deciso di continuare per questa strada uccidendo, suicidando, abortendo…per permettere a pochi d’essere uomini.
Sicuramente verrà
affermato il principio del calcolo globale dell'inquinamento da suddividere tra
le singole nazioni, le quali potranno vendere la loro quota, saranno obbligate
a vendere la loro quota di inquinamento, decisa in base a chissà quali
principi. La coscienza dei cittadini e delle organizzazioni verdi saranno
così comperate e tacitate.
Solo per questo è necessaria la
globalizzazione.
I giornalisti, nuovi missionari, sono liberi di
pensarla allo stesso modo seguendo le direttive dei grandi maestri e sommi
pontefici quali NewYork Times, The Economist, CNN…tutti allineati su uno stesso
modello d’imposizione, come sotto una dittatura, propagando la nuova religione,
pronti a scomunicare, lapidare, ignorare, mettere al rogo l’eretico che si
oppone alla loro fede.
Non è poi molto difficile manipolare il pensiero
in assenza di verità certe, caricando le parole di altri significati e creando
confusione. L’uomo crede che la sua mente abbia il dominio sulla lingua, ma
avviene il contrario. Ed è questo il compito assegnato alla scuola: creare gruppi
corporativi con lessici privati e riserva di accesso criptato, da qui il
classico motto: io ho studiato, io ho diritto…
Internet, nato libero, ora controllato da
ECHELON e dagli stessi gestori, trasformato in mercato, è l’inizio della
realizzazione della falsa idea d’assoluta libertà del pensiero, della
comunicazione e delle tecniche.
E’ notizia di ieri, inoltrata dal G8 tenuto a
Tokio, della loro intenzione di portare internet nelle foreste amazzoniche e
nei deserti africani.
Ma anche se manca un’informazione corretta si
può comprendere il futuro che ci attende.
Ogni singolo stato può essere preso ad esempio
di quanto avviene e di quanto avverrà con l’avvento dell’economia
globalizzata.
Non è necessario essere economisti, sociologi,
politici…per saperlo, lo viviamo sulla nostra pelle.
La necessità di produrre non serve all’umanità,
ma è conseguenza della necessità economica di massima resa per capitale
investito.
Logica economica esige che la massima resa sia
il guadagno più alto per il minore prodotto.
Per assurdo vendere il nulla prodotto, al più
alto prezzo, al minor numero di sopravvissuti.
Eccoci all’incontro globale tra legge economica
e necessità di salvaguardare la biosfera.
Ecco la perfezione.
Come può l’umanità lasciarsi guidare da un
simile mostro?
Possibilità di mutamento sono nulle:
individualismo ignorante, specializzato, super-specializzato lo impediscono ad
ogni livello.
Ogni rivolta è impossibile. Di ciò che sta al di
sotto e che manovra il tutto non si conosce nulla.
I loro adepti sono scelti.
Per i ribelli, il suicidio volontario, almeno
all’apparenza.
Sui giornali non si possono più scrivere le cose
che contano, i fatti, la verità; neppure si possono raccontare alla televisione
o alla radio.
Tutto è spiato censurato e falsato.
-Chi sei tu che osi fare queste affermazioni?
-Chi sono io?
Una
bella donna, alta, viso ovale, fronte alta, occhi scuri, capelli ondulati
lunghi color rosso Tiziano acceso, gambe lunghe, forme appariscenti, una donna
che sino a poco tempo fa poteva scegliere chi amare.
Nata
in un paese dell’est, frequentavo le scuole superiori di partito, studiavo Marx
ed Henghels e le teorie idealistiche di Heghel, Hume, Hobbes e Macchiavelli,
Darwin e tanti altri.
Ero
destinata ad una carriera d’ambasciatrice.
Amavo
la vita, amavo il tramonto, i temporali, i libri che leggevo, la musica, amavo
i miei giorni.
Poi
è stato il caos, il buio… cadde il muro di Berlino. Non ero a conoscenza che
con il suo crollo anche la mia vita sarebbe cambiata.
Il
paese era allo sbando. L’occidente, invece che aiutarlo, razziava tutte le sue
capacità scientifiche ed economiche. All’interno i delinquenti assumevano
possesso del potere, originando la nuova classe privilegiata, capitanata da
Elstin, destinata a far parte dei globalizzatori.
Al
popolo era ridata la fede nel cristianesimo ortodosso.
Accadde
che fui rapita, sequestrata. Rinchiusa dentro una stanza, violentata, umiliata.
Ma
io non c’ero, avevo lasciata la vita, il mio mondo era dentro di me,
prigioniero dei miei pensieri. Non c’era spazio per nessuno. Ero assente.
La
loro violenza, infine, non mi faceva più male. Le loro parole non mi toccavano.
Lentamente
mi distruggevo, muta, passiva, neutra, vuota, sola.
La
privazione della libertà mi consumava. Non aspettavo altro che la morte.
Prendevano
possesso del mio corpo umiliando la mia identità ed usandolo come un’arma
contro di me, per il loro piacere.
Ho
aspettato tante volte di morire, ho aspettato tante volte una solidarietà che
non c’era.
Ho parlato, urlato, spiegato.
-Tu non sei più in Russia. Sei stata venduta.
Illegalmente, nascosta nel bagagliaio di un auto, varcai le frontiere sino ad arrivare in Italia dove fui venduta per la seconda volta ai proprietari di un circolo culturale per adulti che mi costrinsero a prostituirmi.
Mi picchiavano e mi asciugavano le lacrime presentandomi i clienti. Era impossibile disobbedire. Ero continuamente sorvegliata, anche quando dovevo urinare o defecare.
Costretta
a capire che il solo modo per sopravvivere era di distaccarmi e sottomettermi,
accettai le loro richieste.
Buttata
sul mercato della prostituzione d’alto bordo.
Riuscii ad evaderne dopo che fui notata e che pagarono per me 5000 dollari USA. Iniziai una carriera di modella d’alta moda.
Passando di letto in letto cercando di rimettere insieme i pezzi della mia vita. Sino a che sposai un big della moda. Altre mie amiche furono più sfortunate...Tatiana ad esempio, 16 anni, deformata nel viso dal suo proprietario con le sigarette, venne da questi venduta a peso, si dice per estrarre organi da trapiantare. Inutile scandalizzarsi e stracciarsi le vesti. Il giro finanziario creatosi è enorme. Paradisi fiscali e governi compiacenti sanno come riciclare il denaro sporco... non è forse notizia di ieri che gli USA non collaboreranno con l'OCSE per combattere i paradisi fiscali?
Ripresi a vivere.
Condizioni del
matrimonio furono la separazione dei rispettivi beni.
Non
importandomene poi molto e non avendo nulla da perdere accettai.
Mi volle per
se, a suo servizio e m’impedì di partecipare alle sfilate.
In
cambio mi offrì la dirigenza delle relazioni e della valorizzazione delle
risorse umane ed un ottimo stipendio.
Adoravo
il mio lavoro, lo svolgevo con passione, non mi pesava stare in ufficio anche
dodici ore il giorno.
Ho
lottato tanto per avere quello che ho oggi: un’ottima posizione sociale, uno
stipendio che mi permette di vivere e d’avere come e quello che voglio.
Vivevo
serena e senza grosse preoccupazioni.
Una
sera mio marito disse:
-Ho un amante.
Caddi
dalle nuvole e le mie sicurezze svanirono.
-Vattene.
-E’ colpa tua. Sei un
robot…non sei una donna.
-Cosa hanno le altre che
io non ho?
-Quando ti corichi
indossi una biancheria intima a prova di stupro. Quando ti concedi agli affari
ed alle trattative sei splendida e ti ecciti tantissimo, ma non fai mai nulla
per eccitare me. Facciamo l’amore due volte il mese. Non credo tu abbia mai
avuto un orgasmo. Riservi a me soltanto le tue ore di stanchezza. Non mi
bastavano e non mi bastano. Sei fredda, indifferente, anorgasmica. Tu non hai un
corpo di donna.
Non gli dissi che
aspettavo una figlia da lui.
Di nuovo sola, ma indipendente.
Andavo a letto con chi volevo, quando volevo.
Mi
risposai con un politico emergente ed ironia del destino ripresi il mio ruolo,
anche se parziale, d’ambasciatrice. Grazie alla mia conoscenza delle lingue
accompagnavo mio marito come suo portaborse.
Ma non è della mia vita che voglio parlare, ma delle cause e dei perché questa è stata la storia della mia vita.
C’è una duplice guerra in corso: contro le
nazioni e contro i singoli, per uniformarli alla religione economica universale
che li porterà alla salvezza.
C’è una
guerra economica globale in atto e là, dove non arriva il ricatto, arrivano le
armi.
Hanno stabilito,
in favore di alcuni, le armi da usare.
A Seattle, davanti ai dirigenti del WTO,
tradussi nella lingua inglese le raccomandazioni al mio paese.
Compresi che gli accordi per la globalizzazione
intendevano formare, camuffati dal desiderio di pace e stabilità, conseguiti
con la filosofia imperialista degli USA usando L'INFORMAZIONE, L’EMBARGO, IL RICATTO DEL DEBITO
e la mano militare della NATO, una santa alleanza con il diritto d’ingerenza
armata contro ogni minaccia al cambiamento del privilegio delle classi delle nazioni
ricche.
Quando uno stato si ribella al nuovo ordine
mondiale, deve essere fermato in qualsiasi modo, anche con la guerra.
Per questo sono intervenuti in Jugoslavia,
contro l’Iraq di Saddam Hussein, contro Gheddafi…per questo finanziano guerre
fratricide, colpi di stato… perché minano gli accordi della distribuzione del
ruolo delle nazioni a livello economico.
Non è stupido stupido entrare in guerra sapendo
già di avere perso? Ecco allora la necessità del terrorismo di ribellione.
Potrebbe ancora valere la guerra di Gandi del
boicottaggio dei prodotti, ma non c’è informazione né unione. Siamo tutti un
branco d’asini, buoni soltanto per il macello.
Menzogna è che il mio paese sia caduto per merito della madonna di Fatima o del Papa.
Come menzogna è che fosse al potere un’economia politica socialista: come in ogni altra nazione del pianeta il potere è in mano all’oligarchia del capitale.
La sconfitta dell’URSS è la sconfitta di un’oligarchia capitalistica per merito di un’altra oligarchia capitalistica.
Come dimostra la storia rivoluzionaria, nell’attesa della rivolta totale, solo alcuni tecnici avrebbero dovuto avere il potere per mantenere viva l’idea e preparare i popoli.
La sconfitta dell’URSS è la sconfitta di un’oligarchia capitalistica per merito di un’altra oligarchia capitalistica. E’ la conseguenza dell’aver accettato una sfida commerciale, tecnica, militare senza le stesse regole, senza gli stessi mercati.
Sarà l’errore che compierà la CINA entrando nel WTO,
l’errore delle americhe ad entrare nel FTAA (mercato unico delle americhe)
gestito dagli USA e dominato dal capitale finanziario sotto forma di dollari.
La Chiesa Cattolica Romana, scomunicando(
basandosi giustamente sui suoi principi filosofici) il
comunismo, è stata l’innocente mezzo per fare cadere nel tranello la capacità
critico-intellettuale dei cristiani in favore del capitalismo( che, sempre dal
punto di vista filosofico, non è altro che un altro comunismo).
Menzogna sono le notizie di nuovo benessere. La
realtà è la miseria del popolo russo e la ricchezza di alcuni clan mafiosi che
saranno parte della classe privilegiata che comanderà sul pianeta a scapito
delle persone.
La verità non riguarda soltanto le religioni, le
filosofie, le metafisiche, ma la vita di tutti i giorni che si manifesta nella
storia, una storia indivisibile dalla storia universale che è economica.
Tutto deve sottostare alla legge, anche la mia
vita.
I modelli teorici e pratici ideati dal FMI-OCM e
dai vari club di Roma Londra o Parigi non tengono conto di nulla se non della massima
resa del capitale investito.
Un eventuale deficit dovrà essere assorbito
dall’operaio e dalla nazione che l’hanno generato, non dall’investitore.
Sostituire i monopoli pubblici con monopoli
privati, in quest’attimo storico, significa soltanto comportare o un aumento di
tassazione o una diminuzione dei servizi sociali.
Privatizzare ed indebitarsi è per qualsiasi
stato con un bilancio inferiore al capitale fluttuante sul libero mercato, una
caduta all’inferno, la perdita della sua libertà.
Serve all’umanità una nuova rivoluzione
francese, è necessario decapitare chi possiede il capitale: come i re e le
regine sono inutili.
Sono stati traditi sia le finalità sia la logica
stessa d’ogni scienza, compresa la scienza economica.
Teoria economica classica, teoria di
Klein,
teoria neoclassica, legge di Say, effetto Haavelmo, microeconomia,
macroeconomia, depressione, inflazione, deflazione, accumulo, investimento,
modello logico quantitativo, bilancia dei pagamenti tra importazioni ed
esportazioni, commercio internazionale. Bilancio dello stato tra spesa pubblica
e tasse, teoria della moneta tra moneta unica e politica dei prezzi, livello
dei salari e politica del reddito.
La crescita economica tra pericoli e benefici.
Programmazione e quantificazione. Politica economica. Modello economico finale
redatto tra logaritmi matematici e variabili.
Di la di tutte le dotte questioni, utili senza
dubbio, la realtà è che il liberismo è solo una moderna monarchia che,
sfruttando il potere derivato dalla ricchezza e dalla necessità economica,
dirige la politica e comanda sugli uomini decidendo chi deve essere marchese,
chi conte chi plebe chi schiavo…chi re.
Invece di accrescere il benessere e la
fratellanza universale, l’evoluzione storica affidata alla logica economica
personale di alcuni, alimenta pseudo-bisogni, violenza, miseria e distruzioni.
I modelli teorici-matematici non ricercano ciò
che è giusto, ma ciò che fa guadagnare.
Per quest’economia è più importante investire
intelligenza, tempo, creatività e lavoro per oggetti di lusso per pochi, invece
che per il benessere di tutti.
Non esiste più una società neppure all’interno
delle singole nazioni ed è una palla credere che si stia investendo in una
società globale.
In ogni nazione, dalla più ricca alla più
povera, esistono il 5% del totale della popolazione, proprietari del 60% della
ricchezza di quel paese.
Riportando il dato a livello planetario, un
centinaio di persone possiede la stessa quota di tutta la ricchezza globale.
Dove sta la logica e la giustizia in
quest’ordine? E’ forse una verità che questa ricchezza accentrata è necessaria
al benessere del loro paese e del pianeta?
Tutti di fronte all’evidenza rispondono di no.
Eppure sono così potenti da condizionare tutte le idee e le menti pensanti.
Sono così potenti da cambiare il destino del pianeta stesso.
Siamo in un nuovo medioevo, siamo ritornati
all’età della pietra armati di tecnologia.
Resi individui dal valore zero, non più
rappresentati nella società cosiddetta civile, rifiutiamo ogni associazione ad
iniziare dalla famiglia e diamo origine a nuovi clan e tribù rifiutando ogni
diritto ed ogni dovere, usando la violenza più bieca e gratuita. Una nuova
barbarie, cannibalismo, avanza a prendere possesso delle società emarginate.
Loro, i super-uomini, super-potenti,
super-ricchi, gli intoccabili vivono al di fuori del ghetto, superprotetti
nelle loro fortezze a godersi lo spettacolo e divertirsi con le nostre figlie.
Il G7, G8… eseguendo gli ordini USA, ONU, FMI,
banche d'affari e d'investimento... hanno pianificato fusioni ed acquisizioni; deciso il fallimento delle piccole e
medie imprese riversando la colpa sul costo lavoro dei loro dipendenti,
privatizzando il settore dei servizi pubblici, tropo costosi sempre a causa
della popolazione; finanziato le multinazionali, prestando loro il denaro a
fondo perduto, nella conquista dei mercati e dei servizi privatizzati.
Le piccole e medie imprese che si sono salvate,
sono comunque dipendenti delle multinazionali, che dettano loro qualità,
quantità e prezzo e determinando sia lo stipendio finale sia la quantità di
ricchezza del paese.
E’ stata così disintegrata l’economia produttiva
dei paesi a favore del capitale libero e fluttuante capace di portare al
fallimento l’economia di qualsiasi nazione del pianeta che loro si oppone.
Lo spostamento del denaro capitalizzato,
istantaneo, da un paradiso fiscale all’altro ha evitato anche il non esistente
controllo degli stati nei quali è stato rastrellato.
Giocare in borsa vuol dire indovinare le mosse
per quei quattro piccoli ricchi che ancora sopravvivono; dirigerle senza nulla
perderci per i super-ricchi.
Oltre al fatto che il capitale libero fluttuante speculativo è superiore al reddito nazionale di tutte le nazioni si associa che il debito pubblico è stato privatizzato. La stessa necessaria interdipendenza delle economie ed il fatto che il debito più alto è detenuto dagli USA che non permetteranno mai il suo rientro, anche minacciando una guerra nucleare mondiale, determina il percorso della globalizzazione.
Credevo nell’Europa Unita. Pensavo
riuscisse a togliersi dal collo il cappio del dollaro. Questa moneta non
convertibile se non per comprare obbligatoriamente i prodotti dell’economia
USA, paese più indebitato del mondo, che vive alle e sulle spalle degli altri.
Assisto invece alla sconfitta della
civiltà europea, derivata da millenni di storia di pensiero, a favore degli USA,
la cui civiltà è basata (dopo aver cooptato i cervelli di altre nazioni,
ponendoli al servizio di una politica pianificata) sulla logica economica, sul
brevetto della scienza e della tecnica, sulla potenza dell’esercito... usati
per sottomettere il pianeta.
Gli USA, che controllano e possiedono
la tecnologia più avanzata e
sofisticata nel campo degli armamenti, dettano le regole e con queste regole
saranno sempre e necessariamente, vincitori.
L’Europa,
se vuole vincere la guerra economica deve cambiare le regole, deve fare accordi
con i paesi con il quale commercia in euro: comprare e vendere in euro,
scaricando il dollaro o rinunciare all’acquisto.
La
società mondiale deve isolare gli Stati Uniti d’America se questi non
accetteranno nuove regole internazionali basate sulla Democrazia maggioritaria
di un organismo internazionale che non può essere l’ONU attuale.
Non
questo ONU soggetto ai ricatti del finanziamento e dei veti incrociati.
Quindi la strada sin qui percorsa è stata:
finanziare i privati rendendoli debitori, trasformare in debito pubblico per
renderlo poi un debito internazionale.
Lo stato è ora sotto ricatto dei creditori. Inutile votare destra o sinistra, democratico o repubblicano, conservatore ….
La globalizzazione è inevitabile, è parte dell'evoluzione umana...ma non questa globalizzazione che è a favore di poche nazioni ed addirittura di pochi uomini.
Non questa globalizzazione finanziaria che non fa altro che aggravare l'incertezza economica e la disuguaglianza sociale.
Non questa globalizzazione che compromette e limita la possibilità di autodeterminazione delle singole persone, degli stati a favore di uno pseudo-interesse generale formato da logiche speculative che tutelano esclusivamente gli interessi delle multinazionali industriali e o finanziarie.
Globalizzare è soltanto la libera circolazione del capitale alla ricerca del massimo profitto che avviene in modo istantaneo e globale. Questo non è un valore, ma soltanto uno dei tanti meccanismi utili a generare ricchezza (ma è davvero l'unico?) e come tale dovrebbe essere assoggettato all'uomo.
L'economia su base finanziaria non è più economia, ma speculazione, sfruttamento, volontà di potenza. Non è infatti necessario produrre in quantità e qualità per tutti ( il che è anti-economico), ma soltanto per chi può permettersi di pagare; non è dunque necessario pagare stipendi e creare lavoro, qualcuno che ha acquisito il potere d'acquisto, in qualche parte dell'universo, lo si può trovare. Si risparmieranno inoltre le risorse del pianeta ed si eviterà l'inquinamento.
Non si può più accettare lo scandalo di persone miliardarie di fronte alla povertà, di fronte alla persona ammalata che non può curarsi, di fronte alla madre cui portano via i figli perché incapace di mantenerli...o siamo ormai così manipolati nell'anima da non sapere più riconoscere la giustizia? Così accecati, incapaci di riconoscere sia il bene sia il male.
In
questo decennio c’è stata un’occulta revisione dei concetti e dei valori,
derivandoli dalla logica economica liberista. La remissione delle colpe, la
giustizia, la legge, la libertà…il diritto, il dovere, lo stato, la società,
il popolo…tutto è derivato e deve adattarsi all’unico metro di verità che
è la logica economica.
Quest’ultima
non è democratica, neppure giusta. Certamente è un superamento del
materialismo dialettico, ma più vicina all’idealismo assoluto nella sua
proiezione di volontà di potenza che ha portato al nazismo-fascismo che ad una
democrazia.
Ed in realtà non lo vogliono neppure: con il pretesto di favorire lo sviluppo economico e l'occupazione, i paesi OCSE, hanno sottoscritto un Accordo Multilaterale sugli Investimenti (AMI) che attribuisce tutti i diritti ai possessori di capitale che investono e che impone doveri agli Stati.
Anche in Europa la Commissione Europea ed alcuni governi persegue la strada della globalizzazione basata sul libero scambio per riuscire a realizzare un Nuovo Mercato Transatlantico (NTM) affermando l'egemonia degli USA.
Le regole fondamentali dell'economia sono necessariamente: trasformazione di materia mediante un lavoro fisico od intellettuale per ricavarne un prodotto utile all'uomo per vivere meglio. Questo processo è ormai alterato favorendo l'arricchimento di pochi, causa il potere che ne deriva.
Pur di ottenere questo risultato si è abolito ogni concetto razionale di valore, sostituendolo con concetti adattati di moda, utilità, status simbol...e così via.
Per evitare rivolte e proteste si è ricorso, con l'aiuto di intellettuali, alla manipolazione del pensiero. Viviamo, ormai, in una società dove non esiste più il concetto di verità. I concetti stessi non hanno valore, neppure nella loro definizione.
Bisogna
rivoltarsi.
La soluzione sarebbe abolire i debiti di tutte le nazioni senza condizioni e secondi fini, rifondare l’ONU su base democratica senza diritto di veto, abolizione di tutti i brevetti e standardizzazione internazionale dei prodotti, condizioni di lavoro, stipendi,pensioni, tassazione e stato sociale. Distribuzione delle ricchezza allo stesso modo di come avviene in una federazione. Abolizione degli eserciti. Tassazione dei capitali di una percentuale unica per tutte le nazioni, abolizione del segreto bancario, smantellamento dei paradisi fiscali ed impedimento nell’uso privato di enormi ricchezze… e, soprattutto, decidere che una percentuale del PIL uguale per ogni paese sia usata per finanziare lo stato sociale. Ed un’altra quota per finanziare quei paesi la cui economia non riesce a garantire questa minima quota di democrazia.
Necessario inoltre che i sindacati escano dalla loro logica corporativa e nazionale globalizzandosi a loro volta.
Davanti al terrore economico globalizzato è assolutamente necessaria la difesa globale dei diritti umani (biologici, civili, culturali, economici, di condizioni e diritti di lavoro, spirituali…).
Occorre riformare le coscienze, le percezioni, le intelligenze facendo controinformazione e denuncia capillare ed istantanea.
Di fronte al no non rimane altro che terrorizzare, rubare od uccidere.
Inutile lamentarci: in questa situazione nessuna persona è innocente.
Di certo non è la strada che perseguono.
-Vogliamo le prove di quanto affermi-Le prove? Eccole: si tratta di documenti segreti, da me tradotti per i dirigenti della mia ex patria.
La verità è un non senso per larga parte della
cultura della società contemporanea e, pertanto, ricondurre l’uomo a
riscoprirla è oggi una delle esigenze prioritarie della missione dell’ONU per
la salvezza del pianeta.
Il pensiero, la società non possono progredire
al di fuori della verità, non arriva che a vie senza uscita.
A tutti i dirigenti del pianeta Terra, mi
rivolgo a voi che condividete con noi il desiderio di verità e di giustizia.
A tutte le persone del pianeta Terra, mi rivolgo a voi che condividete
con noi il desiderio di verità e di giustizia.
La vastità, la complessità e la delicatezza del compito che ci attende,
richiede da parte di tutti noi una sincera disponibilità ad obbedire ed un
coraggioso impegno verso il cambiamento.
Di fatto, le rapide e profonde trasformazioni in atto lo esigono
seguendo queste regole basi:
-Strutturare il bilancio delle nazioni seguendo le direttive del FMI.
-Attivare nuove procedure di contabilità e d’analisi capaci di
calcolare in tempo reale l’ammontare delle entrate e delle uscite cercando di
azzerarle entrambi.
-Pianificare.
-Fare.
-Verificare.
-Adottare.
Continuare con determinazione il processo di rinnovamento culturale,
organizzativo e gestionale avviato negli anni precedenti in ossequio al
documento di programmazione redatto dal FMI, fondate sulla strategia del
miglioramento continuo dell’economia ed articolate su tre livelli principali:
1-Promuovere le privatizzazioni premiando l’impegno, la capacità
propositiva e la partecipazione attiva dei dirigenti.
2-Razionalizzare gli assetti organizzativi e soprattutto i processi
produttivi assegnando la più ampia autonomia e responsabilità ai dirigenti, in
ordine al conseguimento degli obiettivi.
3-Sviluppare un sistema informativo integrato, moderno,
tecnologicamente evoluto, in grado di orientare le opinioni.
Siamo ben consapevoli delle
difficoltà e resistenze che si generano quando si introducono innovazioni
gestionali ed organizzative così importanti, soprattutto quando le decisioni
coinvolgono la sfera di persone incompetenti che non possono partecipare
attivamente al processo di modernizzazione e che pertanto non comprendono le
ragioni e le finalità.
Sappiamo, tuttavia, di poter
contare su persone eccellenti, di prestigio internazionale, che hanno saputo
guidare le proprie nazioni in anni di oscurantismo e che sono, per noi tutti,
esempio e garanzia di successo.
E’ necessario distruggere ogni nazionalismo e
valorizzare le singole persone.
Abbiamo il dovere, come persone umane, di
vigilare affinché la verità storica non sia falsata o manipolata; abbiamo
l’obbligo che la verità sia insegnata nelle scuole.
Gli uomini veri sono gli araldi della verità e
portano nuovi discepoli e svelano ai popoli la verità teorica e l’azione
necessaria per conseguirla.
Quanti ha causa della propria ignoranza, sono
incapaci, possono raggiungere la verità a patto che si lascino guidare da chi
la verità la conosce.
E’ un grave crimine preferire sopravvivere nella
falsità per vivere qualche anno in più, rispetto alla verità. E’ necessario
sacrificarsi per lei.
Non possiamo permetterci di ricercare la verità
nella via verità e vita di Cristo; non almeno in quest’ingiustizia di vita
storica.
Solo il ricco ha potuto chiedere a Dio “ cosa
devo fare?” e sappiamo la risposta di entrambi.
Anche la carità, l’alternativa morale, è causa
d’ingiustizia, facendo fallire con la concorrenza, ogni possibilità di lavoro
che generi una possibilità di sopravvivenza.
Aiutare l’uomo verso un cammino di verità è
libertà denunciando ogni abuso ed ogni morale che impedisce i mezzi per
arrivarci.
Controllare scuola ed informazione.
La scuola oltre che impedire serve a selezionare
i geni e mediante la grazia dei doni e dei privilegi saranno riscattati dalla
plebe che sarà così privata da intelligenze pericolose.
E’ altresì compito della scuola la formazione di
specialisti che non avranno una reale capacità critico-intellettiva, ma
soltanto per quel che riguarda il frammento di scienza che loro compete,
alimentando allo stesso tempo all’idea di possedere la verità totale.
Esempio d’ottima informazione è stato l’annuncio
planetario della riuscita mappatura del genoma umano, da parte del presidente
USA.
Subito dopo ha, infatti, aggiunto che ora è
compito delle multinazionali del farmaco perseguire il fine che porta al
benessere umano.
Peccato abbia aggiunto che, ora, il problema
fondamentale fosse a chi affidare i brevetti.
Fortunatamente è nella coscienza delle
popolazioni il fatto che i risultati raggiunti saranno a beneficio di tutti.
Rimuovere: ogni simbolo di religione fondata
sulla metafisica e la ragione.
Rimuovere ogni nazionalismo favorendo le risorse
individuali, in libera concorrenza teorica, convincendo i singoli, che soltanto
in questo modo saranno valorizzati, che avranno un tornaconto personale e, allo
stesso tempo, porteranno una evoluzione positiva alla loro stessa nazione.
Promuovere religioni alternative.
E’ il dollaro stesso, il compimento vivo della
legge economica, perché ne realizza il significato autentico: si accumula, si
accresce, si autogenera il vero Dio della storia.
Legge vivente, necessaria che invita al suo
possesso e dà, mediante la grazia di un lavoro, l’energia ed i mezzi per
testimoniarlo nella scelta e nelle opere.
Interrogarsi sul bene significa, in ultima
analisi, rivolgersi al dollaro.
Il dollaro mostra al giovane ricco la strada che
attrae e che allo stesso tempo vincola; ha la sua fonte di verità in se stesso.
Solo colui che è ricco è degno di essere amato
dalla storia.
Solo il dollaro è la sorgente di felicità per
l’uomo.
Ma l’amore per il dollaro comporta l’obbedienza
ai suoi comandamenti i quali sono la via e la condizione per la vita.
L’inscindibile rapporto tra il dollaro ed il suo
possesso deriva proprio dal ruolo che ricopre nella storia: di fronte alla posizione
metastorica delle religioni che trovano leggi in mondi non reali, il dollaro
manifesta la sua verità storica e si presenta come legge vivente.
Solo il ricco può affermare: siamo non solo
ricchi, ma dollari noi stessi.
Stupite e gioite popoli della terra, siamo
dollari, mangiate alla nostra mensa.
Esso è un dono ed un compito. La connotazione
dollaro-centrica, sviluppa in perfetta coerenza, la sua espansione universale.
Il dollaro, infatti, vive nel suo corpo
economico, cui dona la logica, perché ne sia la guida.
Ed è allora, grazie all’economia e alla logica
dei suoi comandamenti, che la persona partecipa alla vita nuova dei ricchi,
nell’obbedienza alla volontà delle regole.
La contemporaneità del dollaro all’uomo d’ogni
tempo si realizza nel suo possesso. Per questo è stato promesso ed è alla
portata d’ogni uomo.
700, 800 persone sono titolari di un conto a
dodici cifre.
E’ la prima volta, che si manifesta nella storia
dell’umanità, un fenomeno d’opulenza di massa di così vaste proporzioni.
Mai prima d’ora il numero dei miliardari è stato
così elevato e diffuso.
Su circa sette miliardi di persone, sette
miliardi, che compongono la società globale, se ne contano più di cinque
milioni solo negli USA.
Si pensa saranno venti milioni tra qualche decina
d’anni.
Se aggiungiamo poi l’Europa se n’aggiungono
altri 2,2 milioni.
Soltanto in Italia, su una popolazione di 56
milioni circa, ve ne sono 141 mila.
Nessuno di questi è nato ricco, sono tutti self
made man.
Il fenomeno è in così rapida evoluzione, favorito
dalla globalizzazione, che tra qualche millennio tutte le persone del pianeta
Terra lo saranno.
I poveri ricchi, quelli che possono spendere
soltanto tre miliardi e trecento milioni l’anno soffrono ad ammirare i super
ricchi da 80 miliardi di spesa l’anno.
Entrambi spendono per il bene della società
globalizzata: ogni loro spesa dà lavoro ed accresce il valore delle merci e
degli investimenti fatti.
La ricchezza dilaga, ma, oppressi dal disagio
esistenziale d’essere ricchi, si ammalano troppo: sono in via d’estinzione.
E’ necessario un intervento mirato per salvarli
dall’estinzione.
La banca mondiale, il fondo monetario
internazionale, i vari Club di Roma, Londra e Parigi, i G7...custodiscono gelosamente
la dottrina del vangelo economico dettata dal dollaro e quindi responsabili
della rettitudine delle nazioni chiamate ad assicurare l’intrinseco legame tra
dollaro e ricchezza.
Nessuna lacerazione deve attentare all’armonia
dollaro e vita. La loro unità è ferita non solo dagli operai che non vogliono
lavorare rifiutando e stravolgendo le verità economiche, ma da ogni altro che
non assolve i compiti cui sono chiamati dall’economia.
L’ufficio di interpretare autenticamente la
dottrina economica è affidata al solo ONU la cui autorità è esercitata dal FMI
in nome degli USA.
In tal modo il dollaro, nella sua vita ed
insegnamento, si presenta come colonna e sostegno della verità dell’agire per
la vita.
I governi delle singole nazioni, indottrinate
dall’ONU, convinte dal FMI hanno il dovere di un discernimento critico capace
di riconoscere quanto nelle tendenze vi è di legittimo, utile e prezioso ed
indicare le ambiguità, i pericoli e gli errori.
E’ necessario conformarsi alla mentalità
universale trasformandosi in perfetti esecutori della legge fondamentale.
Devono sapere applicare e fare applicare le
regole e la legge sapendo che il male è la distruzione stessa dell’economia.
Chi va contro il dollaro è destinato a morire.
Il potere di decidere non appartiene a loro, ma
soltanto agli USA.
La legge economica tuttavia non attenua né tanto
meno elimina la libertà, al contrario la garantisce e la promuove per evitare
appunto il male e la conseguente dannazione.
Alcune tendenze hanno sviluppato il marxismo che
a sua volta ha dato origine a non pochi orientamenti che hanno a loro volta
influito sulla logica economica a tal punto che alcuni sono giunti ad affermare
la necessità di dominio delle nazioni sul capitale. Tali norme porterebbero
senza dubbio alla distruzione dell’economia stessa portando all’apocalisse.
Di fronti a tali tesi distruttive, incompatibili
con le leggi economiche, s’impone una vera autonomia delle stesse.
Si dà, inoltre, un’attività religiosa. Ma
l’economia trae la sua verità e la sua autorità dalla sua logica eterna che si
autogenera. Bisogna impedire che queste inutilità stravolgano le leggi.
Una pretesa autonomia delle religioni
contraddirebbe l’insegnamento della stessa verità storica, sebbene il fatto di
morire sia vero.
In questo senso le dottrine religiose sono
relative. L’economia e la religione si possono incontrare solo la dove
l’individuo termina la sua missione storica di vivere. Allora l’individuo
muore, ma l’economia continua e rimane.
Tutto ciò appare con chiarezza.
La ragione e la religione devono essere e sono
subordinate alla logica economica, se vogliono continuare ad essere. Senza la
sopravvivenza del corpo anch’esse non hanno ragione né causa per essere.
Soltanto nell’economia e nel suo sviluppo si può
trovare la vita. Obiezioni derivate dalla morale e da altre pseudoscienze nel
dividere l’uomo lo portano precocemente alla morte.
Da qui deriva la legittimazione della legge,
universale ed immutabile e che lascia al suo interno la specifica libertà
d’essere se stessi nello spazio tempo unico d’ogni individuo.
Ogni mutamento personale sia nella qualità sia
nel numero lascia inalterata la legge.
Non ci può essere una libera interpretazione
creativa delle regole; non ci può essere il rifiuto dell’applicazione delle
leggi né agire in autonomia in conformità a motivi ragionevoli.
La legge è legge.
I risultati ottenuti sono testimoni della
giustezza della legge e della fedeltà nei riguardi della legge stessa. La legge
è quindi giudizio sia per il singolo sia per le nazioni. Si deve in pratica
amare e ricercare il bene ed evitare il male.
La legge non rifiuta, ma positivamente valorizza la scelta di arricchire, riconosce la libera scelta d’azione dell’imprenditore che porta ricchezza. Il vero uomo libero, infatti, sceglie comportamenti per il bene assoluto.
Il legame tra verità e bene e libertà è stato
smarrito dalla popolazione e dalle nazioni, pertanto ricondurli a riscoprirlo è
una delle missioni dell’ONU, per la salvezza stessa dell’umanità.
La missione ONU - FMI è nella sua stessa
centralità onnicomprensiva, è quella di evangelizzare, annunciando la logica
economica e le meraviglie del capitale, invitando alla beatitudine del dollaro
sua immagine vivente.
Da qui la sua dignità e la responsabilità del
suo compito.
Esso è chiamato dal dollaro alla nuova
evangelizzazione, ma la situazione sociale-culturale d’oggi presso numerose
popolazioni, esige una nuova evangelizzazione con nuovi metodi, nuovi mezzi,
nuove espressioni.
Bisogna dare una risposta al diritto dei
lavoratori e degli uomini che conducono a pensare e a vivere come se le regole
economiche non esistessero e che si esprime con l’opposizione e la
disobbedienza.
Tutto questo comporta declino ed oscurantismo.
In questo contesto gli scienziati sono chiamati
a fare luce e riscoprire la logica e la forza della verità. Il dollaro annuncia
un percorso attraverso una vita di rinuncia per un domani migliore.
La missione ONU, gratuita ed impegnativa, è al
servizio degli USA per il bene del pianeta.
L’ONU guarda ogni giorno con instancabile amore
il dollaro, pienamente consapevole che solo in lui sta la risposta vera e
definitiva alle ristrettezze della vita.
La debolezza, il dramma, l’incapacità della
libertà di trovare le risorse per vivere sono superate dall’intervento
salvifico degli USA. Essi ci sfamano affinché siamo liberi.
Uno sguardo particolare dell’ONU è per l’FMI che
con instancabile amore sacrifica i dollari in suo possesso per il bene delle
nazioni.
Questo martire rivela il senso autentico della
libertà, lo vive in pienezza, nel dono totale di sé e chiama gli imprenditori a
prendere parte della sua stessa libertà.
La debolezza ed il dramma delle nazioni e della
loro libertà sono superati dall’intervento redentore dell’ONU e del FMI: ci
hanno liberate affinché restassimo libere.
L’economia, così rinata, sta in comunione con il
dollaro, ricchezza inesauribile.
L’ONU-FMI è dunque la sintesi della perfetta
libertà nell’obbedienza totale alla volontà USA.
Il dollaro è la piena rivelazione del vincolo
con l’economia e l’esaltazione della fecondità della sua forza salvifica.
Nella sua missione l’ONU insegna così il
rispetto incondizionato al dollaro. Il martirio che accompagna i dirigenti è
una conferma dell’inaccettabilità delle teorie che negano le norme economiche.
E poiché l’universalità e l’immutabilità del
dollaro e delle sue leggi economiche manifestano e si pongono a tutela
dell’immutabilità dell’economia, il martirio è una confessione
dell’intangibilità della legge che dona dignità alle persone sul cui volto
brilla la luce derivata dallo splendore del dollaro.
La fedeltà alla legge esige un impegno ed una
coerenza che possono essere anche di sofferenza e sacrificio.
Non ci possono essere privilegi né eccezioni.
Essendo al servizio di tutti, le norme che lo
accompagnano sono appunto la garanzia per una convivenza giusta e pacifica, di
una vera democrazia nella quale tutti, nessuno escluso, è chiamato ad assolvere
i propri compiti.
Le norme economiche possiedono un significato e
sviluppano una forza tale da generare ed alimentare il rinnovamento.
La questione sociale è una questione culturale,
al cui cuore sta il senso etico morale che si fonda sul senso economico.
Come l’esperienza insegna, la costruzione di una
società libera si radica sulla crescita economica e quindi sull’obbedienza alle
sue leggi.
Nel compimento della sua missione, l’ONU,
interviene sempre mostrando il suo volto di maestro, ossia proponendo a tutti
la verità nel suo intimo significato d’irradiazione del dollaro, giunto a noi
grazie agli USA, al servizio della libertà delle nazioni e al perseguimento
della felicità, aiutandole nel loro cammino intessuto di politiche, fatiche,
debolezze ed errori.
Nella presentazione limpida e vigorosa della
verità non può mai prescindere da un profondo e sincero rispetto verso chi ci
ha donato il dollaro, di cui ogni nazione è bisognosa nel suo cammino spesso
reso faticoso dalle difficoltà, debolezze e situazioni.
Le leggi proposte e l’osservanza delle stesse
possono essere faticose, difficili, anzi difficilissime in determinate
situazioni, ma mai impossibili.
Il dollaro non chiede cosa impossibile, ma
esorta a fare il possibile o a chiedere aiuto per ciò che è impossibile così ti
aiuta affinché anche l’impossibile diventi possibile.
Solo grazie alla redenzione derivata dal
finanziamento del FMI si trovano le concrete possibilità.
In questo contesto si apre lo spazio alla
speranza senza per altro compromettere ne falsificare la misura del bene e del
male.
Mentre è accettabile che le nazioni riconoscano
le loro debolezze e la loro incapacità e chiedano aiuto e misericordia, è
invece inaccettabile l’atteggiamento di chi fa della propria incapacità e
debolezza un criterio di verità per stravolgere la legge e condurre tutto al
disastro.
Bisogna essere vigilanti per non essere
contagiati da questi atteggiamenti che pretendono di eliminare la coscienza e
la responsabilità dei propri limiti e dei propri peccati e che si esprimono nel
tentativo di adattare le regole alle proprie necessità.
I politici sono chiamati ad aiutare l’ONU in
questo compito. Rientra soprattutto nel loro dovere l’essenziale ed
irrinunciabile riferimento al magistero dell’ONU nella loro missione educatrice
in uno spirito d’adesione e collaborazione, tutti insieme uniti collaborando
con gli USA.
In questa prospettiva il dissenso non deve avere
voce, non deve minare l’integrità e la purezza della legge.
Di questo i politici ne risponderanno di
persona.
E’ loro comune dovere insegnare ciò che conduce
sulla via del dollaro ed impedire senza eccezione gli atti contro.
Essi devono vegliare e ricorrere alle misure opportune per impedire teorie contrarie all’autorità USA.
E’ affidato ai capi di governo il compito di
controllare che siano applicate le sacre leggi economiche dell’economia
globalizzata sotto l’egida degli USA.
Della corretta applicazione delle stesse saranno
chiamati a risponderne.
La privatizzazione dell’economia base delle
nazioni è necessaria per globalizzare e si ottiene o per ricatto del debito o
per guerra.
La razionalizzazione dell’efficienza economica
comporta un aumento di ricchezza, concentrata in mano a pochi, per l’economia,
ma a scapito della spesa sociale. L’aumento dei lavori precari, dei
disoccupati, dei poveri lo sta a dimostrare. Ne consegue la necessità di
fermare, anzi ridurre la spesa sociale. I bisognosi si diano da fare, hanno
pari possibilità di farcela.
Lo stato deve uscire da questo gioco suicida,
non deve tassare chi è ricco e crea lavoro, ma soltanto chi vive di rendita da
lavoro o da pensione. Questi non devono avere nessuna possibilità di arricchire,
ma soltanto sopravvivere al minimo. Il tutto evitando sommosse.
Nel caso contrario i capitali lasceranno il
paese per altre occasioni e situazioni più favorevoli.
In questo frangente di storia è necessario che i
ricchi diventino sempre più ricchi, drenando le ricchezze inutili dei salariati
e dei poveri, affinché accumulino le risorse necessarie per acquisire le
privatizzazioni.
In questo modo si può ottenere il dominio sulle
nazioni evitando il ricatto, il colpo di stato, la dittatura: il tutto sarebbe
legale e democratico.
Compito affidato ai politici, agli storici, agli
informatori è quindi di falsificare la storia usandola per dimostrare ai loro
cittadini che tutto quanto è necessario se vogliono continuare ad avere ciò che
possiedono e che è troppo.
Bene ad esempio si sono comportati i politici
italiani, quando hanno convinto i loro cittadini che era del tutto legale e
sancito dai trattati internazionali il loro intervento nella guerra che è stato
necessaria dichiarare all’ex-Iugoslavia.
Il trattato esigeva l’automatico intervento in
guerra solo in caso d’aggressione per difendersi. Qui si trattava di difendersi
da un’aggressione all’ordine economico mondiale dall’ultimo residuo dei paesi
non allineati facenti capo all’ex-Iugoslavia.
Bene è stato la partecipazione attiva nella
guerra contro l’Iraq.
I paesi produttori di petrolio, in questo
frangente storico, sono notoriamente una leva di potere e di ricatto per tutte
le economie petrolio-dipendenti, nell’attesa che la scienza e la tecnica
trovino fonti alternative.
E’ chiaro a tutto il mondo che non si poteva
certo lasciare il dominio del petrolio ad un paese non allineato. Siamo stati
costretti dalla sua intraprendenza.
I politici prendano atto di come sarebbero stati
trattati ora che non esiste più l’URSS a fare da contro-altare.
La storia può benissimo essere alterata e
manipolata per i nostri scopi.
I politici usino molta attenzione nell’educare i
loro popoli alle regole della nuova religione, ne otterranno oltretutto dei
benefici personali estendibili ai loro figli.
Qualcosa di buono è stato fatto: è parte della
mentalità comune, infatti, l’idea che chi è improduttivo e di peso alla società
sia da eliminare, ma è ancora troppo poco; all’idea deve seguire il fatto.
I possessori di capitale, in comunione con
l’ONU, sono vicini ai politici in questo sforzo; li accompagnano e li guidano
nel loro insegnamento, con amore e misericordia, aperta a tutti gli uomini di
buona volontà.
Le disposizioni dell’ONU-FMI-G7…esperti in
umanità al servizio gratuito d’ogni uomo e nazione, sono una testimonianza
straordinaria di quest’atteggiamento d’amore e di collaborazione.
La via della salvezza è aperta a tutti coloro
che rispettano le regole.
L’FMI non nega l’aiuto necessario per arrivare a
conoscere ed avere la gioia del capitale. In nome e con l’autorità del dollaro
USA, essi hanno esortato, spiegato, denunciato, in fedeltà alla loro missione;
confermato, sostenuto, con la garanzia del prestito contribuendo in modo del
tutto gratuito ad una migliore comprensione delle esigenze della vita sessuale,
sociale, politica ed economica.
Il loro insegnamento costituisce la realtà e la
verità della storia. Oggi però sembra necessario richiamare alcune verità
fondamentali, che nell’attuale contesto storico rischiano di essere deformate e
negate.
Si è determinata, infatti, una situazione che
diffonde dubbi ed obiezioni, d’ordine umano e religioso sociale e politico in
merito agli insegnamenti ONU-FMI-USA e dei loro satelliti.
Non si tratta più di contestazioni occasionali,
ma di una messa in discussione globale e sistematica del matrimonio tra
capitale e dollaro USA.
Alla loro radice sta l’influsso più o meno
nascosto di teorie di pensiero e di religioni che respingono l’universalità e
la permanente validità della legge capitale in favore dei singoli.
Si ritiene che lo stesso ONU possa intervenire
negli affari interni solo nella proposizione, lasciando alle singole nazioni la
decisione autonoma di scelta dell’intervento.
Da rilevare la dissonanza su questioni di
massima importanza per l’economia e la vita stessa, diffusa in ambienti
scientifici, i quali dovrebbero essere privati dei fondi loro necessari,
riguardo ad esempio l’alimentazione, l’inquinamento, la pratica del controllo
delle nascite, della vita e della morte.
Che deve fare una nazione per essere tra le
favorite?
Semplice: vendere quello che possiede e che i
cittadini usufruiscono sempre più senza nulla dare; privatizzare tutto.
Solo così si realizza l’incontro prolifico tra
la nazione ed il capitale nella realizzazione del bene comune.
Interrogarsi sul bene dei cittadini significa
rispettare la legge fondamentale del capitale.
In lei c’è ciò che attrae e vincola allo stesso
tempo per ottenere la possibilità di vita.
I politici, istruiti dall’ONU, devono portare le
loro nazioni nella verità, altrimenti nessuno sforzo per quanto grande sia,
riuscirà a farli partecipe della vita.
Sapete quello che dovete fare. Solo il rispetto pieno dei comandamenti farà ricadere su di voi la grazia dell’ONU-FMI-USA e vi eviterà la terribile punizione dell’inferno.
“Eliminare
gli inutili” questo avrebbe dovuto essere il titolo di questa pagina...ma
un tumulto scrosciante d’emozioni, altro non saprei definire il marasma di
questi giorni, mi impone di parlare ancora di me, con la perdita assoluta di
lucidità, nell’avvicendamento dei fatti accaduti. Sono innamorata. Innamorata
di un giocatore d’azzardo conosciuto al casinò.
Non
mi sembra vero esser io il soggetto in azione. Ma quale azione? L’Amore? Un
gioco d’amore?
Il
gioco è accattivante mentre i giocatori mostrano un coinvolgimento di là dal
dovuto ed una identificazione nel ruolo di protagonisti troppo pesante e forse
inutile.
Soprattutto
perché è una partita persa, non valida per eventuali studi e classificazioni,
né giocata in previsione di partite di ritorno o rivincite, non valida per la
vita.
Giocare
d’azzardo è l’unica giustificazione che rende valida la sfida.
Non
è possibile individuare spiraglio alcuno di sopravvivenza a se stessi
nell’ipotesi negata di una vittoria.
Ma
un giocatore, non conoscendo la tattica dell’avversario, non ha forza per
sottrarsi al proprio auto-inganno.
Gioca
sull’illusione che la partita non abbia fine o si concluda amichevolmente in
pareggio tra gli avversari e con una vittoria morale per entrambi.
Che
nessuno debba soffrire degli auto-inganni, dei bari e delle sfide, ecco cosa si
vorrebbe, ma le regole purtroppo sono fissate universalmente. Chi non le
rispetta è punibile.
How are you, my darling?
I’m looking for you in this night
I’m looking for you hands on my breast…
Please, find a wonderful place for us and love
me …to be…only a memory…only in our souls.
L’esasperato sentimento di chi non rinuncia a perdere la curiosità per qualcosa di molto particolare che ha trovato, casualmente tra la sabbia, sulla strada della ricerca percorsa ogni giorno e divenuta oggi impraticabile.
Forse
è più giusto che siano gli uomini a scrivere lettere d’amore, ma, nella mia
storia, l’espressione dei sentimenti o delle emozioni circostanti, spesso passa
prima attraverso le parole scritte, anzi credo di rendere più giustizia agli
eventi scrivendo che non parlando.
Le
parole dette non sono sempre il linguaggio indicato per trasmettere messaggi,
la voce esprime tendenze, volontà, l’evoluzione in tempo reale della storia.
La
scrittura è pensata, privata dell’emotività deviante che spesso blocca il
pensiero in gola, perché la presenza di un attore sposta l’attenzione e
costringe ad entrare in relazione con qualcosa fuori del proprio essere,
impedendo lo stretto assaporare dei pensieri più interiori.
Lo
scrivere, se si pensa ad una mera comunicazione con se stessi potrebbe sembrare
ipocritico rispetto alle condizioni che ne fanno nascere l’esigenza, e forse
sarà vero, ma è l’unico momento possibile per esternare l’ampiezza delle
proprie smorfie emotive, un attimo di liberazione, di vomito di pensiero.
Scrivo
senza voler produrre la cronaca di un tradimento o di un furto, ma nel tempo
questa dimensione diviene la più credibile.
Avevo
acceso il computer per lavorare, ma la tentazione di parlarti era fortissima ed
irresistibile, perché è questo il senso dell’emotività di questi
giorni…irresistibile, irrefrenabile, qualcosa che indomabile cresce
selvaggiamente al di là d’ogni controllo.
E
il confronto quotidiano con l’altro mio essere madre e moglie mi rende meschina
di fronte a me stessa.
Ho
paura.
Ipocrita
spaventarsi dei propri errori, la responsabilità dei fatti riguarda solo me.
Sono io l’ingorda, sono io la ladra, sono io la donna che sta rischiando se
stessa per il desiderio profondo di cercare l’altra faccia del bene attraverso
la curiosità, virtù o difetto, per un gioco.
E
pensare che tra i ricercatori d’ogni genere e specie la curiosità è considerata
virtù. Permette di costruire nuove ipotesi di lavoro e di scoperta, avanzamenti
nelle indagini avvengono per la curiosità degli esseri umani.
Non
è questo genere di curiosità che m’invade oggi.
Da
questa curiosità nessun altro ci guadagnerà se non noi. Altri ne faranno le
spese, dunque non è questo l’ambito della virtù, ma della sua negazione.
Trovami
Dio, trovami e parlami, toccami, fammi sentire la tua forza, fammi penetrare
dalla tua abilità di giocatore, avvolgimi e la partita finirà.
Accanto
alla grandezza e bellezza di questo flash di vita ho paura di ritrovare
l’abbandono.
Ho
paura ad affrontare il dopo. L’addio. Una fine annunciata.
Ho
paura di cadere.
Sarò
sola contro me stessa.
Non
voglio immaginare come sia difficile perdere tutto in un attimo, vivere come se
nulla fosse stato e dover credere nel mio futuro…
Dovrò
trovare espedienti per dimenticare e reprimere, ricominciare a vedere la mia
vita com’era prima di incontrare te.
Avrei
dovuto essere più fatalista, fingere di credere in un destino che m’imponeva di
non uscire dalle piste tracciate per me, avrei dovuto ignorarti ed ignorarmi,
non avrei dovuto guardarti.
Dovrò
imparare ad essere più dura con la vita.
E’
già giovedì. Ma sono solo le due nella notte o nel giorno.
L’appuntamento
è previsto, anelato, aspettato, sospirato, ancora impalpabile.
Peccato
sarò quasi impresentabile: occhiaie, viso spento, l’età stampata addosso.
Devo
andare a dormire, due ore di sonno saranno sufficienti?
Stamani
proverò a tradurre concetti forse razionali e tecnici per un pubblico che
aspetta soluzioni a problemi poco conosciuti: sarò credibile? Spero non troppo
teorica.
Continuerei
a parlarti.
My sweet man…where are you now?
Where can I find you?
Vorrei
svegliarti con il pensiero e passare leggera su di te, nella notte infilarmi
sotto le tue lenzuola e giocare, solleticare, ridere, sbadigliare, dormire.
Good night or good morning
A
stasera.
Se
avessi fissato i diversi modi di ricominciare a scriverti avrei, probabilmente,
già prodotto molti fogli.
Sembra
invece che ogni variazione nel normale scorrimento della vita m’induca a
palarne con te. Ed è piacevolmente rilassante farmi accarezzare dalla tua
immagine.
Ho
la possibilità d’inoltrarmi in diversi argomenti e dimensioni, potrei parlarti
del mio lavoro di ricercatrice di verità…potrei raccontarti cosa dicono i
potenti della terra…potrei narrarti la mia giornata…, potrei credere che un
poco ti tedierei.
Potrei
parlarti di un viaggio imminente, di un uomo ed una donna che si lasceranno
domandandosi che cosa ne sarà di una storia d’amore…, ti annoierei.
Vorrei
parlarti d’attimi sussurrati e di movimenti nella notte, di gesti tremanti e
baci appassionati. Vorrei, Dio, sentire le tue mani, ora, attorno alla mia vita
e la tua bocca sulla mia.
Posso
solo sognare e ritornare a pestare questa terra fatta di tempo, cose, fatti,
persone cui appartengo.
Avrei
voluto cullarti tra le mie righe, sublimando nelle parole quei gesti che andavo
compiendo. Ora, non poeta né eroe, grandi occhi mi guardano e un po’ di buio
m’avvolge.
Sapevo
che avrei camminato con te. Non sapevo che il tempo fosse così mordente e questo
foglio così pesante.
Il
capitalismo, sbarazzatosi da ogni paura, ha preso su di sé l’ambizione, morto
Dio, di edificare la città divinizzata dell’uomo, sorretta dalla scienza
tecnologica e dall’esercito USA.
Lo statuto
del nuovo regime di comando della storia dei fini dell’uomo sopprime e
smantella il contratto sociale, cancella i diritti dei lavoratori conquistati
con lacrime e martiri.
L’orrore metafisico, la dittatura che soggioga
l’intero pianeta è il liberismo selvaggio.
Dopo il terrore di Hitler di cui si decantavano
con orrore gli irripetibili delitti ecco sorgere dalle sue ceneri l’ONU-FMI.
Qualcosa non quadra nella vita dell’uomo: una
folgorazione, un attimo di pensiero che sfugge afferma che altri sono i perché
ed i fini della vita.
Invano.
Ho rifiutato Dio per questo e forse ho commesso
un errore. Non mi rimane altro che uccidere anche Cesare.
Domenica
terribile: tutto il giorno davanti allo schermo del mio pc per tentare di
produrre poche idee per il mio futuro di responsabile dei rapporti umani, un
ruolo interessante, un’attività forse frenetica, ma spero almeno un poco
gratificante.
Il
prestigio m’interessa poco, se non in fase iniziale, la mia insicurezza, le mie
paure di sbagliare mi definiranno un sentimento di frustrazione, sempre che la
stima dei miei colleghi sia tale da supportare anche le mie difficoltà.
La
fiducia è un valore fondamentale nella vita d’ognuno…
Ma
è stato sempre più difficile restare sul file di lavoro, tornando spesso allo
scritto di ieri sera.
Sapessi
quante volte ho pensato che nessuna storia avrebbe incrinato il mio equilibrio.
Non
ne sono capace. Ho continuato a negare l’evidenza di un’attrazione…
Ancora
il tuo odore sulla mia pelle, il profumo del tuo seme tra le mie labbra
vaginali…e si perdevano lavando e rilavando.
Mi
resta sempre dopo i nostri incontri la sensazione di non aver fatto o detto
tutto quanto si poteva dire o fare, una potenzialità immotivata.
Ogni
incontro, così scandito dal tempo, così nascosto da sguardi intimidatori, così
carico di tensione sensuale…so che mi mancheranno, che piangerò il passato, la
passione e l’incertezza, so che dovrò arrivar…vorrei fosse indolore.
Dovremo
salutarci e dimenticare i baci e le carezze sensuali? Dovrò cancellare questo
periodo della mia vita?
Credo
resterà in fondo a quell’anima un po’ maldestra avvolta da tanta tenerezza.
Non
conoscevo la parte di me che con te si manifesta e partecipa e che non vuole
schierare per continuare a godere questi attimi avvolgenti.
Forse
questo modo inconsueto di interpretare la situazione inciderà sulla mia
filosofia di vita. Il senso incompiuto delle cose, l’indeterminatezza…ora
costituiscono le mie certezze.
Vorrei
che tu non avessi voglia di me, vorrei che mi trovassi poco interessante,
vorrei che non avessi la passione. Ma vorrei anche esattamente il contrario.
Voglio sentirti, voglio cercarti, voglio conoscerti, non voglio perdere ne
dimenticare un solo gesto, una sola parola, il senso delle cose.
Tu accetterai queste
contraddizioni?
La legge evolutiva di natura dell’umanità è
diretta dalla legge economica.
Non è stato sufficiente decapitare re e regine.
La rivolta è stata tradita dalla più stupida delle idee: tutto si compra e
tutto si vende. Inutile ogni lamento.
Ero convinta che l’Europa unita fosse
antagonista al nazismo assoluto degli USA, creandosi mercati ed alleanze
alternative, invano. Lo stato ha abdicato all’economia. Le leggi evangeliche
del WTO, FMI, Banca Mondiale... sono eseguite da ogni politico che si rispetti.
La democrazia è a rischio d’estinzione, ogni
giorno diviene sempre più imperfetta ed irrazionale.
Agli intellettuali è stato affidato il compito
di convincere ogni persona che è giusto e necessario.
E per riuscire a metterlo in quel posto a tutti
i poveri del pianeta, si sono trasformati in perfetti froci.
Questo d’altro canto va bene al loro superiore
che così non rischia di dover cedere loro le gioie procurate dalla fantasia
delle belle donne.
Ma tra qualche tempo anche di questi se ne potrà
fare a meno: non sarà, infatti, più necessario imbrogliare i popoli per tenerli
incatenati. In ogni parte si sta rafforzando il potere di controllo e di
vigilanza.
Ogni respiro, ogni lamento è registrato,
catalogato e numerato.
Ogni vivente del pianeta ha una sua scheda di
controllo, aggiornata quotidianamente, per la progressione economica e di
carriera.
Disoccupati, malpagati ribellatevi al regime
economico del profitto.
Ci fanno credere che la crisi che produce
disoccupati e malpagati, la crisi che rende insicuro ogni posto di lavoro sia
congiunturale e passeggera…palle! E’ tutto una menzogna. Il lavoro così com’era
sino ad ieri è definitivamente terminato.
Chi è senza lavoro rimarrà senza lavoro e
continuerà a cercare qualcosa che non è più. Ed è lui il colpevole. E’ lui
l’incapace di cogliere le nuove opportunità offerte dall’economia globalizzata.
La nuova parola d’ordine è flessibilità, ossia
riduzione degli stipendi.
Non è necessario essere economista e professore
al MIT per sapere che lo stipendio di un operaio può essere diviso,
avvicinandosi all’infinito, creando un’infinità di posti di lavoro e un aumento
della produzione e della ricchezza di chi ha investito.
Dopo tutto un’infinità d’operai produce sempre
più di uno solo. Peccato che il discorso valga soltanto per i piccoli
dipendenti e per i nullatenenti.
Quando mancano gli operai, perché i cittadini
rifiutano d’essere malpagati e non si riesce ancora ad obbligarli per
indigenza, si potrà sempre ricorrere al lavoro degli estra-comunitari.
Ogni qualvolta è possibile si deve trasferire la
produzione nei paesi dove la manodopera è a costo zero ed i governanti
dittatori garantiscono.
Educherò mia figlia a commettere rapine.
Non iscrivetevi alle liste di disoccupazione:
sarete schedati, firmate la vostra condanna a morte.
Giovani, guardate in faccia la realtà
Arrabbiatevi
Uccidete il mostro.
Ci parlano di tutto per non farci vedere la
realtà.
La nuova religione, Dio è il Dollaro.
I sacerdoti: i banchieri, i finanziatori
La loro teologia: l’economia.
Scienza e tecnica la loro rivelazione.
Esercito e polizia, il controllo delle idee, la
menzogna, la loro santa inquisizione.
Il potere assoluto, il
loro fine.
Pubblicità
Amore e posizioni dei
divi da ricopiare
Sport
Fortuna
Celebrazioni ed
auto-celebrazioni.
La vera difficoltà
consiste nella scelta: bionda o mora?
Dove siete uomini di
legge? Dove siete profeti?
In questa società, per
bene che ci vada, nulla, assolutamente nulla riguarda l’uomo.
Agli uomini che non hanno paura né delle responsabilità né delle emozioni forti non rimane altro che rovesciare il governo mondiale, eliminare il sistema monetario e distruggere i dirigenti dello stesso.
Oggi è diventato
tecnicamente possibile produrre senza l’aiuto degli operai.
Il lavoro, giustificazione
dell’esistenza dell’operaio è inutile. Inutili quindi gli operai.
L’operaio è un aborto
ambulante, un uomo incompleto, tarato, limitato. L’essere operaio è una
malattia congenita, essere emotivamente nullo e pericoloso, pazzoide.
E’ un animale totalmente
isolato, incapace di qualsiasi relazione. Vuole solo mangiare.
La sua intelligenza non
è che uno strumento al servizio dei suoi impulsi e bisogni. Non conosce le
passioni della mente né la passione dell’arte allo stato puro.
Riesce a collegarsi soltanto
alle sue sensazioni fisiologiche di sopravvivenza animale.
Imprigionato in questo
crepuscolo non sa se essere scimmia o uomo, ma sta peggio delle scimmie perché
sa d’essere scimmia.
L’operaio era un uomo
una volta, deciso, idealista, potente. A furia di veder beffato i propri
principi e diritti, ha perso la fiducia nella possibilità di farcela e si è
avviato verso l’accettazione passiva dello status quo. Il mondo va bene così,
anzi se ne possono trarre piaceri sconvolgenti.
Benché non fosse che un
corpo, era inadatto a lavorare. Anche quando, raramente, raggiungeva
l’efficienza tecnica, rimaneva incapace di godersi lo stipendio, si vergognava.
Per di più al riceverlo non ne traeva godimento alcuno. Infine, essendo così
ossessionato dal suo affanno a cavarsela bene, a vincere un primato, a
sorpassare i suoi colleghi, che non s’accorgeva neppure d’essere merda.
Corroso dal senso di
colpa, di vergogna, d’angoscia, era sempre ossessionato dal vile denaro: era
disposto ad attraversare un mare di merda, a strisciare in mezzo al catarro ed
al vomito se era sicuro che sull’altra sponda l’aspettava qualche montagna
d’oro. Era persino capace di vendere propria figlia o un suo rene per averla,
anche di farsi masturbare da una vecchia sdentata malata di aids.
E’ ed era uno stronzo.
Bisogna tuttavia
ammettere che aveva in suo potere il settore delle relazioni pubbliche: era
riuscito a convincere milioni di ricchi che senza di loro non potevano esserlo.
In altre parole, i ricchi sono ricchi perché gli operai sono poveri.
Completamente
egocentrico e passivo, detestava questa passività e la proiettava sui ricchi.
Il suo affare prediletto
era lavorare. Dato che ogni volta doveva dimostrare il falso, si dannava in un
tentativo disperato e convulso per dimostrare d’essere meglio di un robot, che
senza di lui la produzione si fermava.
Essendo un robot
incompleto, l’operaio trascorreva tutta la vita a cercare e dimostrare di
essere un robot. Ecco perché era sempre alla ricerca dei mezzi elettronici e
tentava di fraternizzare: voleva fondersi con loro.
Ecco perché rivendicava
come sue tutte le caratteristiche del robot: forza ed indipendenza,
affidabilità e salute, basso costo e produzione.
Era razzista. Ogni
operaio sapeva, in segreto, di non essere che un pezzo di merda, che non
presentava interesse verso nessuno. Sommerso da quest’idea nutriva il suo
egocentrismo d’odio e disprezzo verso i più poveri di lui.
Per difendere il suo
labile sistema nervoso, sensibile ad ogni minimo mutamento di stipendio,
tentava di imporre un codice sociale, di suo gradimento, tramite il quale
impedire ogni sovvertimento.
Usava termini tipo “
difesa del potere d’acquisto”, salvaguardia del posto di lavoro, incontri con
il datore di lavoro, avere dei rapporti di lavoro, scioperare.
L’operaio non era un
giusto. L’operaio aveva bisogno di tendere al denaro…pensate cosa avrebbe
potuto fare con miliardi di dollari. Per questo si vendeva.
L’effetto dei ricchi
sugli operai era di renderli dipendenti, passivi, insicuri, rispettosi delle
autorità, introversi, noiosi, insipidi e lagnosi, e profondamente
disprezzabili.
L’operaio, sempre teso,
impaurito e a disagio, era privo di spirito analitico e d’obiettività, valutava
il ricco sulla base del timore e del rispetto.
Accettavano che il ricco
fosse un essere superiore e l’operaio un essere inferiore.
E’ stato l’aumento dello
sviluppo a causare l’aumento della stupidità ed il declino degli operai, dando
loro il diritto all’educazione a portarli all’estinzione.
I pochi operai ancora
sopravvissuti non hanno compreso nulla, e, a far loro compagnia, tutti i poveri
del pianeta.
Queste inutilità non
riescono a cooperare ad un progetto comune perché il loro unico progetto è o
sopravvivere, lavorare poco o non lavorare ed avere tutto.
Perciò non si può
lasciare loro il controllo della società: sarebbe il fallimento globale.
Sebbene aspirino ad
essere persone, gli operai ed i poveri, hanno paura di tutto ciò che gli
scombina le loro sicurezze. Temono di non essere capaci, di essere sgraditi
alla dirigenza.
E’ quest’ultimo un sospetto
che li sconvolge.
Se gli altri sono
perfetti, mentre loro non lo sono, non possono più essere sicuri di essere
persone.
La loro perfezione
consisteva appunto nell’essere identici agli altri. Solo per fare piacere al
capo osavano mostrarsi diverso. La loro funzione robotizzata era la loro vera
identità.
Si consolavano pensando
a quelli che svolgevano funzioni peggiori, tipo i disoccupati e diventano
marionette piene di tic e d’angosce per paura d’essere rottamizzate.
Gli operai non hanno
tuttora il senso né del bene né del male, (che d’altro canto appartiene al Dio
Denaro ed alla sua Chiesa), non hanno coscienza morale (non essendo innata in loroi), non hanno nessuna fiducia nel loro io; sono necessariamente competitivi,
per natura, inadatti ad agire liberamente: non farebbero nulla, tutto presi a
adorare il dio denaro.
Perciò hanno bisogno di
un capo, di un dirigente, di un padrone.
Desiderano profondamente
che sia Dio, il Denaro, a guidarli, ma non riescono ad accettare tutto questo,
non si accontentano. Vogliono possedere Dio, vogliono essere Dio.
Con un’esistenza priva
di senso, dal momento che non possiedono dio tutto diventa loro assurdo.
Come già sappiamo sono
incapaci di volere bene e non vivono che per avere. Di conseguenza il male, per
loro, non è altro che l’accattonaggio, il vecchio, il bambino, il malato, il
povero e tutto quanto non producono denaro, perché se diventasse la regola
sarebbe la rovina. Rovina della civiltà.
Il libero mercato
procura all’operaio una meta, rinforza l’assoggettamento degli altri e fornisce
rituali con i quali esorcizzare la sua vergogna ed il suo senso di colpa di
essere un operaio, un povero più ricco d’altri poveri. La più parte degli
operai, nasconde la sua vigliaccheria, la sua incapacità, la sua stupidità proiettandole
in quelli che stanno peggio di lui.
Gli opinionisti, i
giornalisti, sociologi, filosofi, religiosi, politici…riconoscono all’operaio
il problema della loro nullità. Così hanno inventato problemi d’identità, crisi
d’esistenza, modi d’essere ecc.
Il ricco conosce invece
la sua meta, la sua identità, la sua personalità, perché già gli appartengono
e, quandanche commettessero degli errori, nulla cambierebbe per loro.
Non ci sarà mai una
rivoluzione sociale, anche Cristo lo ha predetto: i poveri saranno con voi sino
alla fine del mondo.
Oltretutto gli inutili
non vogliono la rivolta: quello che sta in alto vuole continuare a restarci e
quelli che stanno in basso possiedono l’idea di diventare un giorno come quello
che sta in alto.
Alla fin fine ciò che fa
degli inutili, dei ribelli, è quando sono costretti dal progresso tecnologico o
dalla realizzazione della logica del dio denaro, quando si trovano di fronte
alla scelta: morire o morire. Ora ci siamo.
Ma se tutti gli inutili
non muovono il culo, si rischia l’ecatombe. Il denaro vuole divertirsi.
Quanto
tempo ho dedicato alla tua immagine. Ti ho sognato, ti ho aspettato.
Avevo
desiderio di rubarti un bacio, ieri.
Oggi
ti aspetto, timorosa….Quando si avvicina il giorno di un incontro non ho mai la
certezza che accada. Qualsiasi evento potrebbe intromettersi.
Noi
potremmo essere gli eventi.
L’evoluzione
dei sentimenti è piena d’attese ed i giorni che intercorrono producono talora
sproporzionate aspettative, lontane dalla razionalità e dalla percezione, sconosciute.
Forse solo inaspettate, forse troppo viscerali.
Ma
i temi ricorrenti sono sempre la curiosità, talvolta imperiosa e prepotente,
quasi incontenibile, la dolcezza che scioglie il cuore, i nostri corpi vicini o
lontani, i desideri piacevoli di baci inaspettati. Le carezze per conoscerti.
Temi
coinvolgenti, appassionanti, che ispirano voci sussurrate, che vien voglia di
custodire come tesori da non perdere o farsi rubare.
Temi
che restano tra noi e solo per noi, di cui tu ed io conosciamo gli aspetti più
intimi ed i momenti più unici. Temi che non so dove condurranno, temi forse
indelebili per quest’inciso di storia di vita. Temi sintetizzati in pochi
attimi.
Mi
affascina tuttora l’indeterminatezza, il lasciare fluire sensazioni e sensi,
poco consci delle conseguenze.
Un
fuori pista accattivante, inebriante, la sfida al definito, al costruito, a
tutto ciò che si possa immaginare dai contorni nitidi.
E
tu sei immerso in ogni pensiero, non so in quali temi ti riconosca.
Ma
sai bene che la mia curiosità per quest’aspetto è relativa, va oltre. La mia
curiosità è legata alla sete di sapere e conoscere il tuo pensare, per ciò che
fai, ciò che vuoi, ciò che vorresti.
Per
Dio uomo.
Accarezzerei
sfiorando il tuo pensiero, astratto, di difficile traduzione nel mio mondo
dell’immaginario, eppure così piacevolmente incantatore.
Chissà se riuscirò mai a penetrare questo muro di sorprese, chissà se me lo permetterai mai.
Erano pensieri in
libertà a round midnight, ritorno al mio lavoro. Ti bacio, ti sfioro, ti
aspetto.
Dal bisogno e dalla specializzazione né deriva
una stupidità che li rendono incapaci di vedere di là dal loro naso, incapaci
di decidere e di conoscere.
Ad ascoltarli sono di una logica impressionante:
mora o bionda, magra o grassa, mare o monti, piccolo o grande, pelosa o non
pelosa…
Ed i dirigenti ci giocano in tutto questo:
investono nell’ignoranza; sa che una popolazione operaia illuminata ed
intelligente sarebbe la loro rovina. Per questo non aspirano alla compagnia dei
deficienti.
La conversazione intellettuale del ricco è tutto
imperniata sul denaro. L’operaio, malleabile e passivo, lo rispetta e lo teme e
si lascia sommergere dal suo ragionamento.
Questo non gli viene difficile perché la sua
paura, il disagio dell’insicurezza che i dirigenti li hanno inculcato
banalizzano le sue percezioni e lo rendono incapace di capire che la parola del
capo non è altro che non verità.
L’operaio crede di appassionarsi ad ascoltare le
parole del capo che decantano le sue capacità e cade in estasi, quando invece
dovrebbe vomitare.
Non solo gli permette di parlare ma si fa
inculare dimenandosi piacevolmente così come gli hanno amorevolmente insegnato.
Allenato sin dalla prima infanzia ad essere
carino, gentile e dignitoso nell’assecondare chi gli dà da mangiare, accetta
tutto e sorride, raggiungendo l’orgasmo.
Si tratta di una discussione colta ed
intellettuale, una discussione che tratta dei destini e della meta della vita.
Mentre lui parla di prodotto nazionale lordo, di
mercato comune di globalizzazione all’operaio viene in mente il globo del culo
e lo offre raggiante per il bene dell’universo.
E’ così allenato a leccare che continua a farlo
anche dopo, chinandosi a baciare il suolo su cui ha camminato.
I dirigenti, da parte loro, disprezzano tutti
quelli che li rispettano e gli leccano il culo e le scarpe, quelli che leccano
leccano di continuo cercando di continuo l’approvazione e la rassicurazione
come femmine in calore alla ricerca del maschio.
Il dirigente non vuole quest’amore, ma fa loro
comodo, li usa e li sfrutta.
Privato l’umanità del dialogo, dell’amicizia e
dell’amore, i dirigenti offrono:
-Arte: arte del rifiuto e del riciclaggio. Il
progetto artistico lo conosce solo l’autorità.
Gli stipendiati, da parte loro, non possedendo
capacità critica, essendo loro stessi delle nullità, accettano umilmente il
giudizio, nel tentativo disperato di trovarci un piacere e un valore al vuoto
della loro nulla esistenza.
Incapaci di crearsi distrazioni personali,
incapaci d’essere artista e soggetto, accettano quello che gli è offerto,
mediante la moda e la pubblicità, per sfuggire alla noia, alla disperazione e
dare un valore al vivere.
-Sesso a pagamento. Sesso senza relazione, sesso
come consumo, per non perdere tempo.
Travolto dai ritmi può benissimo dimenticare le
pulsioni del sesso e soddisfare la sua voglia animale pagando e masturbandosi
davanti ad immagini porno.
Le puttane sono il simbolo reale di questa
società globalizzata: vendono una merce, che è il loro corpo, al migliore
offerente.
Inutili sono le crociate pseudo-morali contro il
sesso a pagamento, siamo tutti in vendita chi per poco, chi per molto.
Il solo reale motivo per toglierle dalla strada,
dove offendono i nostri occhi innocenti, è il recupero delle tasse.
Ci educano affermando che siamo liberi di
innamorarci di chicchessia, ci raccontano la bella favola di cenerentola…
Ma davvero credete valga ancora la pena di
sposarci per amore? Che ci guadagniamo? Due cuori ed una capanna? I romantici
innamorati di Painet? Impariamo dai dirigenti. Loro non si sposano per amore.
Hanno inventato un contratto prematrimoniale per questo. Ciò che è mio, ed è
tutto mio, è mio; ciò che è tuo, in pratica niente, è tuo.
L’amore tra i salariati dura poco come poco dura
tra i dirigenti, ma le motivazioni sono diverse.
I dirigenti amano il bello ed il giovane, il
proibito, hanno tempo di oziare e di impegnarsi in attività soddisfacenti. I
salariati, vincolati dalla sopravvivenza, non hanno tempo, impantanati nella
merda nel tentativo di non sprofondarvi completamente.
L’amore non è altro che un’ideologia come tante
altre ormai fallita, anche per l’amore è caduto il muro di Berlino. L’amore è
un accessorio fuori moda da mostrare soltanto in qualche occasione.
L’amore può fiorire solo tra persone libere e
gli operai non sono persone. Gli operai non possono e non devono avere tempo per oziare, per crescere
culturalmente, per impegnarsi in attività soddisfacenti da condividere con le
persone che si stimano, che conducono all’amicizia e all’amore vero.
22,15
orario da PC
Non
dovrei aprire questo foglio, ma restare almeno un poco concentrata sul mio
lavoro…, inutile: appena si accenna la possibilità di dirti qualcosa non
rinuncio.
E’
questo il punto: non rinunciare.
A
volte giova l’aver rinunciato alla soddisfazione di un bisogno.
Oppure
per tutta la vita continua a rodere il desiderio non espresso e non realizzato,
quasi una colpa alla rinuncia.
Eppure
se la psicologia non giudica, la rinuncia corrisponde ad una perdita.
Avrei
dovuto rinunciare a te? E con te ad un insieme emotivo carico di tensioni
piacevoli?
Oggi
forse è tardi per rivedere la rinuncia, ma non abbastanza per non dimenticare
il mio substrato. Oggi ho rinunciato piuttosto alla rinuncia.
Oggi, anzi, si fa
strada il desiderio imperioso, la curiosità del domani, mentre fuggono i
giorni, mentre aspetto un tuo cenno, o studio il modo più rapido di
raggiungerti incosciente dei pericoli.
I dirigenti invece sono sempre eccitati e
riescono a portare i dipendenti ad una tale lussuria da precipitarli tra le
loro braccia. Pochi si salvano. Amare il capo è una goduria immensa.
Più sono belli e bravi, gentile, attraenti più
sono assorbiti dalla dirigenza per farli partecipi all’armonia del mercato
globale.
Gli altri, i meno belli, le nullità …quelli li
lasciano ai froci d’intellettuali affinché li convincano a starsene buoni e
bravi, accontentandosi del piacere di essere presi per il culo.
-La droga, il carcere per gli altri.
Droga e sesso, alcool ed azzardo sono il rifugio
dei poveri, mezzi loro offerti per
uscire dalla nullità.
Svegliatevi! E’ ora di finirla di seguire le
regole e le leggi impostoci dalla morale e dalle convenzioni.
La collera deve avanzare come una marea di
petrolio, sporca attraente ad inglobare tutto.
Sappiate il programma, punto per punto, nei minimi
particolari.
Preparatevi alle bastonate della polizia, alle
prigioni agli idranti che sparano merda ai gas soporiferi; ma non abbiate
paura, già siete nella merda, già siete addormentati come uomini, non avete
personalità, non avete avvenire, siete nullità che avete paura da perdere
ancora?
Uscite dalla fogna della vita ed avanzate contro
i globalizzatori ad impadronirvi della vita.
Abbandonate questo noioso tic tac che scandisce
la vita a qualche dollaro l’anno. Non abbiate paura di diventare ricchi,
smettete di inchinarvi a leccare, smettete di proteggerli.
I dirigenti lo sanno ed hanno preparato nuove
regole:
-Controllo e censura. Il salariato reagisce con
riflessi condizionati. E’ incapace di vivere nella globalità. Quindi è
necessario impedire la diffusione della verità. Tutte le notizie e le idee che
sconvolgono questa società sono da bruciare al rogo.
-Caccia alle streghe, ai ribelli. Non c’è gioia
più grande dell’aumento dei delatori e dei crumiri. Tutto funziona.
-E’ necessario promuovere il carattere traditore
dei salariati prospettando loro un minimo aumento di carriera e dando loro la
nostra benevola approvazione.
-Favorire il sesso a scapito d’ogni conoscenza.
-Favorire entro certi limiti il loro odio verso i
dirigenti così si avrà l’occasione di fare leggi antirivolta, qualora non sia
sufficiente la minaccia di disoccupazione o di morte.
-Favorire la nascita di almeno ed un solo figlio.
Gli stipendiati sarebbero così responsabilizzati che non farebbero più nulla.
Gli stipendiati non conoscono il concetto
d’esistenza, né le sue cause né i suoi perché. Esso vive teso a soddisfare i
suoi istinti di sopravvivenza.
I dirigenti stanno preparando una società
d’individui felici e soddisfatti condizionandoli dalla nascita mediante
manipolazione genetica e dall’infanzia con uno specifico indottrinamento
riguardo al suo ruolo e nell’età più adulta mediante psicofarmaci della
felicità.
23,30
orario da PC
Ti
ho dedicato attenzioni a singhiozzo, chiudendo e riaprendo questo file. Non
posso negare di desiderarti con un ansia di sensualità pressante.
Rivedo
i momenti che più mi hanno colpito l’immaginario dell’eros e ritorno alle
sensazioni in libertà dell’ultima notte.
I
sospiri ed i luoghi sconosciuti dei nostri corpi… dobbiamo solo scoprire quali
e quanti pensieri potremmo formulare per riconoscere il piacere dell’altro.
Amo
cercare i tuoi luoghi più sensuali e sensibili al piacere, amo scoprire le
parti di te che “mi danno il fiato corto.”
Amo
inventare i movimenti, sorprendendoti, divertendoti.
Chissà
se mi vedi ancora addosso quella maschera che trovavi di difficile coincidenza
con le mie espressioni.
La
spontaneità legata all’istinto è, per parte mia, un bisogno.
L’espressione
di piacere legata a gesti o fatti è data dalla ricerca e, di là degli schemi
abitudinari, dall’aver trovato una via senza falsi pudori.
Ma
certi atti si possono solo descrivere agendo, le parole non sono degne di
spiegare ciò che comprende solo la dimensione dell’intimo.
A
volte i sabati e le domeniche sono i giorni più sofferti della settimana. Non
so dove chiamarti, né dove vederti, non posso cercarti, né incontrarti.
Tu
scrivo non riuscendo ad immaginare le tue risposte.
Ti
ricordo perché il tempo è così lontano.
Ti ricorderò quando
sarai lontano.
L’eliminazione dei dirigenti è un atto dovuto,
legittimo e giusto. Cosa accadrà di qui a qualche tempo quando anche questi
semirobot di salariati saranno inutili ai fini di una produzione completamente
automatizzata?
Nonostante i continui lavaggi del cervello cui
gli stipendiati sono sottoposti ribolle la rabbia e loro lo sanno.
Sanno che devono
ucciderli, eliminarli per
sopravvivere. Ma anche i dirigenti lo sanno già hanno potenziato le forze
d'ordine e controllo, già hanno iniziato ad eliminare
le persone dal valore zero, con la sterilizzazione di massa, con l’abbandonarli
alle malattie ed alla fame, creando guerre tra loro.
Sanno bene che la naturale evoluzione
dell’economia globale è la produzione di un solo prodotto per un solo
super-ricco.
E’ necessario dissociarsi dalla globalizzazione,
smettere di adattarsi a regole e leggi assurde.
Se la maggioranza dei salariati si ribellasse,
la globalizzazione avrebbe poche settimane di vita.
Se tutti i dipendenti lasciassero semplicemente
il loro lavoro, si rifiutassero di comprare e di avere a che fare con i
dirigenti l’economia sarebbe azzerata.
Sarebbe necessario possedere il controllo dei
mezzi di informazione e di educazione, impossibile.
Sarebbe necessario boicottare, infettare i
computer, interrompere la catena produttiva, spezzare le catene finanziarie,
avvelenare, terrorizzare.
Senza arrivare a tanto che è troppo sarebbe
sufficiente sottomettere il dirigente. Impedirgli di fare le leggi. Il
conflitto, la guerra e la morte non devono più stare tra i poveri, ma spostarsi
contro i dirigenti.
E’ necessario isolare i crumiri ed i delatori
che se ne stanno li bocca aperta a bersi la loro urina e a gustare gli avanzi
del loro intestino, felici delle coccole loro date dal presidente del FMI BMI
ONU USA.
E’ necessario ribellarsi all’informazione ed
alla manipolazione della verità.
Ancora
tu nei miei pensieri...Grida
l’emozione, ma la responsabilità così pesante chiede.
Bello
è stato guardarti, sul viso il sentimento ed il fiato corto di chi sa che è
tutto un attimo. Poi lo sguardo perso a cercarne le ragioni. Tragico l’errore.
Contemplandoci
soli, non avremmo mai perso l’innocenza.
La
colpa è nel desiderio e nell’irrazionalità che lo sostiene.
Beato
chi sogna, chi desidera e cerca. Beati quegli attimi, e chi, ottuso alla
ragione, l’insegue.
Beato
chi, nell’incertezza, di pensiero solo si abbraccia.
Nell’attesa
d’emozioni troviamo la forza per superarci
L’irrealizzazione
è un piacere svanito, un sentimento di donna negatosi nell’eccitazione mancata.
Una coscienza sorpresa di madre e moglie turbata.
Corpo
e morale non più preservati e assillante e vana la ricerca di verità.
Questo
è l’universo, e, noi, meteore impazzite, non avversari, arbitri del male, ma
solo consapevoli o liberi, indistinguibili nella miseria e nella virtù.
A
chi ha capito che solo il sogno è senza limiti, senza tempo, senza dimensione.
Non voglio distruggere
la mia famiglia. Amo i miei figli. Ti dirò addio.
Ma i ribelli sono stanchi di aspettare il
risveglio della coscienza di milioni di coglioni. Perché mai dovrebbero
continuare a trascinarsi dietro questi leccaculo di nullità che hanno timore di
perdere quello che non hanno?
Bastano pochi ribelli per boicottare con azioni
mirate questo mondo globalizzato dal computer.
Intanto che rapine e distruzioni andranno avanti
aumenteranno il numero di chi prenderà coscienza, ma anche se così non fosse
che importa?
Il ribelle sa che non può continuare a vivere ai
margini del sistema. Cercare la salvezza nelle dottrine della new age non è per
lui una soluzione. Sa che sono inutili i picchettaggi, inutili farsi prendere
dalle forze di controllo e trascorrere i propri giorni tra le tetre mura di una
prigione, inutile morire sulla sedia elettrica.
E’ necessario agire nel buio della notte oscura,
da soli. Scegliere la preda, avvicinarsi e colpire.
Questo è ciò che io medito e che eseguirò prima
di morire.
-
Sei una puttana! Chi è lui?
-Non
avevi nessun diritto di aprire i miei file.
-Fa
bene l’amore lui?
-Quello
che chiedi non è più la verità E’ masochismo.
-Voglio
sapere.
-Essere
spulciati esaspera.
-Non finisce qui.
Si aprì la porta,
Entrai. Sedetti al mio posto di lavoro.
-Traduci: “ Il mondo
globalizzato è il mondo migliore dei mondi possibili perché creato dal dollaro,
unico garante della pace e del benessere universale. Extra global economy nulla
salus ( fuori dall’economia globalizzata non c’è salvezza). E’ questo un dogma
valido per tutti i tempi e per tutte le condizioni. Senza il dollaro, suo
contenitore, non ci si salva. La globalizzazione è una struttura vivente, una,
indivisibile.
Un magnifico compito è
affidato ai dirigenti della storia del pianeta: Qualora una persona non sia
portatrice di guadagni e non sia un’entità consumistica, perché ormai
prosciugata, e non abbia un orizzonte mentale fisso e limitato, è da eliminare.
Divide et impera: questo deve essere la
regola principale del nostro gioco, e questo si può attuare mediante la
manipolazione dell'informazione e della verità. Quanto più si tengono i dipendenti divisi,
tanto meglio li si possono dominare. Il criterio di scelta per promozioni e
riconoscimenti, per l’avanzamento di carriera e di status, i criteri per
l’assunzione sono indisindacabilmente a nostra discrezione. Dobbiamo
accontentarci di persone mediocri e facilmente manovrabili. A volte il criterio
di scelta può essere corretto dall’uso dell’oroscopo.
La condizione necessaria
per la realizzazione del dominio globale da parte delle ELITES è la
dissoluzione definitiva d’ogni legame di solidarietà, coscienza, capacità
critica e senso religioso. Solo allora, credenti in un fato e nel destino
immutabile, saranno veri schiavi, veri servitori e con lo status raggiunto, otterranno
la libertà, la giustizia, la redenzione e la risurrezione.
-Ora basta!
-Cosa dici?
-Basta! Ho detto basta!
-Come osi ribellarti?
-Sono un essere umano in
rivolta.
-Che cosa sei? Un essere
umano in rivolta?
-Un essere umano che
dice No. Ho ricevuto ordini per tutta la mia vita. Ora basta, basta... è arrivato il
momento del rifiuto. Ho taciuto quando ero abbandonata nella disperazione della
mia ingiusta e accettata, inevitabilmente, mia condizione. Ho taciuto come
tacciono milioni di persone disperate.
-Tu sei solo una donna,
invidiosa di noi che siamo ricchi e potenti.
-Palle! Io sono
soddisfatta di essere una donna e non invidio né la vostra ricchezza né la
vostra presunta potenza. Io sono certa che non valgo un dollaro e che voi non
valete i miliardi di dollari che avete.
-Quanto credi di valere?
Tu sei buona solo per andarci a letto e devi superare parecchia concorrenza.
Quanto chiedi? Quanto vali? Cosa vuoi?
-Bastardo! Sei uno
sfottuto bastardo… non desidero più nulla. In questi ultimi giorni ho ricevuti
ordini rivoltanti senza reagire. Ho portato pazienza, ma ora so che tutto è
inutile. Inutile parlare.
Estrassi la pistola e la rivolsi contro di lui.
-Che intenzioni hai?
-Ucciderti.
-No, non farlo.
-Qualcuno deve morire.
-Chi deve morire?
-Lo sai. V’incontrate di
pomeriggio, all’ora del te, davanti a bottiglie d’acqua rigorosamente in vetro;
dissertate di strategie d’alta politica e di riforme economiche. Pensatoio di
destra, pensatoio di sinistra, club esclusivo di giovani rampolli, manager alle
prese con algoritmi matematici di modelli di sviluppo nei quali l’accidente da
non considerare sono le persone. Ora voglio ucciderti per impedire l’olocausto
troppo lontano, non importa se morirò anch’io con te.
-Ti ripeto…cosa vuoi?
-Tutto e subito perché
domani sarò troppo vecchia, e già lo sono. Mi guardo le spalle, gli anni
vissuti sono più lunghi di quelli che avrò né saranno mai più uguali. Addio
sogni di gioventù, addio ideali. Tutto e subito, perché morirò in tempo breve.
-Di tu la cifra che
vuoi.
-Voglio soltanto la
nostra morte.
-Aspetta!
Non aspettai, sparai in
silenzio, uno due, tre colpi. Scivolato a terra iniziò a strisciare verso di
me, immerso nel suo sangue.
-Pietà.
Sparai un’altra volta.
Quindi mi chinai imperturbabile a tastargli il polso per accertarmi della sua
morte.
Entrò correndo il
direttore del FMI, si arrestò allibito.
-Che stai facendo? Sei
pazza?
Scaricai la pistola a
ricacciargli in gola l’affermazione.
-Perché?
Guardai i loro corpi
esamini di responsabili della globalizzazione. Incredibile come il loro sangue
sia uguale al mio.
“Perdonami Dio vero,
pregai, ma era necessario…non poteva continuare così. Mi sono ribellata a te,
ti ho rifiutato, mi sono rivoltata contro di te, ma non poteva continuare così.
Il mio sacrificio era necessario”.
Uscii lentamente.
Dopo aver vagato un poco
per le vie della città, mi presentai al posto di polizia.
Una marea di
giornalisti, fotografi e curiosi mi stavano aspettando.
-Eccola finalmente!
Le mani dietro la
schiena, ammanettata. La polizia non fa nulla per trattenere la stampa. Mi metto
in posa e sorrido.
-Perché l’hai fatto?
-Non dico nulla.
-Si sostiene che sei una
nemica dichiarata dei potenti, divorata da un disgusto smisurato. Circa un anno
fa hai messo un annuncio in Internet, per lanciare un’organizzazione chiamata “
Manifesto per una nuova rivolta operaia o per la sua eliminazione in massa”.
Non era uno scherzo? E’ per quello che hai ucciso?
-Non mi è mai capitato
di sparare a qualcuno prima d’ora…l’ho fatto per delle buone ragioni.
“L’avvenente marxista,
lessi sul New Times, incriminata ieri dell’assassinio dei dirigenti della Banca
Mondiale e dei Promotori della Globalizzazione, si è trovata in un ruolo eroico
nel nuovo movimento umano operaio di rivolta, a sua volta rinvigorito per
l’accaduto.
Alcuni rappresentanti
del movimento hanno sostenuto che le sue azioni hanno motivazioni politiche.”
Altri riferiscono che la
marxista è stata ritenuta inferma di mente. Dopo essere stata indiziata di
reato d’omicidio e strage, la marxista è stata sottoposta ad una perizia psichiatrica
presso gli scienziati medici della FAO.
Sempre voci di corridoio
affermano che è stata affidata dall’ONU al commissariato di Igiene
Mentale.
L’omicida ha presentato
ricorso in appello, non accetta di essere dichiarato pazza.
“Credo di saper rispondere
perfettamente delle mie azioni”.
Ha dichiarato, assumendo
la mia propria difesa, alla muta presenza dei difensori d’ufficio.
“Questi sono stati il
mio primo ed ultimo reato. Non c’è giustizia. Chi sono io? Nessuno, niente,
nulla.”
Tra test e perizie
psichiatriche è sparito dalla circolazione. Nessuna sa.
Un testimone amico
afferma abbia detto:
“Cesare è morto, ora
anche la storia è finita”.
Sembra abbia affermato:
“Continuerà il
terrorismo finché un numero sufficiente d’uomini operai potrà raggiungere lo
scopo di giustizia senza l’uso della violenza. Globalizzare...va bene, ma per
chi? Per andare dove? Quale logica, quale filosofia la sostiene? A me non
appare altro che un consolidamento dello status quo di sfruttamento…quando mai
il Bangadesch potrà competere con gli USA?
Quando mai un inutile
bambino potrà competere con un’assicurazione?”
Nel movimento sindacale
l’accaduto ha avuto un effetto esplosivo. Ne ha causato la rottura: da una
parte il sindacato più folto e rappresentativo, dalla linea morbida tendente ad
un riformismo funzionale e sempre rispettabile che sconfessa questo caso
d’ideologia deviante; dall’altra una minoranza gli ha offerto una solidarietà
combattiva. Durante il processo, un piccolo gruppo costituitosi sulla base del
programma sociale abbozzato nel nuovo manifesto, depurandolo però dalla rabbia,
dall’ironia e dalla poesia, le offrì un sostegno morale.
-Chi è Cesare? Le ha
hanno chiesto. I dirigenti morti non avevano quel nome. E’ forse il tuo amante?
Sdegnata ha risposto:
-Non avete capito nulla.
Quindi si è rinchiusa in
un silenzio ostinato, folle dal quale era emerso col fragore della pistola, un
silenzio tragico ed inutile, il silenzio delle vittime.
Il silenzio che denota
l’assenza storica dell’uomo persona sociale.
Il silenzio condanna
perché rifiuta l’illusione d’espressione concessa alla merce umana, al
disoccupato di merda racchiuso nei ghetti; tutti a godersi sesso scadente,
prodotti scadenti.
Odia le classi più di
quanto ami l’uomo, riporta un testimone.
Gli stessi giornali lo
hanno definito “la donna che odia le classi”. Nel suo manifesto afferma:
“affrontare la realtà significa assumere odio e violenza.
La violenza
istituzionale, continua, è fatta d’odio indiscriminato verso la vita d’essere
umani inutili che neppure più il gioco, la fortuna, il sesso riescono a tenere
a freno; mentre la violenza operaia-umana è una risposta necessaria alla
violenza del sistema. E’ una vendetta che viene da lontano e mentre la violenza
del potere raggiunge l’orgasmo nel suo dispiegarsi, la violenza operaia è
sacrificio della vittima, suicida pietrificato immolato alla giustizia ed alla
vita.
L’olocausto era necessario perché la merce uomo
è portatore di desideri e progetti sconvolgenti.
Dato che l’uomo è sempre stato criminalizzato,
appena esce dagli schemi, dal suo ruolo, dalla sua classe, si mette contro la
legge. E questo mettersi contro la legge è una vertigine di scelta di vita
prima di precipitare nell’autodistruzione e nell’annichilimento.
Nel manifesto è denunciato l’ordine politico e
linguistico legislativo che risulta dalla prevaricazione di status e classe per
diritto di nascita o di furto.
Orrore economico Una strana dittatura.
In fondo questa donna ha avuto il gran torto di
prendere con serietà ciò che è diffuso clandestinamente da qualcuno e cioè la
cultura del nulla.
Rubare od uccidere è la stessa cosa che scrivere
sui muri. E’ necessario un controllo più stretto e capillare.
E’ stata inflessibile, determinata, fredda
cinica.
Un assassinio commesso per noia di una vita che
le aveva dato tutto. Forse vendetta.
Spulciando i giornali alla ricerca di sue
notizie…
Secondo voi gli animali ci possono capire?
Soffrono? Telefonate. Solo perché non si possono difendere.
Sequestrata da quindici giorni. Liberata. I suoi
rapitori erano pronti a tutto, anche ad ucciderla. Il ritorno a casa.
-I miei seni non sono siliconati, provare per
credere. Naufragio di clandestini.
Morto.
I familiari ringraziano.
Troppo rumore. I camionisti…
La nazionale si allena.
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-Sono insicura e sola, non esistono più gli uomini
di una volta.
Risponde il pene preoccupato:
-Sono la parte anatomica, spirituale più amata;
sono la medicina più usata.
Non importa che a Genova sia stato
estratto il numero vincente.
Vincita miliardiaria in USA.
A Parigi un disoccupato ha trovato
lavoro per qualche ora.
Lamenta la vagina mugugnando:
-Non tapparci la bocca.
Importazione di infermieri in Italia
Il potere, preso a sé stante, è
innocente; associato al’interesse si inquina.
La pietà umana ci impone di sospendere il giudizio per questa povera donna, segnata per sempre dal pesante fardello per l’orribile gesto.
-Capito qualcosa di quest’ultima pagina?
-Nulla.
-Nulla?!
-Nulla.
-Allora avete capito tutto:
l’informazione è
stata perfetta.
“Come ogni anno siamo qui riuniti,
capi di governo delle sette nazioni più ricche del pianeta più la
Russia, che ricca non è, causa l’enorme potere militare in suo possesso, per
discutere dei problemi che attanagliano la società globale.
Siamo costretti ad essere rinchiusi
rinchiusi dentro questo splendido palazzo, protetti da miliziani, a causa di
alcuni gruppi sfuggiti al nostro controllo.
La città è stata blindata ed isolata.
Sarebbe dovuto essere festa: stiamo lavorando per voi…stiamo cercando di
tradurre in accordi e leggi le indicazioni del pensiero matematico economico
finanziario per la globalizzazione del pianeta.
Invece alcuni gruppi di facinorosi
stanno solo cercando l’incidente ed aspettano l’istante di disattenzione per
penetrare nella città.
Da notare che già hanno avuto il loro
martire… non hanno ragione alcuna per protestare, le loro istanze riguardo il
condono dei debiti dei paesi poveri, il problema dei cibi trans-genici,
l’AIDS, l’inquinamento del pianeta…sono già inscritti nelle agende di
discussione.
Alcuni giorni fa abbiamo ascoltato le
proposte dei premi Nobel per la pace degli ultimi anni…stiamo discutendo tra
noi sul come tradurli in leggi planetarie.
L’AIDS è un problema che sentiamo
sulla nostra pelle, ci sta privando di intere generazioni di manodopera a basso
costo ed incide sullo stato dell’economia globale in percentuali che di anno
in anno stanno aumentando. Lo stesso problema dell’inquinamento può essere
inteso come fonte di nuove tecnologie e di guadagni…non siamo molto distanti
dalle vostre posizioni…ma sia chiaro a tutti che non accettiamo contestazioni
violente.”
Se non hanno commesso un errore di interpretazione
è disinformazione o forse, visto che il 99% dei mezzi di informazione sono
proprietari i globalizzatori stessi, no.
La nascita di un governo mondiale dell’economia
non porterà di certo alla soluzione del problema che ha generato.
Il governo dell'economia, esigenza del
liberismo stesso, non può essere partorito dallo stesso liberismo, perché
sarebbe, dopo l’incesto favorito dalle tecniche di manipolazione genetica, la
nascita di un mostro.
Questa pittoresca, anche se a volte violenta,
manifestazione di piazza è portatrice di valori che ancora non conosce. E,
esperienza insegna, che senza queste pressioni i governi non adotteranno mai
provvedimentiin tal senso.
L’uomo non è un prodotto economico-finanziario e
non vuole essere giudicato, non vuole essere ammesso alla vita storica in base
al rapporto costo beneficio.
Le teorie economiche dei “Chicago Boys” e del
loro profeta, premio Nobel per l’economia Milton Friedman, vanno rivedute e
corrette.
Tradotte in sistema filosofico, nononostante il
loro rifiuto, si svelano per quello che sono.
Per questo, pian piano, con l’accrescersi della
conoscenza della verità dell’ingiustizia giustificata da pseudo-democrazie,
aumenterà la protesta e s’avvicinerà il giorno che, di nuovo, la storia sarà
costretta a bagnarsi nel sangue della rivolta.
-Chi sei tu che osi fare queste affermazioni?
-Chi sono io? Un uomo. Soltanto un uomo.
-Allora taci! Vai a divertire i tuoi figli negli
IPER-SUPER-MERCATI che vi abbiamo donato.
-Una domanda…
-Ti ascoltiamo.
-Chi siete?
-Il grande fratello.
Luglio2000 il clown