IL POTERE

Regna sovrana, nelle affermazioni di chi detiene il potere, la certezza che " una buona politica del lavoro" sia quella che allinea le leggi dello stato alle leggi di mercato.

Sono aiutati in questo dall'intellighenzia, che educa, (non per merito proprio grazie alla verità, alla giustizia ed alla logica, ma mediante la censura, il controllo dei mezzi di educazione ed informazione) l'opinione pubblica necessaria per avere il consenso democratico, ricavandone benefici per sé. 

Per questo chiedono,  propongono ed impongono l'abolizione di ogni regola posta a difesa del lavoratore, del consumatore, del cittadino.

E' necessario non porre ostacoli alle imprese produttive che si devono adeguare non solo alla concorrenza, ma anche alla domanda.

Ecco uno dei punti cardini dell'economia dimenticata: la domanda. Quest'ultima è determinata oltre che da necessità naturali di sopravvivenza, dalla capacità di spesa delle singole persone. Questa capacità di spesa è frutto di accumulo, qualcosa, forse, frutto del lavoro.

Investire per produrre, dunque; ma cosa produrre, per che motivo e per chi? Date le risposte, la domanda seguente: come produrre?

E' del tutto vero che la produzione non è per la soddisfazione dei bisogni, ma mira all'aumento della ricchezza di chi investe. Non è neppure necessario produrre per il popolo di una nazione, ma per il mondo intero. Si troverà qualcuno che abbia non la necessità, ma la capacità di spesa.

La necessità è una variabile che può essere indotta grazie al logo, al simbolo...per questo la concorrenza è una palla. L'ideale di un investimento sarebbe la non produzione, guadagnando. Non è infatti necessario produrre 100 quando producendo 1 si ottiene lo stesso risultato.

In teoria, la perfezione sarebbe investire per produrre il nulla, risparmiando lavoro e risorse. Vendere poi, il nulla, al miglior offerente come se fosse la " merda di Picasso" unico pezzo pregiato in grado di garantire la vita, di darle un significato e rispondere a tutti i perché. Peccato che anche la merda sia qualcosa.

@clown 22/agosto/2001