MAESTRI DEL PENSIERO

In attesa del meeting di Rimini, i maestri del pensiero pagati ed usati dai mezzi di comunicazione, esortano gli allievi a capire la distinzione tra marsixmo-leninismo e cattolicesimo. ( vedi tra i tanti Bozzo)

Dopo la caduta dell'URSS e con essa della filosofia marxista( ma era veramente una dittatura marsixta?) il problema è ora annientare il pensiero storico cristiano per adattarlo al liberismo economico-malthusiano, sfruttando l'onda di violenza scaturita dal G8 di Genova e dall'attentato al tribunale di Venezia.

"State attenti ai falsi profeti"... è scritto nel vangelo. Mi chiedo quando si avrà il coraggio di attaccare in modo aperto il pensiero del Papa che ancor oggi esorta a non materializzare il senso della vita ed invita i giovani a non rinunciare ai loro sogni ( ed è questo un enorme rischio: i sogni dei giovani seguono ideali ormai dimenticati da chi detiene le leve del comando. Come affermato nel romanzo " manifesto per la rivolta globale",  non sono più persone, ma parte dell'idea, parte del meccanismo della regola base...).

Infatti, politici ed economisti..., non riescono ad uscire da quella logica. Per questo propongono facilità di licenziamento e di assunzione, diminuzione del potere d'acquisto delle pensioni, privatizzazione della sanità e della scuola, innalzamento dell'età pensionabile ed altro per favorire l'accumulo di ricchezza in mano a pochi abolendo la legge sulla tassazione delle eredità, sul falso in bilancio, sull'immigrazione, la devolution...

Tutto quanto perché invece di tenere un summit per dirigere l'evoluzione storica dell'umanità verso un mondo migliore per l'uomo,  fanno summit per dirigere l'umanità verso un mondo migliore per il guadagno. Non parlo di mondi al plurale, ma all'unico mondo possibile secondo il liberismo malthusiano ora in auge.

Se si leggono i giornali nella parte informativa, si viene a conoscenza dei massicci licenziamenti delle industrie produttive, causa il calo delle vendite: e questo, per la prima volta, non è dovuto all'eccesso di produzione, ma al mancato potere di acquisto della popolazione.  Infatti il progresso dell'economia non è più produrre per soddisfare un bisogno più o meno vero, ma raddoppiare il guadagno dell'investimento. Da questa visuale non c'è miglior guadagno che produrre il nulla da vendere al maggior prezzo possibile.

Si ritorna inoltre ad insistere sulla possibilità di licenziamento per togliere ai dipendenti la sola arma che hanno nei confronti dei datori di lavoro. La conseguenza più ovvia è, ineluttabilmente, la sottomissione totale, per paura, alle esigenze di chi dirige, proprio nell'istante storico dello spostamento delle attività industriali produttive nelle zone franche di lavoro e dei guadagni, coperti dai segreti bancari e nazionali, nei paradisi fiscali.

In questo contesto si assiste inoltre al potenziamento del controllo sui " deviati" mediante l'uso dei maestri d'opinione, della polizia, di leggi ad hoc, degli eserciti, scudo spaziale in primis. E si chiede collaborazione...!?

@clown 19-agosto-2001