una storia: la nostra.
A chi ha capito che solo il sogno è senza limiti,
senza tempo,
senza dimensione.
Tu lo hai detto:
è bello volare sapendo che, al ritorno, qualcuno t’aspetta.
Scrivi, per me, sullo specchio del bagno con il rossetto:
“ti amo”.
@ a+a Bg. 01/03/2003
la rivolta
Che senso avrebbe un idillio verginale
in un tempo immobile e sempre uguale
seguendo gli istinti primordiali?
Non è forse per questo, per viverci
che abbiamo tradito il creatore
peccando nell'Eden?
Ed è forse solo il morire in croce,
seguendo Cristo,
la coazione per avere e dare la salvezza
rinunciando alla vita?
No, non voglio un ritorno all'Eden immobile...
io voglio te senza più la paura della morte.
Una voce inconscia è emersa creatrice
incontrandoti: ti amo.
Ma ora la volontà è cosciente.
Eludendo ogni censura ed ogni conoscenza,
pur capace del no,
ha sospinto l'io nell'azione ad amarti
in questa vita...
e non prova vergogna, ma gioia.
Quest'io, reduce dalla morte,
vissuta la verità da vicino,
ribelle, rifiuta le regole.
Di la dello spazio tempo codificato
pur creatura morente
non farà come Orfeo con Euridice
non si volterà a tradirti, ma continuerà
il cammino tra gli opposti con te.
Errano quanti pensano che la pulsione d'amore
sia soltanto una questione di sesso
ed il tradimento una fuga dalla quotidianità.
Pur nella tragedia del peccato
tra l'esigenza del morire per rinascere
ed evitare il sempre uguale
quest'io sarà a tua disposizione.
Non temere, non voglio nulla in cambio,
soltanto poterti amare ed essere amato
per il tempo previsto per la mia vita.
Per questo trattengo la luce dell'amarti
una luce che di giorno e di notte
brilla nel buio del nulla
permettendomi di riconoscerti in me
per la strada dei mortali.
Vorrei una possibilità di scelta diversa,
forse impossibile...ma per il dopo,
che sia davvero una vita divina di noi.
@a 06/02/2003
il passato
Molti nelle tenebre di quest'effimera vita
hanno atteso l’istante di un vuoto dolore
per avere l’inutile coraggio di morire.
Distruggere il passato…
si sa, non si vive senza passato,
e ci condiziona, il passato ci accompagna,
il passato…
eppure nessuno ci ha mai insegnato a vivere.
Passeggiando domani,
calpestando foglie secche del tempo trascorso,
trovo l’inutile divieto.
Incurvato sotto il grande albero della vita
decifro il trauma della conoscenza di un io che mi spaventa
perché vuol vivere pur sapendo.
Ieri è trascorso buio e l'oggi è l’incomprensibile felicità
di viverti,
pur avvolto nell’infinita tela delle indecifrabili possibilità
continuo il peccato
vivendo felice contro il sistema imposto.
Mi sono perso nell'amore per amore,
ho disperso nel passato il passato vissuto
memore che sarà il futuro ad essere giudice,
il futuro ad avere l’ultima risposta.
Per questo le regole di vita servono!
Dicono…
@a 03/02/2003
portami con te
Vorrei che la morte mi fosse sorella
il giorno che anche tu morirai.
La vorrei di bianco vestita
dolce e leggera
vorrei mi coccolasse
vorrei vederla sorridere.
In una danza sulle note di violini
vorrei mi baciasse in fronte
senza dolore alcuno
ma con una grande gioia
le direi:
si... portami con te
portami da lei.
@a 07/02/2003
esperienza
Buongiorno, oggi è un giorno diverso.
Ieri invocavo la morte e forse sono anche morto,
oggi rinasco nuovo, più forte.
Oggi sarò un morto vivente
per non soffrire la paura di perderti.
Sai...a volte l'amore ti uccide,
ma non si può amare pensando: morirò domani,
ad ogni istante…
per paura di vederti morire.
Le persone così tanto amate
se ne vanno, sempre…
così afferma la storia
ed ogni volta il dolore s'accresce.
Non voglio imparare la lezione
Io voglio che noi siamo l’eccezione.
@a 05/02/2003
chiedo perdono
Buongiorno amore, di nuovo buongiorno.
Un attimo fa son stato debole dubitando di te
vivendo nell’oscuro vuoto che ci separa.
Perdona il mio istante d'incertezza
in questa mancanza d’eternità.
Ti amo, anche oggi,
tra un frammento di vita discontinua
ed l’altro.
Del resto, lo sai anche tu, ogni giorno di muore
ogni giorno si rinasce,
forse migliori o forse peggiori.
Chissà…
Ci sentiamo più tardi.
Ciao.
@a 06/02/2003
E' così bello fuori, così bello amarti.
E' così bello fuori, così bello amarti,
che non rimarrò prigioniero dietro le sbarre
a leggere un libro d'etica e di morale.
Conosco il mio corpo d'uomo
ed ho scelto la via del cielo
per amare te,
attraverso il tuo corpo di donna.
Sei bella!
Ed ancor più bella quando ti rivesti
pensando al mio desiderio di te.
II
Ti amo.
Perché il mondo tace e soffoca questo grido?
Perché confinarlo nel silenzio della notte?
Perché tradire la vita e consegnarla ad un vuoto silenzio?
III
Non devo risolvere nessun conflitto
originato dal più profondo dei misteri della vita.
So d’essere una creatura,
un essere persona in un corpo d’uomo, procreato da una triade
uomo-donna e la supervisione di Dio…da tempo.
Non avevo alcun bisogno di conferme
nessun bisogno d'aumento di auto-stima
per accrescere la mia capacità erotico-affettiva
per contentare la vita.
Non sono un uomo in fuga,
da tempo ho lasciato mio padre e mia madre
non so più nemmeno chi siano.
Neppure sono il seduttore alla ricerca di una nuova madre
da dominare e dalla quale fuggire.
Eppure ti amo.
IV
E' così bello fuori, così bello amarti,
mi piace il tuo corpo, come fai sesso...
perché negarlo?
Sin dalla notte che ci siamo conosciuti
desiderio, sessualità e sentimento
complicità, tenerezza ed intimità
occupano il mio tempo di te.
Anche se domani non ti potrò vedere
io ti amo.
Anche se non potrò sentire dai tuoi occhi
quello che la tua bocca non riesce a dire,
io ti amo.
Piccolo grande amore, non temere la mia gelosia,
o il mio tradimento…mai ti strapperò la parola,
ma neppure mai sarai mia prigioniera.
V
Ti amo, ma non credo alla favola…
tu non sei la mia metà strappata
nella quale perdermi in perfetta simbiosi
sospinto da una pulsione biologica
per raggiungere grazie a te
un'eternità senza desideri e senza bisogni
percorrendo la strada obbligata della morale imposta.
VI
E' così bello fuori, così bello amarti,
che facile ti avrei amata
anche se abitavi un corpo d'uomo.
Solo per come sei, per la tua anima, per la tua essenza.
E se anche ancora ignoro quale sia la mia missione,
il destino cui sono stato chiamato,
strappato dalla notte del nulla,
(il cammino a ritroso per capirlo è stato inutile)
io ti desidero accanto a me.
@a 07/02/2003
amore part time
E se pur la vita ci costringe ad un part time d'amore
per rubarci una carezza che liberamente ci doniamo,
io ti amo.
E se pur la vita ci condiziona a rifiutarla,
privandoci d'ogni difesa
impedendoci ogni gelosia
e scatenando la tragedia
io ti amo.
Non provo angoscia né senso del peccato
unendomi a te, capisco la proibizione...
ma non c'è una logica del bene e del bello
a suo fondamento,
ma solo d'ordine e potere.
Io ti amo
e non m'importa del tempo che ci separa
io mai mi allontanerò da te
sapendo che ci sei e che anche tu lo vuoi.
Io ti amo
lo so
morirò
il giorno che tu me lo richiederai
lo sai
senza combattere
non importa
così io ti amo.
Accetterò il sacrificio
felice
il giorno
che un Dio
il tuo Dio
chiederà il mio sacrificio
o il giorno
che l'abitudine di noi,
dicono che l'amore ha termine,
ti chiederà la mia morte
così il mio amore avrà fatto qualcosa per te.
Non temere quel giorno
non guardare la mia morte
solleva la tua mano
abbandona il mio abbraccio
ed ottieni la tua salvezza
promessa.
Quella morte
la mia e la tua morte
la morte di noi
sarà un'eterna unione
la perenne indelebile accusa al creato
per l'ingiustizia
sarà il dito puntato che guarda gli eletti
soffocato
sarà la difesa del dannato.
Io ti amo...
accetto solo la tua libertà.
@a 09/02/2003
è l’alba
E' l'alba. E sei tu,
all'improvviso, tu,
mio amore,
di fronte a me...
Chi ti chiamò alla vita?
Già vivevi nei miei sogni primordiali
scricciolo biondo, già vivevi.
Perché,
perché proprio tu nei miei sogni?
In quale inferno te ne stavi nascosta,
quale triangolo sacro ti proteggeva
mentre fuggiva la vita?
Sei qui ora....sei tu...
tu di fronte a me...mi guardi,
mi riguardi e taci.
...ti amo...
Chissà,
forse non ci ameremmo così tanto
se ci si vedesse ogni giorno
illuminati dalla legge
Chissà,
se non fossimo così lontani
se saremmo tanto vicini.
Non guardare il mio nulla,
abbracciami,
ferma il tempo con me,
placa questo spazio di caos nel tempo
con la tua presenza d'amore.
Non temere la violenza dell'uomo,
più non temo il tempo dell'addio
già pronto è lo spazio per la polvere...
eppure lo stesso ti prego
rimani
riposa pure per il tempo che vuoi
con me.
Chissà...se la sorte non ci avesse nato
divisi...
@a10/02/2003
ad un clown
Balli e canti per loro, Clown,
canzoni d’amore
ma sotto quella maschera di sorriso,
tu piangi,
piangi la vita.
I sogni sfuggiti dalle tue mani
non li puoi più catturare, anzi,
se la ridono di te.
Ti han pagato il biglietto
ed ora, divertiti, a spettacolo finito,
già son dimentichi di te.
Oh...mio triste clown
io sola ancora ti guardo e sorrido
rapita,
io sola ancora cerco un tuo sguardo
e ti catturo il cuore.
E tu,
tu t'avvicini a me,
accarezzi il mio volto,
sul quale una pallida maschera,
ti nasconde il suo amore.
E tu,
tu mi sorridi, scuoti la testa,
regalandomi una lacrima,
poi, infelice, senza me te ne vai.
Chissà, forse un giorno, ricorderai
questo dolce momento d'amore.
@a 11/02/2003
silenzi
Tutto tace! S’avvicina la notte
E mentre nessun segnale mi giunge,
la malinconia s’alza, come nebbia.
Come raggiungerti?
Forse devo solo aspettare un domani,
forse un giorno o forse un attimo
nel quale di nuovo appari
tu
per poi fuggire di nuovo.
Chissà se è giusto tutto questo
chissà...
forse dovrei anch’io fuggire,
forse dovrei riprendere la mia forza,
forse dovrei scegliere la proposta dei giusti
o forse dovrei…dovrei.
Pur nella mia impedita libertà
io ti amo
e non lo considero affatto un errore.
@a 12/02/2003
ascolta
Amore, quant'è lunga una vita senza te.
Questa notte, nel sonno,
anestetizza di baci il tuo Dio geloso
e raggiungimi.
Immortala l'attimo che ci unisce,
trattienimi nel tuo abbraccio,
ferma
arresta,
incatena,
lega,
il nostro momento per sempre,
ora
lontano dal suo sguardo!
Sei bella nella tua nuda essenza!
Non porti domanda alcuna,
non v'è risposta
neppure sul libro che mai verrà scritto.
Ascolta,
mi ami,
il silenzio di noi,
ti amo,
parla di noi.
…
Ecco
ora
sai.
@a 13/02/2003
avrei voluto
A volte accadono, nella vita, incontri
che vorrebbero cambiare il destino del tempo
irreversibile, imprigionato nell’eternità.
Avrei voluto essere all'appuntamento con te
ieri l'altro,
con te appena nata.
@a 14/02/2003
solitudine ed incontri
Vengo ad incontrarti,
sarà oggi,
sarà un volo di rondine
o
sarà solo un’introspezione
per cercare
un io
vagante
tra desiderio e realtà
tra eterno ed effimero
nel microsolco della coscienza?
Sarà il canto d'un allodola,
la ricerca di una verginità perduta
il perdermi dentro te
o
soltanto una ripetizione,
un aggiornamento prima del giudizio finale?
II
Con te
amore è amore…
ed ora è il rientro in questa vita,
il tepore dei tuoi baci mi accompagna,
da solo.
Cos’è l’amore?
III
Nella penombra di questo luogo
un fulmineo e sottile pensiero
ti restituisce a me...
nella memoria tutto si riduce,
tutto tace...
solo la musica, emergente dal sottosuolo
d'un caotico etere dissolto,
mi restituisce i tuoi pensieri
per un giorno.
Ho bisogno di te, ora, ma tu, tu non ci sei…
tu sei un inutile amore.
IV
E' vero, la solitudine ci è compagna,
la solitudine ci fa dimenticare…
l’uomo nasce nudo,
l’uomo vive e muore
solo.
V
Anche se inutile io ti amo.
Vorrei regalarti un paio d'ali per vestito,
accetterai il mio dono?
Un giorno.
VI
Volerai felice per me?
@a 11/02/2003
Ti comunico, da vivo, il mio dolore di morto,
un dolore che è anche tuo,
un dolore vivo in me ed in te,
il dolore di questo tempo limitato,
alienato nel vivere,
alienato nella sua eternità,
alienato nel suo linguaggio.
@a
amore
E' il risveglio dedicato a te
come ogni giorno, questa poesia.
E’ la malinconia per non poterti avere accanto,
è la gioia del saperti presente,
è, perdona i miei pensieri, la mia incapacità d’amarti.
Ti restituirò la vita,
quando vorrai.
Ti amerò in silenzio,
quando vorrai.
Sotto un cielo cupo sarò tempesta,
in un giorno di sole sarò la lieve carezza,
quando vorrai.
Quando vorrai,
sarò, amore, quel che vorrai.
@a 11/02/2003
ribellione
Ma perché la proibizione d'amarti?
Che sia pure la tua morte!
Che sia pure il dolore,
il destino per agguantare la salvezza!
Che sia pure la morte necessaria alla resurrezione!
Che si dissolva pure, il mio tempo stabilito di vita,
come neve al sole, nell'attesa del redentore!
...
…e, quando immobili saremo nell'eternità,
chi ci ridarà i nostri giorni felici insieme,
a che sarà servito il conoscerci?
Ti comunico, da vivo, il mio dolore di morto,
un dolore che è anche tuo,
un dolore vivo in me ed in te,
il dolore di questo tempo limitato,
alienato nel vivere,
alienato nella sua eternità,
alienato nel suo linguaggio.
Come uscire dal labirinto senza senso
della vita e della morte?
Dov'è il tempo nuovo della resurrezione,
quale resurrezione, se tu, anche domani,
mi sarai proibita?
Non temo la divina condanna, la trovo ingiusta.
Trovo inutile il dolore, da Dio non impedito,
per la fine della nostra creazione d'amore.
Che sarà, infatti, domani,
che sarà del nostro universo,
che sarà di noi?
Stanno insieme vita, morte ed amore,
insieme all'essere nell'ingiustizia
davanti al giudice accusatore che decide,
dopo averci dato e tolto, la sorte.
Pur immerso nel dolore e nella gioia
e di nuovo nel dolore
non porrò fine ai nostri giorni.
Che Dio m'accusi,
che prepari il suo tribunale!
Ma mostri il suo volto ai miei occhi!
Che sia alla mia presenza senza il suo potere,
difenderò il mio amore.
A che servi potenza di Dio, all'uomo,
se è solo per dimostrare il suo nulla.
Eppure ancora non mi basta sapere
che sono nulla, che anche lei è nulla,
senza te.
Ma anche tu sai,
io esisto, lei esiste
e ci amiamo,
e di là d'ogni colpa e peccato
è un giusto valore questa nostra libera creazione.
@a 14/02/2003
l’azione
Ti amo!
Il nulla!
Non può farsi vita
in questa vita
la nostra parola
impedita ad essere azione.
Ti amo!
Inutile grido muto
disperso nel silenzio della vita.
Ti amo!
Lampo di luce soffocato
nel buio della notte dell'essere.
Ti amo
parola d’amore,
scelta tra tante,
ribelle
che ancora si leva
pur nel terrore del nulla incombente
a darci vita.
@a 14/02/2003
evoluzione
Nel caos evoluzionistico di questa sostanza
trovo me stesso
tra impersonali casualità sperimentali
determinando la mia storia
imprimendola nei geni per tramandare
una specie fortunata
ignorando ogni dolore
fingendo d'esercitare un libero arbitrio
tra razionalità impossibili e sconosciuti inconsci
per proseguire la creazione in evoluzione
tra le mutazioni
sotto lo sguardo nascosto di un Dio silenzioso.
E' questa la missione?
E' questo che Dio vuole?
E' questo l'amore fra le creature?
Io rifiuto d'essere forte,
rifiuto di sopravvivere uccidendo.
Rifiuto la creazione, se questa è la creazione.
@a 16/02/2003
l'amore, il bene ed il male
Come Dio davanti alla sua creatura
sono debole,
svuotato di potere,
in cammino verso la morte
armato di solo amore per essere amato,
davanti a te...
o forse più vulnerabile di Dio
non essendo, io, tu neppure,
Dio.
Non rappresento il mistero di un conflitto
irrisolto
tra il potere infinito e l'amore di un Dio incarnato
che vive da creatura per sopportare il dolore
inutile
come l'ultimo dei disperati
indicando la via dei pazzi
per raggiungere la salvezza eterna.
Rappresento la ribellione alle leggi.
Vivo rinunciando alla sopravvivenza del più forte.
Vivo sapendo del dolore dell'imperfezione
creandomi
tra infinite possibilità casuali e non,
tra realizzazione e fallimenti.
Dal non essere, dal nulla ad essere
e da essere ad essere come Dio
accanto a Dio,
per amore.
...ma a che serve dunque la proibizione,
a che serve indicare la via obbligata della salvezza
se libera è la creazione?
Cos'è il bene, cos'è il male?
Sono debole, ti amo, questa è la mia forza.
Mai e poi mai ti costringerò ad essere
quella che non sei
per me.
Tu sei così come ti ho conosciuta,
sei bella così,
ti amo così.
Come può essere peccato l'amarci?
@a 16/02/2003
a te
Come lo storione risale il fiume
io risalirò a te, fonte di vita
per morire.
A te, pensiero, un pensiero
a te, frammento, l'eterno attimo di una vita
a te nulla, il tutto
a te...me
per te
ricalco imperfetto dell'amore assoluto
nel mio cuore.
A te.
@a 17/02/2003
voglio peccare con te
Di la d'ogni parola e censura,
di là dell'amore
è quest'istante di pensiero di te.
E' desiderio, pulsione sessuale.
Voglio peccare con te,
non importa dove.
Dopo,
solo dopo...innocentemente,
abbracciami.
@a 18/02/2003
la realtà del palcoscenico
Ti amo.
Rifiuto l'applauso finale di non so quale Demone
o Dio
auto-invitati a questa prima,
l'unica,
l'ultima.
Non sono il fantasma del palcoscenico,
non ritorno sulla scena del delitto,
per ricevere gli applausi,
discolpandomi,
felice,
autorizzando la fine.
La parola che scrivo non è meta-poesia
non è auto-referenza d'un mondo onirico,
possibile realtà,
non è neppure un'autonoma parodia auto-biografica
storicizzata sul libro della vita,
ma corporeità che vive tragedia e commedia.
Tu neppure sei un feticcio, l'oggetto simbolico,
la prima donna,
la controfigura necessaria alla scena.
No, non sei un semantico spostamento d'essere
nella trasfigurazione di senso,
imbroglio, apparenza data in pasto al mio desiderio.
Edipo non si è ancora castrato,
non accetta bambole gonfiabili,
e se pur lo fosse,
neppure una,
tra tante,
false carezze.
Ci amiamo.
Non c'è una spiegazione psicanalitica
che accomuni il razionale all'irrazionale
in una semplice spiegazione.
C'è già il tutto ed il nulla in noi vivi
ed è bello amarti grazie al tuo consenso.
Ma se la vita è una scena che noi calchiamo
ignari artisti
protagonisti di un copione altrui
la stiamo vivendo credendo.
Manca solo l’applauso.
@a 19/02/2003
estetica
Dalla soglia infernale
precipitato
chiamato
accampato
pur privo di una codificata matrice estetica
avallata dal dotto sapere,
indignato
edifico il bello
con l'urlo lacerato dello schiavo.
E se pur scorre implacabile il tempo
non s'accorciano le distanze dello spazio…
tutto segue la sua deriva creativa.
Eppure di questa notte oscura
tu sei la luce al limite del giorno.
E se anche questa via d'amore mi sarà preclusa,
cos’è la vita?
Non vivo, non più, la tragedia del peccato,
amandoti.
Ma se anche tu te ne vai
immagine muta d'una parola offesa
rimarrò
non posso afferrarti senza amore e senza libero consenso
chiuso
fuori o dentro
la vita
in attesa di deflagrare in trascendenza.
@a 20/02/2003
E se l'amore ci unì, la realtà ci respinse.
Sei lontana.
Eppur ti amo…come far morire l’amore?
@a
gelosia o e malinconia
Se pur a volte mi sorprende la malinconia
nell'impossibilità di decifrare segnali
che rivelano il desiderio d'esisterci,
non chiedermi gelosia,
non lo sono!
Non chiedermi neppure la mia libertà
perché vuoi per te un uomo
altro
che io non posso essere
per riempire la tua solitudine
di uno status.
Entrambi sposati,
eventi del destino che decise per noi anni fa,
ci desideriamo.
E tu, allora, tu dov’eri?
Ora ci sei! Ora!
Ed io?
Non ti cercavo, oggi,
io pensavo,
io vivevo
la vita.
Ignoravo che ricomincia,
sempre.
Non avevo bisogno di te,
ieri.
Non sapevo di volerti incontrare,
oggi
di volerti amare,
questa notte
di volerti felice
domani.
Perché mi sei apparsa, per quale magia, quale miracolo,
quale creazione?
Oggi io vivo per te!
Perché allora tutto ci vuol separare
e tutto vuole unirci?
Oh quale perfido inganno!
Cosa posso fare per te?
Nulla!
Già, amare non è uno status,
è soltanto un nulla…
così la mia morte è nelle tue mani.
Ma che m’importa?
Io ti amo per amore,
non fuggirò di fronte al nulla
né ti darò morte.
Sarò io a morire per te...
o forse già lo hai fatto al sorgere del giorno
tu visto che fuggi e che impedisci ogni incontro
dicendomi: è per amore?
Forse è questo l’amore,
amare senza aspettarsi nulla
senza obbligare a nulla
sapere d’essere nulla
incapaci
essere già perdenti
pronti a morire…
ecco tutto!
Per questo ti amo.
@a 23/03/2003
non piangere per me, ora posso morire
Non puoi avermi, per questo fuggi,
per questo rifiuti alla materia ogni incontro
ed impedisci alle anime la loro vita.
Ascolti le mie parole d’amore,
ma, io che sono nel tuo spazio ora,
mentre pensi o immagini quale chissà o quale morte,
e lo sarò per sempre,
privato di parole e carezze, non saprò vivere così.
Non piangere le tue silenziose lacrime per me,
non pensare a me,
non precipitare nel mal di vivere.
Sei rinata, sei bella ed innocente,
sei il sorriso e la lacrima,
sei il piacere ed il dolore
sei la vita e la morte
la salvezza ed il peccato
sei ogni mia contraddizione
sei una donna,
tu puoi rendere felice un uomo,
se vuoi.
L’avevi dimenticato
o forse non te ne importava nulla,
ora hai ritrovato, ora ne hai la coscienza
ed è questo il mio regalo sul letto di morte
per le tue nuove nozze con la vita.
Ora che ti amo posso anche morire.
@a 14/02/2003
Ti guardavo nelle sere che ci parlavamo…
eri così bella da desiderarti,
così irraggiungibile,
così arrabbiata con la vita
da rinunciare all'impossibile unione.
Ma l’improvviso dolore fuggito dai tuoi occhi
mi colpì d’amore.
@a
la lotta
Cosa posso fare per te?
Nulla!
Io non voglio nulla di diverso da quello che sei,
non voglio di più di quanto mi puoi dare.
Io ti voglio esattamente così, la donna che sei,
desidero te, non una legge.
Amami come mi ami ora...e per sempre,
non ti chiedo nulla di più.
Amore amami!
Così t'imploro muto genuflesso dall’evidenza del reale.
Sono accanto a te, ora , ieri, e lo sarò domani.
Io contro tutto, per te,
io contro le leggi umane e divine.
Noi...compatti, noi indissolubili,
noi uniti da un amore che nessuno
potrà distruggere se non solo noi?
Lotterò per il nostro amore,
nessuno vedrà né sangue né morti,
ma lotterò
senza armi né difese,
per amore con amore,
contro te.
E la sconfitta sarà morte, se non capirai,
se non vorrai.
@a 24/02/2003
vivo per amore
Ieri, eri nel mio tempo, nel mio spazio,
lontana.
Oggi sono in quel nulla che noi siamo
e che tu decifri
e non vuoi.
Ci sono per amore nel tuo amore
così indecifrabile per chi non sà.
Io ti amo
La tua malinconia è la mia,
ma nulla muore
al sorgere di questo sole
a causa del dolore.
Tutto rinasce con te, con me
grazie all'amore per te
che, ogni giorno, mi dice:
vivi,
vivi per lui anche oggi.
@a 24/02/2003
solo tu
Il solo certo destino è l'immanenza in questa
sostanza materiale che ci compone
in attesa della sua apocalittica fine.
Tutta la storia, tutta la nostra vita, ogni nostra
parola, ogni nostro respiro, ogni nostro passo,
aleggia per l’infinito universo finito,
in attesa.
Impossibile varcare il limite impostoci
dall'essere composti di questa sostanza.
Ed è del tutto inutile affermare, senza prova alcuna,
che l'uomo partecipa, in origine, anche di un'altra sostanza,
per garantirci un’eternità.
Spazio e tempo sono le uniche coordinate
che compongono la materia e che permettono la vita.
Di fronte sta immobile l'eternità,
l'assenza di spazio, l'assenza di tempo, la morte.
Di fronte sta la trascendenza, l'altra sostanza.
La chiamiamo divina…non può essere altro,
ma non ci compone,
non prima e neppure dopo se falsa è la venuta di un Dio
che si incarna,
che assume in sé questa sostanza a lui opposta
per renderla divina.
Il nulla davanti al tutto.
Qui, in questa situazione disperata, so d’amarti.
Nulla davanti al nulla.
Solo tu puoi permettere l’inutile.
Tutto il resto è fandonia.
@a 25/02/2003
e tu...
Piangerò
fino al giorno della mia morte,
ma il mio amore non morrà,
nemmeno allora,
la tua morte.
Mai conoscerà il balsamo delle lacrime,
sarà collera
e vivrà oltre la tomba,
nell'eternità.
Ma chi lo vedrà visitare la tua fossa
prima d'allora
non vedrà lacrime
inutili su di un corpo, il tuo, che ancor vive,
e che neppure morto gli appartiene.
Canterò all’infinito il lamento
l'amore diviso
di un uomo per la sua donna
manipolata dalla vita e da Te
costretta.
Offrirò il malsano spettacolo
la comica tragedia
quello che contavi tu, mio giudice,
leggendo sul libro la mia vita
mentre mi chiamavi,
me solo
e lei me l'allontanavi,
a chi ancora vuol sorridere
o soltanto sghignazzare:
Io sono il signore Dio tuo,
ama solo Me,
non amare la donna d'altri,
non commettere adulterio,
non desiderare,
non coltivare tesori,
sii prudente...tanto morirai.
E tu…
@a25/02/2003
Non piangermi…
presto c'incontreremo amor mio, per sempre,
nell'eternità.
@a
il pianto
Oggi sto piangendo la mia morte.
Vedo il mio corpo disteso, privo di vita
vedo, chi m'ha amata, versare l'ultima lacrima,
vedo il tuo volto, il fiore che m'hai portato...
Non piangermi…
presto c'incontreremo amor mio, per sempre,
nell'eternità.
…
Non sento più brividi, non provo dolore,
ma piango...
per la prima volta piango per me.
@a 24/02/2003
pensieri rubati
Mai son stata così amata, forse neppure dai miei figli,
ma non c’è un futuro e questo mi spaventa.
Nella solitudine di casa mia,
una solitaria lacrima solca il mio viso,
ma non è per dolore o per gioia, è solo
un’emozione d’amore.
Ma...dov'eri…dov'eri?
Perché oggi, perché non ieri!?
Forse non ci è permesso sulla terra il paradiso,
forse neppure esiste.
Vorrei esprimermi con parole più belle,
ma è il mio silenzio,
le mie nascoste lacrime,
a parlare
e solo tu puoi capire.
Vorrei che il tempo e lo spazio prendessero strade diverse
per esserci.
Vorrei ci fosse un altra dimensione da aggiungere
allo spazio tempo.
Vorrei trovare la parola,
chiave per cambiare i caratteri alla vita,
per amarti.
Vorrei l'impossibile...così penso e non penso,
lascio scorrere e sogno…
ed è malinconia.
Potrei solo amarti e sai che amare fa soffrire
sai che si paga.
Ecco perché provo ad amarti meno, ti evito, t’impedisco…
per riuscire a fare a meno di te,
debole amore fatto carne.
Chissà…
Ti amerò sempre,
ti porterò con me nella tomba
e
forse anche o forse solo
allora
sarai felice con me
io con te.
@a 25/02/2003
ti amo
Ti
ho cercata, ti ho amata, anche questa notte
che sei svanita, nel
tuo vivere.
Sei lontana, ma pur sempre presente,
senza speranza, nella mia vita.
Morirci
è stato soltanto un'inutile fuga
senza sollievo.
T'invio un sussurro d'amore,
un ultimo sussulto:
che almeno tu sia felice.
@01/03/2003
l'universo
Viviamo per essere o siamo soltanto, di un gioco,
le pedine usurate,
sacrificate per utilità di un universo a noi sconosciuto
che gioca con il nulla
offrendogli il suo valore d'esistere
prima dell'entropia?
Importante appare per ciò che è, chiunque,
anche l'essere all'apparenza più inutile,
anche il dolore di perderti,
anche se il gioco finirà...
ma non sarà stato tutto inutile?
Domani quando rileggerai la vita
un sorriso ti sarà strappato, ricordando che...
qualcuno avrà perso.
Sei tu che giochi?
@a 23/02/2003
la fuga
Tu stai fuggendo vero?
E’ forse giunta l'ora
di pagare il mio debito alla vita?
Qual'è la mia condanna?
Eppure l'innocenza
è in me ancora bambina
s'accresce con il mio amore per te.
Come puoi essere un errore d'amore?
Tutto, attorno a me, mi parla di te,
di quest'amore unico,
l’unico.
Non voglio sconfiggerlo, un amore così,
non voglio giustiziarlo, un amore così.
Se tu invece lo vuoi dammi la forza
e lo dilapideremo insieme quest'amore.
@a 25/02/2003
perdonami
Buongiorno amore tranquillizza i miei pensieri
così oscuri oggi
perché t'amo
perché temo.
Perdona il mio amore
per te inutile.
Anche se domani la nostra carne sarà solo polvere,
oggi vivo il privilegio d’amarti.
Si, finirà il tempo e se ne andrà la vita,
ma solo allora
se ne andrà anche quella magia chiamata Amore.
Non è nulla il conoscerci, ma rende migliore vita.
Non è nulla l’amarci, ma le lacrime han cambiato il loro corso.
Solo la nostra morte non servirà a nulla.
@a 25/02/2003
Vorrei esprimermi con parole più belle,
ma è il mio silenzio,
le mie nascoste lacrime,
a parlare
e solo tu puoi capire.
@a+a
31/12/….Solo una data.
per quest’istante divino
l’eterno frammento
l’eterno tempo
eterno nulla
solo una data.
Delle forme
figure instabili
dei nomi
popolano di dei
divinità e mostri
lo spazio ed il tempo che passa.
Un insieme casuale di numeri finiti
fantasie di parole infinite
un insieme d’immagini
e parole scritte
sono miriadi di questi frammenti
dei divinità e mostri del tempo e lo spazio
e la mente
loro unico nome: essere.
E poi?
Un nome detto
una parola persa
gettata nel tempo
e lo spazio
parola scelta
discorso intelligente.
Un senso per la parola
un nome per la forma
un ipotesi
un fantasma
una fantasia forse
un illusione
indecifrabile
diversa
senza meta
chissà …
tic tac tic tac
E poi?
Nella mia carne, forma d’uomo
nome dell’essere
s’è impresso ogni frammento di mistero.
Nel mio pensiero
caratteristica personale dell’uomo
ogni parola
numero
immagine.
La pietra cotta dal sole
corrosa dagli elementi
spaccata dal freddo.
E’ la notte.
Misteri abissali all’origine,
misteri terrei alla fine.
La nave vagabonda
in sfacelo
segue la deriva della ricerca
né alla vedetta urla
la terra d’un nuovo mondo
né stella più luminosa al nocchiero indica
una via.
Ritmate dal cuore
divinità antiche
sempre nuove
mi sfiorano
lasciano un segno amato
un segno amaro
e se ne vanno chimere
effimere
per sempre
sconosciute.
tic tac tic tac
E poi?
Vano il tempo perduto
vana la sua ricerca
vano il presente
vanità del divenire
il mio essere
pietra rotta
carcassa di nave alla deriva
carne in putrefazione
è solo il suo arrivo.
E poi?
Vana ogni parola
vana ogni immagine
vana ogni idea.
Il loro essere
parola scritta
discorso
poesia
foglio bianco
è solo menzogna o verità
sempre dubbio.
E poi?
Rincorro per ora nel labirinto senza senso
le amabili chimere.
E’ l’essere preferito
al non essere.
Rincorro le divinità melodiose
del mio inferno.
amati segni di casa
e di terra
e di donna
amari segni di numeri
di parole
e di macchine
e fiori senza volto impressi sconosciuti
nel mio triste essere
ad ogni frammento di tempo che passa.
Rincorro la mia dea
la donna,
l’amica del mio cammino.
Rincorro con rabbia questa dea solitaria
la rincorro a fermare il suo cammino
a convincerla a concedermi una parola
un sorriso
e baciarmi sulla bocca nel concedermi il suo corpo divino
a scoprirmi i segreti
ed incamminarci insieme a sfidare il destino.
Rincorro frenetico ogni ritmo
ad udire i soldi contro i soldi
a ricomprare il mio tempo
assorbito dai ritmi.
Tempo libero da offrire alla dea
e poi stanco sogno
d’annientarla
novello Orfeo
ed essere unico dio
in quest’abissale e terrea solitudine
densa di mistero e sofferenza
inutile
come sempre.
Un sogno di gloria e ferocia
colora
di mostri e chimere
effimere
il disperato cammino a svelare il mistero.
Sirene antiche
divinità nuove
tintinnio di soldi
luccichio d’ori
vestiti di pezza
e vetro e cemento
che ti sfiorano e se ne vanno
ritornano
e se ne vanno.
determinano il ritmo della mia frenesia
annientano la mia persona
inesistente la mia libertà.
Grida di madri
grida d’educatori
grida di macchine e padroni
divinità antiche
sirene nuove
ti sfiorano e se ne vanno
ritornano
se ne vanno…
E poi?
E sarà impresso nel vecchio rudere
l’ultimo mostro
misteriosa divinità
destino
contro cui è vana ogni menzogna i
Inutile ogni preghiera
scongiuro od altro sortilegio.
Verrà la morte
verrà improvvisa
inattesa
a rubarci ogni chimera
dubbio o preghiera.
Verrà misteriosa a rubarmi la dea
a sfracellare la nave
a sbriciolare la pietra.
Verrà la morte così come il minuto al minuto
implacabile
assurda.
verrà a rubarmi la parola
l’immagine
ogni sirena
e ruberà anche il nome.
Ma può anche darsi
che cessi volontario ogni ritmo
stanco
di ferocia, speranza e frenesia.
Domani sarà un corpo morto
avvolto nel mistero
e non sarà né lacrima né preghiera
al suicida stanco
di prefabbricata ferocia
incapace d’uccidere per una donna a letto
ed i soldi in tasca.
tic tac…
poi?
Continua la maledizione
continua all’infinito dall’origine alla fine
complice il silenzio del cielo
e della terra.
La mia canzone
una musica diversa
che salta
rimbalza
maledetta incomprensibile
la mia canzone
un mestiere di vivere per morire
maledetto
sghignazzando da clown
tic..
e poi?
tac…
e poi?
Più…
@a27/06/1975
felicità
Sono fuggito per te questa sera
felicità.
Per te
supino e deluso
bagnata la pelle nuda del viso
sotto il cielo nero
su questo colle buio
felicità.
Triste il pianto di bimbo portato dal vento
sulla pelle nuda
a ricordarmi d’essere padre.
Felicità fuggitiva è l'ora...
ci sei?
Vieni...
ti aspetto...
Fruscii di vento nel silenzio...
un ombra...la felicità?
Ho paura.
Vattene!
@a
solitudine
E’ notte,
l’uomo solo è solo.
Nel buio
nostalgico
interroga la notte.
Dove sei?
Niente accade.
Niente.
E’ l’alba
Nell’aria sanguigna
sciacquio di sommesse voci
tra poco immenso mare
l’uomo solo scompare
travolto in fiumana
…………
interrogativo muto nell’aria è rimasto
dolore d’un uomo.
@a 16/02/2003
consolazione
Piangi
piangi
il freddo della neve
bianca
nel tremito indomabile d’ogni tuo sogno
dissolto.
Scende
calda
la lacrima
ed il sogno.
Che tristezza questo mondo.
Due lacrime
due sole
sono
cadute
le altre le ho fermate
un foglio le ha asciugate.
Io scrivevo rovina
e piangevo...
Ed ora un foglio m’insegnava la speranza,
mi diceva: è bello vivere…
per essere consolati.
@a
prigioniero
È tutta sera ch’odo dei lamenti,
è solo un cane.
Nell’immensa cornice
mi spaventa
mi fa pena
quel suo triste pianto.
È solo,
è lungo il suo pianto,
forse come la catena che lo tiene legato.
@a 28/02/2003
ti ho cercata, amata anche questa notte…
Ti guardavo nelle sere che ci parlavamo,
eri così bella da desiderarti,
ma così irraggiungibile, così arrabbiata con la vita
da rinunciare all'impossibile unione.
Dopotutto non avevo bisogno di nulla,
neppure di te.
Eppure l'amore ci unì
seppure si oppose, ancor prima dell’apocalisse,
la realtà scelta tra gli universi possibili per viverci.
Oggi ti sento lontana, e se pur sempre presente,
sono senza speranza, per l’uomo.
Ti
ho cercata, ti ho amata, anche questa notte
che sei svanita, nel
tuo vivere.
Morirci
è stato soltanto un'inutile fuga.
@a 28/02/2003
attesa
Oggi il giorno è d'attesa, domani, forse, sarà solo la notte,
ma, (è stato ieri?) quest'attimo con te,
è un lampo di luce accecante,
indelebile,
negli occhi.
Nello scorrere dell''infinito nel suo colore
nero
ti aspetto
tra la folla
immerso
nel tempo che scorre futile
prigioniero
ti ricerco
(dove sei?)
tra il molteplice della bellezza a prezzi di saldo
in visione
che più non m'attrae
disincantato
davanti al canto delle sirene
o ti aspetto o forse è solo l’attesa di un ritorno
(a quale distanza sei?)
o di una ripetizione assurda,
di gioia.
Non farmi scivolare via dalla tua vita,
come se il nulla o l’acqua sporca
ti avessero amato.
Ora più che mai vorrei incontrarti vicina
disorientato
tra mancanza o lontananza o vuoto a perdere
per ripetermi da te la lezione del vivere
che non voglio apprendere.
Consapevole della visione del nulla e dell’assurdo
io oso chiederti:
rimani nella mia, fin che tu mi vorrai, nella tua vita,
per questo nulla.
E se muta è la risposta che mi devi
non piangere
ed accetta un sussurro d'amore:
che almeno tu sia felice...
Sono le ultime tristi parole d'una felice storia d’amore,
la nostra.
@a 27/02/2003
misteri
E’ crollato, crollato infine il tuo mito
che eclissava col tuo fascino struggente
la mia vita.
E se ieri eri lo spazio del mio sogno
e si fermava in te il tempo dell’ignoto,
ancora ti guardo,
oggi so che il mio amore deve morire,
ed io non voglio, non più, sia vita per la mia poesia.
Io, un uomo che ha toccato il tuo silenzio
il vuoto del mio essere in te,
io che ho respirato
il respiro lancinante del tuo volto
in amore
ora assorbo il nudo dolore
senza te.
Non splendi più questa notte
piccola donna nel mio cielo
non sei più come luna che offusca le stelle
non si più il sole che riscalda la pelle.
E se pur aspetto di vederti rinascere ogni mattina
all’orizzonte dei miei giorni
più non vorrei amarti.
Lasciami morire questa notte
che non ci sei,
in questi muti corridoi…
Voglio dimenticare il mistero di te
che amo
che attira, che respinge
che plasma e trasforma
e lancia il mio spirito
nel vuoto.
II
Ed è pur viva in me
la sete implacabile di te
pur nell’addio che incombe
nel vuoto che viene che fa male ed annienta.
Ti amo,
per questa sete di te
per il cuore che piange
per noi
io dico
non morire
non si dissacri
non si uccida l’amore.
Forse non è questa la vita che volevi
che tu chiedevi
e che volge alla fine
e che fu troppo breve
e che nel fiume d’oblio o dell’inutilità
si disperde.
III
E se pur viva, in noi, è la coscienza del peccato
dell’inutile viverci senza futuro
non negare, al mio corpo, la tua mano.
Vieni con me…
Bello andare così, senza una meta
lungo le strade della vita.
Bello sostare negli infiniti assoluti
della tua carne
e bere a garganella i tuoi baci.
Se vivere è vivere così con te,
si prolunghi la via nell’infinito.
IV
Non credere sia così stupido d’averti idealizzata
o ingenuamente che non sappia che tutto si distrugge
nel quotidiano tempo
e si rinnova sempre inutile e tutto sempre uguale.
Non credere che non veda bellezza sfiorire
effimera nella sua vecchiaia impotente e solitaria.
Non credere che non sappia la ferita di una parola
lo straccio nell’anima per uno sgarbo
o le manie, le persecuzioni, i desideri
sopportati in una relazione.
Anche se l’amore rende ciechi dicono,
io non lo sono.
Tutti i miei sensi sono svegli e coscienti
con te.
E che nessuno sia perfetto ed insostituibile
che siamo nati soli e che moriremo soli
che tutto muore e si annulla nel suo niente
e che su tutto questo ogni giorno rinasce altra vita…
e nonostante tutta questa inutile sapienza …
è dolce sapere che dopo ogni caduta
tu puoi essermi accanto.
V
Perché devo temere infine
il passo estremo se già tutto è passato.
Se l’ora è giunta
è nel tormento che io la bacio di lacrime
ma non voglio uccidere la speranza,
sconvolgente, mio Dio,
non sapere chi muoverà il mio nulla alla vita
se tu non ci sei.
Vorrei risorgere con te da questo fiume
di terrore
ritornare al divino respiro della vita
di un dolce focolare.
Nel placido placare della notte che viene
è dolce il saperti accanto,
sai?
@a 01/03/2003
Dove sei ora?
Senza te ho perso te,
eppure sei con me
ma dove sono io e dove sei tu?
il nostro cammino
Il cammino, dunque, il nostro cammino insieme
è finito.
La strada che conduce alla morte
è diversa per ognuno di noi…
…e, né le parole, né gli atti,
uniscono infine
alla fine di quest’incubo,
la tua e la mia mano.
II
Siamo,
ormai,
soli.
E’ questo che vuoi?
III
Ma serve ancora tentare i confini dell’universo
per deviarli all’incontro?
Sempre più ci si conosce di meno
per non cedere al desiderio d’un inutile amore
o già morto soffocato è in te?
Dimmi…
insegnami come posso fare a dissipare l’oblio
che ormai pian piano come nebbia cala tra noi
ed inesorabilmente ci separa?
IV
Il sole che ti vede non sarà, dunque, più il mio sole,
né la luce che tu vedi sarà la mia luce…
e di entrambi sarà la notte.
E se in questo tumulto di morte, la mia voce non ti giunge
non è perché io non parlo,
e se non afferri la mia mano
non è perché non la tendo…
non vuoi.
V
E se anche mi vedrai, oggi, domani,
tu scorderai…
scorderai quanto è dolce l’esserti accanto
e quanto spaventoso l’averti davanti e non ritrovarti…
e vagare,
vagare di vuoto in vuoto
tra terra e cielo
cercandoti,
invano.
Eri più bella quando vivevo,
quando ancora camminavi dandomi la mano
e luccicava la luna
e splendeva il sole,
sussurrava l’acqua e nostro era l’universo.
VI
Dove sei ora?
Senza te ho perso te,
eppure sei con me
ma dove sono io e dove sei tu?
Tu neppure più mi guardi…
son forse lo spettro che turba i tuoi sogni.
Eppure oltre l’incubo del tuo no
ancor la mia mano ti cerca
pur che tu la veda,
Eppur ancora risuona nella notte
la mia voce
pur che la voglia ascoltare.
VII
Incapace d’ogni violenza e d’ogni invadenza,
ti aspetto.
E scorre il tempo,
questo tempo,
ma se mi cerchi in un tempo senza tempo
o in uno spazio senza spazio
io non saprò,
io non potrò afferrare la tua mano.
Che importa se non ci sarai…
VIII
Forse la vita è soltanto un cupo viaggiare
senza confini
fuori dal corpo e dallo spirito
di là della terra, di là del cielo.
Forse la vita è solo un centro di inutile dolore
dato in pasto al più forte.
Allegro poeta! Lo sapevi:
non c’è seme che non nasca dal pianto nel dolore
ed è così anche per l’amore.
IX
Vorrei risorgere alla fine del dolore,
tra le tue braccia.
X
Tu che hai camminato sola,
tu che nascondevi il dolore
oggi sei stata donna
in una lacrima caduta.
E sei stata ancor più bella,
la vita è bella, tu sei bella.
Non m’importa se non mi vuoi amare
perché non mi ami o non puoi,
ma che tu esista serena, questo si.
@a 28/02/2003
L’orchidea, un fiore, la bellezza, l’inutilità?
@a
amarti è...
Amarti è come...pilotare un aereo per sconosciuti spazi
infiniti,
ed ebbri di vertigine precipitare
nel nulla,
schiantandomi nell'anima che aspetta ogni istante
un istante di te .
Amarti è varcare le soglie dell'impossibile
dando un opportunità all'esistenza
di essere vera.
Amarti è pregare un Dio
ed implorare un perdono
per non aver peccato.
Amarti è difficile.
Amarti è dolore.
Amarti è solitudine.
Amarti è gioia.
Amarti è...meraviglioso.
Amarti si...amarti ma...
lo piloteremo quell'aereo
tu ed io
ed insieme precipiteremo nel peccato
se vuoi.
@a 01/03/2003
Noi...perché?!
Io m'aggiro così nel labirinto senza traccia,
mentre scade il tempo e termina il nostro ruolo,
pedine sacrificate in questo gioco.
Cerco un disegno
un segno
un richiamo
una certezza
un filo
di te
perché tutto non muoia
in me
per ritrovarti
perché non sia vano
l'amarti
perché non si alzi la bestemmia a Dio.
Giro e rigiro
per strade antiche,
sempre uguali
piangendo gli schiavi violati dal dolore
crocifissi a monito dei ribelli
per aver chiesto libertà.
Avanzo
ritornando in me
con il pensiero di te.
Noi...perché?!
Ma non v'é risposta al perché.
Perché é cenere,
perché senza risposta è il dolore,
perché è solo amore.
@a 02/03/2003
risveglio
Vorrei ora il tuo calore, il tuo abbraccio
il tuo profumo, il tuo respiro
sul mio corpo,
ora,
mentre guardo dalla finestra i colori del mattino
Ora vorrei
le tue braccia attorno al mio corpo nudo
e le tue labbra scorrere
sulla mia pelle a baciarmi.
Ora vorrei respirare i tuoi baci
ora che ti vedo
ed i nostri occhi si parlano tra incanto e magia.
Per quest'attesa, amore, vivo il mio tempo restante
per te.
Per questo sogno, per questo nulla vivo la sera e poi il mattino
ed ancora la sera
aspettandoti,
aspettando...
un giorno che non verrà mai...il nostro.
Ti amo.
@a 28/02/2003
tu
Oggi è un altro giorno, come ieri,
domani un’altra notte, come ora.
Ieri è stata la penombra,
quest’istante è d’attesa,
come sempre.
Sono consapevole che è nulla
l’incontro tra mortali.
Immerso nel tempo che scorre,
ineffabile
nella pienezza di una vita,
effimera
anche in mezzo a tutto questo
nulla,
è bello vivere
sapendo che anche tu vivi.
@a 26/02/2003
amore e morte
Aspettando l'eternità, non avrò paura.
Sarò suo,
quando giungerà l’ora,
se tu ci sarai.
Già mi manca la tua dolcezza
ed è peccato!
Verrà un tempo, due tempi, mezzo tempo che accadrà.
Così è scritto.
Ed ora il giudizio…
Ci amiamo,
forse non era questa la via, mio Dio,
che avevi tracciato per noi.
Ci amiamo,
forse neppure era questa la vita
cui ci chiamavi.
Non ci appartiene il Paradiso?
Quale inganno!
@a 01/03/2003
conversazione d’amore
Io ti amo sia che sei con me, sia che non lo sei.
Pensa a te stessa, realizza i tuoi sogni, non pensare a me.
@a
tu non sei mio
-Subito ho compreso che per me saresti stata un dolce veleno, che saresti entrata nel mio tempo, che m’avresti accompagnata nel mio destino. Sono stati sufficienti pochi incontri perché tu diventassi più di me stesso.
-Siamo stati giorni interi senza vederci e senza sentirci.
- Ma sono sereno, ti ho pensata continuamente, so che ci sei. Forse avevamo gli stessi pensieri.
Mi mancavi, ma non sono stato triste. La malinconia che era in me era soltanto desiderio d’averti accanto, di sentirti parlare, di accarezzarti, di vederti camminare, sorridere, di poterti amare…è stata privazione.
Sapevo che sarebbe accaduto di nuovo che ”siamo insieme”, ma solo se anche tu lo avresti voluto.
-Eri libero di chiamarmi.
- Avrei voluto lasciarti un messaggio in segreteria telefonica, vorrei dirti: ti amo, mi manchi, ho bisogno delle tue carezze, del tuo corpo, delle tue parole, di te. Avrei voluto dirti: non mi lasciare, non stancarti, non annoiarti e tante altre cose.
-Mi sarei arrabbiata. Avrebbero potuta sentirla.
-Non l’ho fatto.
-Ed hai fatto la cosa giusta.
Ho preferito sognarti, vederti, immaginarti mentre vivi. Ti ho aspettata, aspettato di poterti incontrare di nuovo, sempre. Tu non sai, non puoi sapere quanto io ti amo. Non ho paura di questo amore, né mi stanco. Ho riposto la mia forza in te, non ne sono pentito. Vale la pena il conoscerti
-Non somiglia a nessun'altra questa nostra relazione. Forse non potevamo ribellarci, ma l’abbiamo voluta, la viviamo nella capacità di parlare, di tutto, anche di quello che non vorremmo fosse mai detto. Camminiamo per una stessa strada, felici di stare insieme, non sapendo quando uno di noi cambierà il suo percorso, a quale incrocio, e perché.
-Quell'istante forse è giunto, per te. Vorrei porti l'eterna domanda: eri sicura d'amarmi? Forse per non sentire la stessa eterna risposta.
Entrambi sappiamo che il nostro tempo di vita insieme è lontano dall'essere soddisfatto. Entrambi sappiamo che ora ci siamo dati la forza di lasciarci, di sopportare la morte. Me ne chiedo il motivo, il senso, ma posso accettare e rispettare soltanto la tua decisione.
-E’ per dirmi questo che mi hai chiesto d'incontrarti?
-Sei venuta all'incontro, forse perché pensi che è la prima volta che te lo chiedo. Lo hai voluto tu, negandomi ogni altra possibilità.
-Ti ho chiesto perché.
-Per capire.
-Mi sembri diverso.
-Non mi conosci, non più…ti è stato sufficiente così poco tempo per dimenticami…a me non è bastato, per il semplice motivo che non lo voglio, ma che t’importa…Tu sei sempre bella.
-Me lo dici sempre.
-Io ti vedevo, ti vedo così…lo sei.
-Non porto certo le canoniche misure della bellezza...il mio corpo inizia ad avere i suoi cedimenti.
-Non ho le fette di salame sugli occhi. So quello che vedo, come so quello che dico.
Sei stupenda dentro, come donna, come persona. E sei, ti vedo bella, forse ancora più bella della prima volta, anche come corpo, quando le mie mani ebbero la possibilità d'accompagnare gli occhi nel carezzarti la pelle estesa, la curva dei seni, l’intimità...
-Da quando ricordi i particolari?
-Da sempre.Tu sei nella mia memoria, anche se mai sono riuscito ad imprigionarci il tuo viso.
-Che vuoi?
-Farti una proposta.
-Tu non hai mai fatto proposte.
-Non sai cosa mi è costato rispettare la tua libertà e diventare debole davanti a te per permetterti d’essere te stessa. Avevi subito la violenza ed io ho accettato la più totale debolezza per amore.
-Cosa…
-Non parliamo di cose tristi. Non ho nulla da rimproverarti. Ti ho dato molto, ma ne vale di più l’amarti. Vorrei solo cercare di farti cambiare idea.
-Un amore impossibile ed infelice per qualche istante di piacere.
-Colpa mia se volevi un uomo accanto per la vita. Io ero e sono solo un uomo!?
-Tu lo eri...non hai divorziato per me. Quando rientravi a casa tua avevi qualcuno. Io ero sola.
-Ero abbastanza libero da lasciarmi amare, d’amarti e l'ho fatto.
-Questo è vero, ti sei lasciato amare.
-Ti ho amata e lasciato amare senza porre ostacoli e censure, senza farti false promesse.
-Ne hai ricavato piacere.
-Indubbiamente. Anche se ci è mancato un luogo dove incontrarci e muoverci liberamente, sei fantastica.
-Non so cos'è mancato, ma certo qualcosa è mancato.
-Vorrei di nuovo la tua pelle sulla mia pelle, la tua carezza. Che ne diresti di portarmi a casa tua, per una volta?
-Non me l'hai mai chiesto.
-Immaginavo la risposta.
-Non avresti dovuto pensare.
-Ho sognato di spogliarti, carezzarti, baciarti, fare l'amore nel tuo letto di casa.
-Ed allora perché non l'hai fatto?
-Perché per te era abbastanza complicato.
-Per te no?
-Penso di no. Andiamo a carezzarci? Possiamo ancora permettercelo?
-Cos'è...una sfida?
-Non vuoi?
-Si lo voglio, non ho mai smesso di volerlo.
-Cos'è che ti trattiene questa volta?
-Il mio amore per te...tu non sei mio. E’ a casa questa sera?
-Si. E’ a casa.
-Ti sta aspettando…che ora è?
-E’ tardi.
-Allora vai…Non voglio che tu te ne vai…la tua tenerezza, la mia debolezza. Perché debbo sentirmi infelice se te ne vai. Perché lei ha tutto ed io…
-A presto.
-Non mi piace questa parola.
parole mai dette
-Quando ci siamo conosciuti ero incerta, spaventata, rinchiusa in un guscio come un’ostrica. E’stato difficile per me fidarmi ed affidarmi a qualcuno...ora credo di avercela fatta!
-La nostra relazione ha molti se, molti più ma, ma é comunque, e a dispetto di tutto, troppo importante per non essere vissuta!
-Ho sempre sostenuto che una relazione così era ciò che ci voleva per me, ora non lo so più con estrema certezza...so solo che ti amo e che ho paura di farti male.
Sappi che se ciò dovesse capitare non sarà mai per mia volontà; non potrei e vorrei mai ferirti: tu ti sei fidato di me, mi hai dimostrato che si può anche sperare e vivere nonostante ciò che di brutto la vita ci obbliga a sopportare.
-Come vorrei non dovere mai vedere questa storia finire!
-Tu dici sempre che non puoi offrirmi una famiglia regolare, la rispettabilità di fronte al mondo…ma io ho il tuo rispetto, il tuo tempo, il tuo affetto e mille altri sentimenti di te...ciò mi basta ed a volte mi sembra troppo...io ti do molto meno. Perché ho deciso di dirti queste cose, non c’è risposta. Sentivo il bisogno di farlo, forse per chiarire, forse perché ieri ed oggi sono stati giorni speciali, forse perché sto aspettando che tu arrivi a salutarmi, forse perché sono un’impulsiva. E non potendo dire queste cose al telefono ho deciso di dirtele!
Inutile amore
-Ciao amore mi manchi, sto piangendo. Brividi risalgono tutto il mio corpo. Vorrei un bacio, vorrei una tua coccola, vorrei mi stringessi ora. Per non aver paura vorrei il mio amore accanto a me, in questo particolare momento, ma il mio amore non c'è, il mio amore non può. Ho bisogno di una parola, ho bisogno che mi asciughi questa lacrima, ma lui non può...
Avevo bisogno di te, ma non ti preoccupare ce la farò da sola. A cosa serve un ti amo, se poi quando piango tu non puoi, a cosa serve tutto se è la solitudine la mia compagna, ancora, da sempre e per sempre?!
Tutto tace nessun segno di te è triste non appare nulla sei lontano amore così lontano ed irraggiungibile non so come fare, devo solo aspettare un domani, un giorno o meglio un attimo nel quale appari tu e poi, poi fuggi di nuovo.
-Perché non mi hai chiamato?
-Tu non puoi fare nulla…chissà se giusto tutto questo…chissà... forse dovrei dirti no, forse dovrei fare anche per te la scelta giusta, forse il più forte di noi dovrebbe…ma ti amo ed il mio amore per te è più forte di me.
-Ti prego, non pensare alle scelte giuste o non giuste. Parlami di te, rimani con me.
pensieri
-Non lasciarmi…rimani nella mia vita.
-Ho sempre saputo, sulla mia pelle, che le cose belle prima o poi si pagano.
-Io non voglio che tu soffra. Domani ci vediamo? Mi bastano anche pochi minuti...mi basta il solo vederti.
-Che dichiarazione!
-Basta...non ti dico più niente.
-Quest’oggi devo limitarmi a guardarti...sei bella.
-Che sorpresa!
-Solo alcuni minuti, ma dovevo poterti abbracciare. Mi sentivo solo.
-Io sono sola.
-In lotta contro Dio e questa società che ne ha preso il posto. Ed é tutto così uguale Dio e Società...!
La pseudo-libertà, il paradiso perduto e promesso, i rapporti di forza, la giustizia...é allucinante questa somiglianza.
Percorro ora, di nuovo, la ricerca del pensiero. E per fortuna ci sei tu ad impedirmi la pazzia e la mediocrità di questo vivere per sopravvivere.
Ed oltre te i miei figli.Rasserena l’anima vederli crescere, osservare nei loro occhi lo stupore, la gioia della carezza, dell’abbraccio, del gioco.
E rattrista l’anima il sapere che perderanno questa innocenza sempre più velocemente.La società vuole che nascano già grandi, senza sogni,uguali alle macchine: pronti alla nascita per essere usati.
E doverli educare a questo, violentando il loro essere. Cos’è questo? Vivere?
Ed ecco quello che ho trovato in te, quello che mi ha convinto a stare con te: l’innocenza degli incontri, la verità, la libertà, la ricerca...il paradiso perduto. Il paradiso che la legge umana e divina impedisce di ritrovare.
Ti amo.Ed anche tu mi ami, lo so. Anche tu come me temi che tutto debba finire per un volere diverso dal nostro.
Tu ti preoccupi per il dolore e la fatica che io mi carico per amarti. No non preoccuparti di questo. Io non sono né sadico né masochista. Lo faccio volentieri e senza fatica. La mia paura in questo é il non riuscire a trovare il modo per prolungare i nostri incontri.
-Perché lo fai? Ti sto offrendo niente, non lo merito, non ho fatto nulla per meritarmi questo grande amore…
-Ti sbagli! Mi stai offrendo te stessa, e non é poco, anzi...é come avermi dato l’universo intero.
Possiedi di me la parte più intima, la parte più importante, la parte di me che ricerca l’essere ed il significato della vita, il tutto.
Tua moglie?
-Mia moglie, questa parte importantissima di me la ignori, ma é la realtà. Lei non la comprende e la rifiuta. Per lei la vita é semplice. Tutt’al più vorrebbe che mi impegnassi a fare carriera per guadagnare di più. Mentre sa e lo ripeto ogni volta che a me della carriera non me ne importa niente. Sono stato fortunato ad incontrarti e ne sono estremamente felice. Non importa se dovrò piangere. Non importa se dopo di te non sarà più nessuna. Sono ringiovanito ai miei venti anni. Ho ripreso a percorrere le vie del pensiero e ti amo. Sai che non avrei iniziato a vivere con te, sai che non mi sarei messo nudo davanti a te, se non avessi avuta speranza di continuità…ma sei libera d’andartene quando vuoi. Non preoccuparti per me. Sono estremamente cosciente di ogni cosa e fatto.Tu sei una splendida persona, capace di amare come pochissime altre donne lo sarebbero. Per questo ti ringrazio, per questo ti amo.
in attesa del reale
-Mi riferisco al tuo viaggio che racchiudi in lutto...
-Il lutto è la poesia che svela la vincita sullo spazio tempo, la non paura di amare senza possedere ed obbligare...amare la persona che hai di fronte perché bella internamente, perché viva. E tu lo sei.
-No io son morta quand'ero bambina...tu mi hai risvegliato...son bella per te, amore.
-Mi sei mancata in questo volo, avevo ho bisogno di sentirti vicina. Mi manca il tuo profumo, il tuo sapore, il desiderio dell'abbraccio e della carezza, il desiderio della presenza è stato con me ed è con me da giorni...è gioia sapere che ci sei...non mi ha sfiorato il pensiero di non poterlo fare...
io sono tuo.
-è gioia per me sapere che ancora t'abbraccerò. E' bello sentirmi dire io sono tuo, ma veramente ero io a dubitare di me, per un istante volevo arretrare, lasciando il posto a chi ?...ora ho capito che siamo solo io e te. D'ora innanzi potrai portarmi con te nelle tue battaglie, soldato, imparerò ad usare la spada e lo scudo; cavalcherò con te; sarai di me maestro.
-Siamo soli e ti amo.
-Dio vuole che doniamo a lui tutto, ebbene ha vinto, non ci possiamo appartenere, sacrifichiamo il nostro amore per amore...sai che t'amo, forse un giorno dovrò bruciare negli inferi,per amore ma...
ti amo. Dio potrà perdonarci?
-Amare un essere non dovrebbe essere un peccato da condannarci all'inferno.
-Da qualche parte ho letto di noi non ricordo dove ma....si diceva di un amore tanto grande che dio li perdonò...Quale viaggio vuoi fare ora con me? Scegli la meta...sei...sei...mio dio quanto ti amo.
-Non ho mete da raggiungere se non il desiderio di vederti serena, felice...cosa riservi il tempo che viene non lo so...so soltanto che non voglio perderti.
-Io una meta da raggiungere l'avrei da quì all'eternità...poterti amare così come t'amo oggi.
-Ti amo...più di quanto pensi...mi manchi...più ancora...ti desidero come si desidera vivere
-Ed allora spogliami anche delle paure che ho arriva all'anima e fai l'amore solo con me
-Non desidero altre donne né ci sono...e l'amore è solo con te.
-Di te posso avere l'essenza di te, di me puoi avere altrettanto ti desidero...e se cominciassi con lo sfiorarti il collo, respirandoti sulle labbra, inumidendoti il petto, accarezzarti fino a spogliarti anche l'anima.
-Assorbirei estasiato le tue carezze...ma non ti lascerei indisturbata, a mia volta ti spoglierei della maglietta, della gonna...ti bacerei i seni e la bocca...
-Dolci i tuoi baci, umido il respiro... lo sento i corpi intrecciati s'aggirano più volte fino all'impatto della comunione.
-Ed ancora eccitato ti terrei tra le mie braccia...a lungo...poi ti guarderei camminare...ti raggiungerei sotto la doccia per continuare.
-Quell'asciugamano che poi mi copre, come sempre tu vorrai levare. Il tuo corpo così bello...sembri irreale! Quanto sei bello amore.
-Al tuo corpo non manca nulla, è bello così come sei bella tu. Accarezzati i seni per me…
socchiuderò gli occhi pensando di esser io.
-Chiudo gli occhi con te, sento le tue mani, calde...sento un vuoto allo stomaco sento...
-Ti sfioro dolcemente sul collo con le labbra, le mani accarezzandoti la schiena, ti cercano, dappertutto...la mia lingua sazia dei tuoi baci...scende tra i tuoi seni, e...
-Mentre ti posso toccare tutto in te si trasforma. Amo carezzare il tuo viso, i capelli. Sono ancora perfetti i tuoi piccoli seni, li ho sempre ammirati sin dal primo giorno.
-Sei di una dolcezza infinita, esagerata.
-Tu sei dolce.
-Una dolcezza che nessuno vede, tranne te.
-Smetterai ora di dire che noi due non siamo legati per sempre.
-Non so...non è questo quello che io voglio.
-Eppure noi siamo legati per sempre...non so bene perché o da che cosa. Neppure se è bene o male. Ho pensato molto, scavando nei misteri...non l'ho mai saputo il perché. Niente potrà spezzare ciò che mi lega a te. Neppure tu.
-Cos’hai risolto, cos’hai trovato.
-Ho trovato il tuo amore e lo porto con me.
-Anch'io ti ho pensato, molto...più di quanto tu possa credermi. Ma cosa ho trovato?
-Il mio amore.
-Cos'è il tuo amore?
-Vorrei tanto vederti felice.
-Ma non lo sono e tu non puoi farci nulla.
-Ti amo.
-Tu credi d’amarmi…non vivi con me.
-Non avrei iniziato ad amarti se avessi saputo che sarebbe finita in una sera. Si deve accettare che tutto abbia un inizio ed una fine? Però mi chiedo se anche durasse la serata di una vita, se sarebbe fedeltà o la stessa cosa.
Sono stato bene oggi con te, anche se è stato il corpo a comandare. Il suo desiderio di amare e di essere amato anche sessualmente, perché troppo immensamente bello, ha avuto il mio consenso, grazie a te. Ora sto faticando, violento il mio desiderio di trattenerti, ma devo lasciarti, oggi.
A me basta, deve essere sufficiente, che tu esista per sempre nella mia vita.
-Non ti ho mai promesso nulla. Dove vai?
-A presto.
@a 26/02/2003
la realtà
Una corazza ti protegge, sembra che tu voglia essere amata, ma sembra anche che tu abbia paura ad amare…devi essere forte, devi nascondere, proteggere, impedire ai tuoi sentimenti di manifestarsi e stai fuggendo.
La realtà è che mi diventa sempre più difficile intuire, capire in assenza di carezza e di parole…
difficile capire se sono il benvenuto o una scocciatura che non sai come tenere a distanza.
La realtà è che ti conosco come persona, ma non conosco la tua vita. Mi hai escluso, neppure mi chiami per una parola quando sei triste: tanto non puoi farci nulla.
-Come posso esserti utile?
-In nessun modo, sono abituata a cavarmela da sola.
-Ok. Colpito. Sappi che dovrai comunque aver bisogno degli altri, anche se, anche quando,
non ne hai bisogno, anche se non servono, se vorrai vivere. Rendere inutili le persone che ti sono attorno, li uccide e ti uccide.
Ora non hai alcun desiderio d’incontrarmi, lo hai deciso o perlomeno mi è impossibile intuire diversamente.
Sai benissimo che basta dirmelo…non mi offenderò, non ti opprimerò, non ti chiamerò, non ti incontrerò. Non sarai dimenticata, ma io sarò morto per te.
Ma come posso chiamarti, incontrarti, abbracciarti, amarti, aiutarti….come posso sapere se stai bene, come posso continuare a sapere se mi vuoi bene.
L’agonia del non sapere è più dolorosa della morte.
Non m’importa che tutto debba rimanere un segreto, non temo neppure l’abbandono, è già nella logica delle relazioni umane…inoltre il mio amarti è ormai superiore alla morte fisica…il mio amarti si contenta di sapere che esisti e stai bene.
Non nego la sofferenza della mancanza d’ogni contatto fisico, vivere come se fossimo morti, anche se ancor vivi, pur di non commettere il peccato più grande che si possa commettere in vita: amarsi inutilmente nell’illegalità.
So l’impossibilità del futuro, so i tuoi desideri, so d’essere l’uomo sbagliato, so…e conosco la mia realtà.
Ti ho rispettata in questo, non ho mai preteso, mai l’avrei fatto, di conoscere la tua vita di tutti i tuoi giorni, ma come faccio a sapere quando posso sentirti, quando ti posso incontrare, quando possiamo parlarci…non si può intuire tutto e tu hai paura a parlarmi di te.
-Non posso inventarmi problemi che non ho. E poi già sai…
-Potrei benissimo essere uno che tieni a distanza, o uno al quale di tanto in tanto gli permetti d’accompagnarti, per compagnia, per contentarlo forse, per parlarci, per non fargli male, prendere in giro…chissà.
Hai paura d’offendermi? T’assicuro che è molto difficile. Io ti amo non per quello che hai fatto o per quello che farai, ma perché sei tu, per la voglia di vivere, per la dolcezza che nascondi, per la carezza ed il bacio, per l’abbraccio...
Credi abbia paura di sapere degli uomini che hai amato o ti hanno amata, che amerai o ti ameranno? Ti confesso che non sono geloso di questo, li invidio soltanto, perché da te amati.
Ci sono stati giorni che ti ho vista triste, giorni che era accaduto qualcosa, o preoccupata per qualcosa.
-Te lo dirò…La tua risposta, ed il tempo scorre nel silenzio.
-Mi manca il tuo sorriso, il tuo saltellare, il parlarmi di te, il tuo essere contenta…era contagioso… era invidiato.
-Prova a vivere tu nel dolore fisico per tanti mesi ed essere criticata per…
-Non metto in dubbio il dolore…ma io ti ho conosciuta dolce nella tua fragilità, anche se coperta dalla corazza.
-Come lo scorpione posso morire per il mio stesso veleno, se…
-Non temere la debolezza, siamo fatti di carne e sentimenti.
Neppure mi hai detto quale giorno tenterai l’intervento…neppure mi hai detto se sarei potuto essere presente o farti visita, aiutarti in qualcosa…hai forse paura?
-Sono abituata ad essere indipendente.
-D’accordo sei indipendente, autosufficiente, programmatrice, realista. D’accordo, sono nulla, d’accordo è un amore inutile…questo non mi impedisce d’amarti.
Mi fa più male la non conoscenza, la distanza, il percepire, in mancanza d’altri segnali, la tua fuga.
Tra qualche giorno saranno molti i giorni che non ti potrò vedere, né parlare. Tra qualche giorno non saprò forse più nulla di te, eppure in questi giorni che si poteva trovare un giorno d’incontro è stato da te proibito, ignorato, non cercato.… ma…
-E’ bello volare sapendo che al ritorno qualcuno t’aspetta…
-Ma l’amore, senza neppure una speranza, soffre. Senza sapere neppure se sei ancora in vita, muore.
Io non so neppure se potrò varcare la soglia…hai rifiutato tutto.
I segnali che m’invii sembrano irreali…il computer per dialogare…ricerchi se ho scritto di noi…un fax, un telefonino, un’ipotetica cena…amarsi a distanza grazie alle parole, parole frammentate, chissà…
Scusa lo sfogo…so che è un diritto che non m’appartiene…un atto egoistico davanti alla tua sofferenza…scusami, io…io volevo solo dirti che…forse è solo che mi manchi.
Io ti amo sia che sei con me, sia che non lo sei.
Pensa a te stessa, realizza i tuoi sogni, non pensare a me.
@a 27/02/2003
la vita
Morirci è stata soltanto un'inutile fuga senza sollievo.
No, non v’è perché del dolore, né v’è un perché d’amore.
T'invio un sussurro d'amore:
che almeno tu sia felice...
@a 01/03/2003
non è mio diritto, ma...
Eventi, accumuli di vita,
intralciano i percorsi non tracciati
e decidono per noi.
Ha un senso tutto questo?
Mi parla la mia sostanza,
mi dice,
mi chiede di te
ed io...
io non ho nulla.
Non posso neppure appellarmi,
perché non è mio diritto,
perché, odio la parola, non m'appartieni.
Domani sarò solo,
oggi sarò dimenticato
già sono inutile
e non esulto di gioia.
Significa qualcosa vivere così?
Ogni giorno mi chiedo perché,
perché questa via?
@a 03/03/2003
mio signore
E’ immediato dolore
ed insensato
l’esserci incontrati per morirci.
Che sia esistere o destino
questo essere spiati da un assoluto potere
che geloso ci divide ed invita a possedere,
non è vivere.
Come declinare ora l’amore per te,
come spiegare l’incubo
della rinuncia per una salvezza
o una convenienza
che diviene dolore
che è silenzio nel terrore.
Come resistere alla morte di noi
soli
e come accettarla
quando basta un tuo sorriso
per vivere.
II
Eppure sono innocente.
Nulla, la mia coscienza, rimprovera
per gli istanti d’amore di noi.
Accada pure ciò che deve accadere,
ma non chiuderò la mia bocca.
Io Ti interrogo mio Dio:
qual è il mio peccato?
Ci hai fatto incontrare
ed ora ci separi,
precipiti le nostre anime,
trafitte nella loro carne,
in un abisso di silenzio
soffocandole nel fango
e tu non rispondi…
sei tu il boia?
III
Camminiamo soli senza sole
urlando un canto senza pianto:
dateci un Dio che ci ascolti
o, saggio, è allucinato dalla sua stessa sapienza?
Sarò espulso, io solo, ma già lo sono,
dalla luce per la tenebra.
Sarò strappato dalla terra,
cosparso di zolfo ed esiliato
senza storia.
L’universo ammutolito,
ormai finito
guarderà la condanna stupito.
Ma è già più atroce il non averti vicina.
IV
Il ricordo di quest’amore impedito
non sarà nella memoria.
Servito per l’accusa e la condanna
sparirà dalla terra.
Chi ci farà rivivere i giorni che tu mi amavi
e dandoti la mano sotto questo sole,
attraversavo con il sorriso il dolore?
Come rivivere quei giorni che tu eri per me
quando ti ascoltavo nella carezza
ed il tuo corpo si univa al mio?
Questa è l’accusa a Te mio Dio: essere poi,
non sarà,
mai più lo sarà,
questa nostra vita!
Dove abita la sapienza?
V
Se tu Dio, che ci guardi, vivere
apriresti i tuoi occhi per vedere;
se Tu Dio che ci parli, per obbligare
apriresti le tue labbra per rispondermi
e se fosse giusta la legge
avrei da portarTi le mie ragioni.
Ma se anche non avessi colpa
non io ho fatto la legge
e questa non è la mia legge.
Sono nauseato della vita, della creazione…
e fin che avrò vita
darò libero sfogo alla protesta
e lungi da me il darTi ragione.
VI
E se sei tu, amor mio, che decidi la morte
che posso dirti…
sono annientato.
Chiudo la mia bocca,
già ti ho parlato,
non insisterò…
mai più.
Già la conosci la ritmica melodia
di questo nostro universo in espansione
per implodere.
In un nuovo universo?
Hai fatta la tua scelta…
Ti amo.
Ed è giusto così.
@a03/03/2003
preludio
Siamo fantasmi, io con le mie parole
tu con il tuo silenzio.
Dicono tutto,
dicono nulla.
Svanisce in un morendo
il preludio alla gioia.
Ritorno verso il mio nulla sussurrando:
ti amo.
Mi manchi,
potrei…
ma non è per me la violenza
non è per me.
II
Sei lontana ed è notte d’attesa, ora.
Mi dilania il pulsare del tempo.
Non so
non voce, non orma
nello stillicidio dei minuti
ritorna a dirmi:
ci sono.
Siamo ancor vivi pur tra desideri discordanti,
rifiutati,
chiusi in noi
spenti.
Fra i nostri volti, il muro
della notte e
il mio desiderio.
Ti amo.
III
Ci sei,
non ci sei.
E’ il dolore,
ma non v’è perché.
Quest’agonia dilania la mia carne
uccide la mia anima…
prendimi per mano.
E’ forse inutile trattenerti…
sono solo a volerlo?
IV
E se pur mi affanno allo scandire dei vuoti minuti
nel cercarti
non posso afferrare il tuo volto
non se tu non vuoi.
In un incubo, in un mare di nebbia si dissolve
il mio pensiero,
ma non muore l’amore…
perché?
Un vaneggiare cupo, un sognare oltre i limiti
di là d’ogni confine.
Chissà se rigetti, se mi dividi da te,
anima mia,
o se solo hai paura d’amarmi.
Chissà se scenderà il pianto sulle croci
nel gelo della sera
se sarà inutile la preghiera
o se ancora tu m’attendi.
V
Vorrei tornare tra le tue braccia
rigodere sereno la tua parola
ritrovarti la sera che camminavi leggera
la pelle in sussulto, le labbra socchiuse
e mi parlavi d’amore.
Davanti al tuo altare ti prego.
No, non può essere che non ci siano pensieri
né atti,
in te,
che dissipino il buio che ci separa.
VI
Più tardi, forse al levar del nuovo giorno,
al confluire delle stelle in un punto che non so
c’incontreremo.
Dio…com’è immenso il mio desiderio
di te.
Di nuovo andremo senza meta,
solo per amore,
solo per un inutile amore…
solo se lo vuoi.
VII
Tu non piegare al silenzio,
non svanire nell’abbraccio del nulla,
non svanire perché questo non è quello che vuoi.
Ascolta
nell’ombra il mio amore ti chiama
a sorreggerti nel dolore.
E’ il mio amore,
donde venga non so,
è nato con te.
E se ingannevole è l’urgere febbrile della carne
quest’urlo di passione per l’unione,
pure il divino respiro creatore si dissolve
ed è nulla ingannatore.
Non morire, non lasciare che io dissacri
ed uccida l’amore.
Parlami, non lasciare che la mia bestemmia
accusatrice
sia davanti a Dio per nulla.
Cosa vuoi da me per lasciarti amare,
cosa vuoi?!
@a 03/03/2003
il dolore
Ansia di volo,
contro l’inferriata.
Attimo…e nulla,
fatica bruta,
male primordiale rinchiuso
respiro dissacrante
senza pietà
bestemmia
perché tutto non muoia
mio Dio.
Grandezza che sublima
meschinità che sotterra
vita che annienta.
Che faccio di me in tanto caos?
Come orientare il mio pensiero a Dio
e pregare sulle tombe?
Perché senza risposta?
Non lasciare mio Dio che bestemmi la vita
questa cenere d’amore.
@a 03/03/2003
Pur amandoti
per il dolore visto nella tua fragile bellezza
io uomo,
oggi, incrino la vita nella sua sanguinosa verità.
addio
Vorrei non dover vivere per sopravvivere
ma nessuna porta si apre
ed oltre i muri, che anche tu vedi,
sono solo guardie, catenacci e fragili pensieri.
Vorrei smettere di sognare,
vorrei non amarti,
vorrei dirti:
vai via da me, via dalla mia vita.
Vorrei supplicarti di lasciarmi alla solitudine degli schiavi,
al peccato dei dannati.
Vorrei obbligarti a strappami e distruggere quest'amore
che non vuoi e che più non so se hai,
perché mi manchi e perché non sei con me,
perché non ci sei e non so più dove sei.
Vorrei dirti: già la conosci la vita e già lo sai,
muore l'amore così, come la vita, come il dolore,
anche se più in fretta, prima di morire.
Siamo onde di mare,
siamo vicini e lontani
nella stessa tempesta e nel lieve ondeggiare,
ma incontrarci ci è difficile, non vuoi...
Per questo, oggi ho deciso, che muta sarà, per te, la poesia.
@a 07/03/2003
non saremo amanti
No, non saremo amanti.
Con la speranza che affonda sarò la pietra del sepolcro
di quest'amore.
No, noi non siamo i figli della luce,
non siamo creatori,
non siamo il pulsare umano alla vita
in questo cosmo
siamo solo schiavi.
Pur amandoti per il dolore visto nella tua fragile bellezza
io uomo, oggi, incrino la vita nella sua sanguinosa verità.
E' solo tenebra,
è assenza che fa male,
inganno.
E' cenere sparsa in acque fonde,
miasma d’amore di carni marcite in vecchi cimiteri
nebbia in questa luce del tramonto che precipita.
No, non ci sarà un nuovo giorno, non voglio.
@a 07/03/2003
anche l'amore muore
Da dietro queste sbarre,
storico prigioniero cancello pian piano lo spazio di quest'amore
dissonante nel tempo che fugge e sfugge nella sua notte.
Quale visione del cosmo, quale luce
se anche l'ansia ed il tremore d’un incontro,
se anche l'intima commozione di un umano colloquio
sono vietati?
Quale finestra aprire sulla speranza
se anche l'ultima carezza nel gelo della sera,
al batter del tempo è stata, inutilmente, già data?
Verrà l’istante, lo vorrei…
verrà che anche l'amore morirà.
@a 07/03/2003
Tratto dal “Manifesto per la Rivolta Globale”
Perché inserisco queste pagine in questo libro di poesia…forse perché penso descrivano la tua emozione, il tuo tormento, i tuoi pensieri…chissà…mi piace pensarlo.
@a 07/03/2003
I
Un tumulto scrosciante d’emozioni, altro non saprei definire il marasma di questi giorni, mi impone di parlare ancora di me, con la perdita assoluta di lucidità, nell’avvicendamento dei fatti accaduti. Sono innamorata. Innamorata di un poeta.
Non mi sembra vero esser io il soggetto in azione. Ma quale azione? L’Amore? Un gioco d’amore?
Il gioco è accattivante mentre i giocatori mostrano un coinvolgimento di là dal dovuto ed una identificazione nel ruolo di protagonisti troppo pesante e forse inutile.
Soprattutto perché è una partita persa, non valida per eventuali studi e classificazioni, né giocata in previsione di partite di ritorno o rivincite, non valida per la vita.
Giocare d’azzardo è l’unica giustificazione che rende valida la sfida.
Non è possibile individuare spiraglio alcuno di sopravvivenza a se stessi nell’ipotesi negata di una vittoria.
Ma un giocatore, non conoscendo la tattica dell’avversario, non ha forza per sottrarsi al proprio auto-inganno.
Gioca sull’illusione che la partita non abbia fine o si concluda amichevolmente in pareggio tra gli avversari e con una vittoria morale per entrambi.
Che nessuno debba soffrire degli auto-inganni, dei bari e delle sfide, ecco cosa si vorrebbe, ma le regole purtroppo sono fissate universalmente. Chi non le rispetta è punibile.
How are you, my darling? I’m looking for you in this night…I’m looking for you hands on my breast…Please, find a wonderful place for us and love me …to be…only a memory…only in our souls.
L’esasperato sentimento di chi non rinuncia a perdere la curiosità per qualcosa di molto particolare che ha trovato, casualmente tra la sabbia, sulla strada della ricerca percorsa ogni giorno e divenuta oggi impraticabile.
Forse è più giusto che siano gli uomini a scrivere lettere d’amore, ma, nella mia storia, l’espressione dei sentimenti o delle emozioni circostanti, spesso passa prima attraverso le parole scritte, anzi credo di rendere più giustizia agli eventi scrivendo che non parlando.
Le parole dette non sono sempre il linguaggio indicato per trasmettere messaggi, la voce esprime tendenze, volontà, l’evoluzione in tempo reale della storia.
La scrittura è pensata, privata dell’emotività deviante che spesso blocca il pensiero in gola, perché la presenza di un attore sposta l’attenzione e costringe ad entrare in relazione con qualcosa fuori del proprio essere, impedendo lo stretto assaporare dei pensieri più interiori.
Lo scrivere, se si pensa ad una mera comunicazione con se stessi potrebbe sembrare ipocritico rispetto alle condizioni che ne fanno nascere l’esigenza, e forse sarà vero, ma è l’unico momento possibile per esternare l’ampiezza delle proprie smorfie emotive, un attimo di liberazione, di vomito di pensiero.
Scrivo senza voler produrre la cronaca di un tradimento o di un furto, ma nel tempo questa dimensione diviene la più credibile.
Avevo acceso il computer per lavorare, ma la tentazione di parlarti era fortissima ed irresistibile, perché è questo il senso dell’emotività di questi giorni…irresistibile, irrefrenabile, qualcosa che indomabile cresce selvaggiamente al di là d’ogni controllo.
E il confronto quotidiano con l’altro mio essere madre e moglie mi rende meschina di fronte a me stessa.
Ho paura.
Ipocrita spaventarsi dei propri errori, la responsabilità dei fatti riguarda solo me. Sono io l’ingorda, sono io la ladra, sono io la donna che sta rischiando se stessa per il desiderio profondo di cercare l’altra faccia del bene attraverso la curiosità, virtù o difetto, per un gioco.
E pensare che tra i ricercatori d’ogni genere e specie la curiosità è considerata virtù. Permette di costruire nuove ipotesi di lavoro e di scoperta, avanzamenti nelle indagini avvengono per la curiosità degli esseri umani.
Non è questo genere di curiosità che m’invade oggi.
Da questa curiosità nessun altro ci guadagnerà se non noi. Altri ne faranno le spese, dunque non è questo l’ambito della virtù, ma della sua negazione.
Trovami Dio, trovami e parlami, toccami, fammi sentire la tua forza, fammi penetrare dalla tua abilità di giocatore, avvolgimi e la partita finirà.
Accanto alla grandezza e bellezza di questo flash di vita ho paura di ritrovare l’abbandono.
Ho paura ad affrontare il dopo. L’addio. Una fine annunciata.
Ho paura di cadere.
Sarò sola contro me stessa.
Non voglio immaginare come sia difficile perdere tutto in un attimo, vivere come se nulla fosse stato e dover credere nel mio futuro…
Dovrò trovare espedienti per dimenticare e reprimere, ricominciare a vedere la mia vita com’era prima di incontrare te.
Avrei dovuto essere più fatalista, fingere di credere in un destino che m’imponeva di non uscire dalle piste tracciate per me, avrei dovuto ignorarti ed ignorarmi, non avrei dovuto guardarti.
Dovrò imparare ad essere più dura con la vita.
E’ già giovedì. Ma sono solo le due nella notte o nel giorno.
L’appuntamento è previsto, anelato, aspettato, sospirato, ancora impalpabile.
Peccato sarò quasi impresentabile: occhiaie, viso spento, l’età stampata addosso.
Devo andare a dormire, due ore di sonno saranno sufficienti?
Stamani proverò a tradurre concetti forse razionali e tecnici per un pubblico che aspetta soluzioni a problemi poco conosciuti: sarò credibile? Spero non troppo teorica.
Continuerei a parlarti.
My sweet man…where are you now? Where can I find you?
Vorrei svegliarti con il pensiero e passare leggera su di te, nella notte infilarmi sotto le tue lenzuola e giocare, solleticare, ridere, sbadigliare, dormire.
Good night or good morning
A stasera.
Se avessi fissato i diversi modi di ricominciare a scriverti avrei, probabilmente, già prodotto molti fogli.
Sembra invece che ogni variazione nel normale scorrimento della vita m’induca a palarne con te. Ed è piacevolmente rilassante farmi accarezzare dalla tua immagine.
Ho la possibilità d’inoltrarmi in diversi argomenti e dimensioni, potrei parlarti del mio lavoro di ricercatrice di verità…potrei raccontarti cosa dicono i potenti della terra…potrei narrarti la mia giornata…, potrei credere che un poco ti tedierei.
Potrei parlarti di un viaggio imminente, di un uomo ed una donna che si lasceranno domandandosi che cosa ne sarà di una storia d’amore…, ti annoierei.
Vorrei parlarti d’attimi sussurrati e di movimenti nella notte, di gesti tremanti e baci appassionati. Vorrei, Dio, sentire le tue mani, ora, attorno alla mia vita e la tua bocca sulla mia.
Posso solo sognare e ritornare a pestare questa terra fatta di tempo, cose, fatti, persone cui appartengo.
Avrei voluto cullarti tra le mie righe, sublimando nelle parole quei gesti che andavo compiendo. Ora, non poeta né eroe, grandi occhi mi guardano e un po’ di buio m’avvolge.
Sapevo che avrei camminato con te. Non sapevo che il tempo fosse così mordente e questo foglio così pesante.
II
Domenica terribile: tutto il giorno davanti allo schermo del mio pc per tentare di produrre poche idee per il mio futuro di responsabile dei rapporti umani, un ruolo interessante, un’attività forse frenetica, ma spero almeno un poco gratificante.
Il prestigio m’interessa poco, se non in fase iniziale, la mia insicurezza, le mie paure di sbagliare mi definiranno un sentimento di frustrazione, sempre che la stima dei miei colleghi sia tale da supportare anche le mie difficoltà.
La fiducia è un valore fondamentale nella vita d’ognuno…
Ma è stato sempre più difficile restare sul file di lavoro, tornando spesso allo scritto di ieri sera.
Sapessi quante volte ho pensato che nessuna storia avrebbe incrinato il mio equilibrio.
Non ne sono capace. Ho continuato a negare l’evidenza di un’attrazione…
Ancora il tuo odore sulla mia pelle, il profumo del tuo seme tra le mie labbra vaginali…e si perdevano lavando e rilavando.
Mi resta sempre dopo i nostri incontri la sensazione di non aver fatto o detto tutto quanto si poteva dire o fare, una potenzialità immotivata.
Ogni incontro, così scandito dal tempo, così nascosto da sguardi intimidatori, così carico di tensione sensuale…so che mi mancheranno, che piangerò il passato, la passione e l’incertezza, so che dovrò arrivar…vorrei fosse indolore.
Dovremo salutarci e dimenticare i baci e le carezze sensuali? Dovrò cancellare questo periodo della mia vita?
Credo resterà in fondo a quell’anima un po’ maldestra avvolta da tanta tenerezza.
Non conoscevo la parte di me che con te si manifesta e partecipa e che non vuole schierare per continuare a godere questi attimi avvolgenti.
Forse questo modo inconsueto di interpretare la situazione inciderà sulla mia filosofia di vita. Il senso incompiuto delle cose, l’indeterminatezza…ora costituiscono le mie certezze.
Vorrei che tu non avessi voglia di me, vorrei che mi trovassi poco interessante, vorrei che non avessi la passione. Ma vorrei anche esattamente il contrario. Voglio sentirti, voglio cercarti, voglio conoscerti, non voglio perdere ne dimenticare un solo gesto, una sola parola, il senso delle cose.
Tu accetterai queste contraddizioni?
Quanto tempo ho dedicato alla tua immagine. Ti ho sognato, ti ho aspettato.
Avevo desiderio di rubarti un bacio, ieri.
Oggi ti aspetto, timorosa….Quando si avvicina il giorno di un incontro non ho mai la certezza che accada. Qualsiasi evento potrebbe intromettersi.
Noi potremmo essere gli eventi.
L’evoluzione dei sentimenti è piena d’attese ed i giorni che intercorrono producono talora sproporzionate aspettative, lontane dalla razionalità e dalla percezione, sconosciute. Forse solo inaspettate, forse troppo viscerali.
Ma i temi ricorrenti sono sempre la curiosità, talvolta imperiosa e prepotente, quasi incontenibile, la dolcezza che scioglie il cuore, i nostri corpi vicini o lontani, i desideri piacevoli di baci inaspettati. Le carezze per conoscerti.
Temi coinvolgenti, appassionanti, che ispirano voci sussurrate, che vien voglia di custodire come tesori da non perdere o farsi rubare.
Temi che restano tra noi e solo per noi, di cui tu ed io conosciamo gli aspetti più intimi ed i momenti più unici. Temi che non so dove condurranno, temi forse indelebili per quest’inciso di storia di vita. Temi sintetizzati in pochi attimi.
Mi affascina tuttora l’indeterminatezza, il lasciare fluire sensazioni e sensi, poco consci delle conseguenze.
Un fuori pista accattivante, inebriante, la sfida al definito, al costruito, a tutto ciò che si possa immaginare dai contorni nitidi.
E tu sei immerso in ogni pensiero, non so in quali temi ti riconosca.
Ma sai bene che la mia curiosità per quest’aspetto è relativa, va oltre. La mia curiosità è legata alla sete di sapere e conoscere il tuo pensare, per ciò che fai, ciò che vuoi, ciò che vorresti.
Per Dio uomo.
Accarezzerei sfiorando il tuo pensiero, astratto, di difficile traduzione nel mio mondo dell’immaginario, eppure così piacevolmente incantatore.
Chissà se riuscirò mai a penetrare questo muro di sorprese, chissà se me lo permetterai mai.
Erano pensieri in libertà a round midnight… ritorno al mio lavoro. Ti bacio, ti sfioro, ti aspetto.
22,15 orario da PC…Non dovrei aprire questo foglio, ma restare almeno un poco concentrata sul mio lavoro…, inutile: appena si accenna la possibilità di dirti qualcosa non rinuncio.
E’ questo il punto: non rinunciare.
A volte giova l’aver rinunciato alla soddisfazione di un bisogno.
Oppure per tutta la vita continua a rodere il desiderio non espresso e non realizzato, quasi una colpa alla rinuncia.
Eppure se la psicologia non giudica, la rinuncia corrisponde ad una perdita.
Avrei dovuto rinunciare a te? E con te ad un insieme emotivo carico di tensioni piacevoli?
Oggi forse è tardi per rivedere la rinuncia, ma non abbastanza per non dimenticare il mio substrato. Oggi ho rinunciato piuttosto alla rinuncia.
Oggi, anzi, si fa strada il desiderio imperioso, la curiosità del domani, mentre fuggono i giorni, mentre aspetto un tuo cenno, o studio il modo più rapido di raggiungerti incosciente dei pericoli.
IV
23,30 orario da PC
Ti ho dedicato attenzioni a singhiozzo, chiudendo e riaprendo questo file. Non posso negare di desiderarti con un ansia di sensualità pressante.
Rivedo i momenti che più mi hanno colpito l’immaginario dell’eros e ritorno alle sensazioni in libertà dell’ultima notte.
I sospiri ed i luoghi sconosciuti dei nostri corpi… dobbiamo solo scoprire quali e quanti pensieri potremmo formulare per riconoscere il piacere dell’altro.
Amo cercare i tuoi luoghi più sensuali e sensibili al piacere, amo scoprire le parti di te che “mi danno il fiato corto.”
Amo inventare i movimenti, sorprendendoti, divertendoti.
Chissà se mi vedi ancora addosso quella maschera che trovavi di difficile coincidenza con le mie espressioni.
La spontaneità legata all’istinto è, per parte mia, un bisogno.
L’espressione di piacere legata a gesti o fatti è data dalla ricerca e, di là degli schemi abitudinari, dall’aver trovato una via senza falsi pudori.
Ma certi atti si possono solo descrivere agendo, le parole non sono degne di spiegare ciò che comprende solo la dimensione dell’intimo.
A volte i sabati e le domeniche sono i giorni più sofferti della settimana. Non so dove chiamarti, né dove vederti, non posso cercarti, né incontrarti.
Ti scrivo non riuscendo ad immaginare le tue risposte.
Ti ricordo perché il tempo è così lontano.
Ti ricorderò quando sarai lontano.
V
Ancora tu nei miei pensieri...Grida l’emozione, ma la responsabilità così pesante chiede.
Bello è stato guardarti, sul viso il sentimento ed il fiato corto di chi sa che è tutto un attimo. Poi lo sguardo perso a cercarne le ragioni. Tragico l’errore.
Contemplandoci soli, non avremmo mai perso l’innocenza.
La colpa è nel desiderio e nell’irrazionalità che lo sostiene.
Beato chi sogna, chi desidera e cerca.
Beati quegli attimi, e chi, ottuso alla ragione, l’insegue.
Beato chi, nell’incertezza, di pensiero solo si abbraccia.
Nell’attesa d’emozioni troviamo la forza per superarci
L’irrealizzazione è un piacere svanito, un sentimento di donna negatosi nell’eccitazione mancata. Una coscienza sorpresa di madre e moglie turbata.
Corpo e morale non più preservati e assillante e vana la ricerca di verità.
Questo è l’universo, e, noi, meteore impazzite, non avversari, arbitri del male, ma solo consapevoli o liberi, indistinguibili nella miseria e nella virtù.
A chi ha capito che solo il sogno è senza limiti, senza tempo, senza dimensione.
@a luglio 2000
il silenzio
Riordino nella mente questa materia grezza d’amore,
questo sogno d’averti vicina,
non ti chiamo, non voglio
ma non credere che riesca a non amarti.
D’accordo amore espurghiamo dall’incontro il sesso
espurghiamo il chiamarci
espurghiamo la parola
togliamo anche il bacio e la carezza
rimaniamo senza un abbraccio
ma alla fine della pulizia
che ci rimane?
Forse un mattino di luce o in una sera di tenebre
quando sola ti ricorderai di quest’amore
e ti volgerai indietro,
se pur il prezzo del morire è stato troppo alto
in anni e in dolore,
chiamami…forse non sarà troppo tardi.
Ora che ancora l’orizzonte è in fuga
non vuoi trovar un varco nel tempo
per raggiungimi in questo spazio...
ora che vorrei bruciarmi sulla tua pelle
non vuoi concedermi una scintilla di fuoco…
Ti prego, non aspettare l’eterno.
Oh amore…
di noi domani, eterni, tutto sarà perduto
in peccato o in assoluzione.
Non ti chiamo ed è silenzio.
Inutile, parlarti…ma è sprecata rinuncia
il non amarci.
Adesso,
sola
forse
più
neppure
t’accorgi
che ti amo.
Che aspetto io pensandoti ancora
che m’arrivi un messaggio
a rinnovare la speranza che muore?
Nasce pian piano in questo silenzio glaciale
una pena senza pianto
un dolore del soggetto senza oggetto.
Non so più nulla di noi
e questa canzone non è musica angelica,
ma lamento.
Anche i nostri nomi verranno dunque inscritti
fra quelli di una volta,
fra i morti.
Ovunque cammino, nel tempo,
uguale è stato il dolore.
Non dubitare, m’investe della sua forza,
l’amore.
@a08/03/2003
insieme alla vita
Risorgi con me, dopo la tempesta,
voleremo,
esseri dispersi nella melodia d'un arcobaleno di pace.
Abbandona gli abissi dell'inferno.
Risorgi dalla morte
che ci ha seppelliti uno a nord,
l'altro a sud.
Risorgiamo alla vita,
oggi,
basta una parola per viverci d'amore.
@a18/12/202
di lui amavo...
Io sono una donna, in me puoi riporre i tuoi sogni.
Anch'io, un tempo, come te, conobbi l'amore...
sapeva di lillà, era profumato, era dolce...
nacque in una primavera e sbocciò con i fiori del pesco.
Di lui amavo anche i difetti...
le sue labbra, i suoi occhi...
riusciva a scaldarmi l'anima.
Così chiusi i miei, per un istante, divenni sua,
mentre in me sbocciava una vita
e progettavo il mio futuro.
Ma si fermò il tempo...
luce e buio s'intrecciarono nell'impotenza...
caddi.
Riaperti gli occhi capii d'aver amato
nel tradimento.
Ma fu luce, fu amore...di nuovo ero viva...
ma poi Dio mi disse di no e fu violenza...
ritornai così nella mia tomba.
Ora di te ho degustato l'amore allo stato puro
nella sua inerme dolcezza,
quello dove non serve chiudere gli occhi per sognare,
sono rinata con te.
Ti amo
@a18/12/2002
Apri la tua finestra
non è solo tenebra
la luce che acceca.
@a+a