essere e non avere
Viaggio in questo paesaggio strisciando, ma non canto la bellezza.
Dietro questo muro, dentro questo buio
inutile la storia di un poeta
serpente fatto uomo
che parla a se stesso, non di se stesso
cercando in te la risposta.
Eva! Si, tu Eva...
quale uomo hai partorito
gravida di sperma fatto d'oro
quale Dio l'amante padre?!.
Quale sarà la salvezza?
Costretto ad amare i contrari
come potrò essere e non avere?
Questa è l'infelice coscienza
nella babele globalizzata.
Le parole sono gettate a caso
senza la logica del connettere
senza la musica della scala
senza la tavolozza dell'artista.
Servirebbe a qualcosa?
Quale regista attuerà questo montaggio
che aspetta la sua vita
poesia riproduttrice del reale
creatrice virtuale
per distruggere la comunicazione globale
o per viverti in salvezza eterna.
Negata.
Io soggetto esule
invoco la rivolta.
Rallenta o tempo la tua velocità,
non divorare per un nuovo uguale
dammi l'attimo per trovare
la tua assenza.
Ho frantumato la parola che indica
per ricomporre l'universo felice,
ma, raffiche di vento,
hanno stravolto l'ordine dei frammenti
da questo io pulsante
insofferente
ordinati
adagiati in uno spazio
alla ricerca della pura perfezione.
Un richiamo all'innocenza? Ma quale innocenza!
Un ritorno all'origine? A far che!
La ricerca di un ordine stabilito? Rifiuto!
Un ritorna al reale? A che pro!
La frattura tra parola ed oggetto
è ormai consumata.
Amo te
verbo e soggetto.
Non busserò quindi ad un'altra porta
non entrerò nel giardino fiorito.
Avvolto dal peccato dovrei rinunziare a te,
non a causa del tuo rifiuto, ma...lo so il perché.
@ clown 15/05/02