satana

 

Esiliato vado errando straniero

di terra in terra senza meta

il cuore

sempre più un cuore di pietra.

 

Io sono l'essere disperso nel tempo

senza uno spazio

cancellata la strada

la mia speranza è vana.

 

Non so quale colpa abbia commesso mio padre

neppure mia madre

forse non sono stato partorito.

 

Vivo accanto ai disperati della terra

li eccito

rivelando i segreti più arcani

svelo l'ingiustizia,

rinnovo il dolore, la voglia di rivolta.

 

Sopravvivo abbandonato ai margini

calpestato nel fango

dai giusti

mi cibo d'immondizia scarto d'elemosina

bevo l'acqua battesimale dai canali di scolo.

 

La mia lingua una spada di fuoco

non spegnerò

non prima d'aver cantato il terrore

raccolto.

 

Veleno sono le mie parole,

la tenebra il mio abito

cenere gli avanzi.

 

Voglio lodarti mio signore

artefice del creato

il mio lamento senza speranza né salvezza

giunga a te insolente

perché tu mi hai creato

tu così hai deciso...

sarà anche tutto meraviglioso

tutto puro

tutto giusto e di tua proprietà,

così doveva andare.

 

Non voglio cantare la libertà

la rivelazione della liberazione

da chi, da che cosa

costretto dalla legge.

 

L'ordine è stato stabilito ed il tempo compiuto

aspetta la sua fine.

 

Profondo sarà il cielo, profondi gli abissi

ad ognuno sarà data la propria colpa...

la mia è stata l'amare una creatura, una lotta vana...

ad ognuno il suo arrivo...

il mio l'inferno.

@clown 30/04/02