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ebreo errante
Ancora oggi, venerdì di morte, rinuncio alla carne, e guardo con nostalgia al passato, al tempo glorioso della nostra comunione.
Sommerso dalle parole di un logorroico ed inutile universale gracidio consumistico, inutilmente esco da me a cercarti... sono paralizzato dal tuo divieto.
Lo stesso ti ascolto... è nel silenzio di un dialogo d'amore, come l'ebreo errante, che attendo il tempo nuovo della creazione, il tempo che tu mi ridai la libertà di correre con gioia a comunicarmi di te.
O vuoi lasciarmi per sempre in questa terra straniera?
19/01/2005 @ a+a |
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