Il vivere é un evento speciale, unico nel suo essere spazio-tempo pervaso di eternità. Mi é impossibile descrivere con parole ( inesistenti) il suo fermarsi ( morte) ad essere essere eterno. Questo perché, il discorso (con i suoi tempi presenti, passati, futuri, condizionali...) é atto a descrivere la vita, ma non l´eternità. Queste poesie dicono del precipitare del tempo nell´eternità prima del giudizio.
notte eterna
Del bene e del male
i dispersi
nell´eterno
confinati
esseri senza tempo
io canto
questa notte
solo.
Tu non sai niente di questo
non è per te.
C'è altro?
Voglio il fuoco acceso la notte.
@ clown 03/03/2007
la scelta
Spento il cero
nessuno piange sulla tua tomba.
E' finito il tempo
qui
finito lo spazio
ora
il senso dell'infinito sospeso
tra cielo e terra.
La tua realtà spettrale
appare in questa dubbia luce lunare
cinerea
immagine di bambina tra la folla
inchinata
dinanzi l'eterno.
@clown 25-7-2012
condannato
Accolto nell'eterno
spazio divino
inesplorato
frammentato e scisso
restituito pensato, rielaborato.
Qui in convenzione, sovvenzionato
separato dal tempo e dai ritmi,
io l'imperfetto, io il peccato
qui
nell'inferno spento
ricostruito innocente riconosco Dio
differente.
@clown 18/08/2022
universo
Il
soffio vitale del figlio,
l'eterno
dentro il nulla.
Noi,
nella
variopinta bolla materiale,
gettati,
universo
euclideo sospinto,
vaganti.
per
un tempo millenario presente
finiti.
puf.
@ clown 14/02/2007
satana
Eterno, esisto.
Esercito l'inutile libertà,
traversando le cosmiche materie
indossando l'abito della festa.
Edifico un regno?!
usando le macerie di Babele,
insignificante per l'uomo.
Ribelle.
Non chiedo aiuto,
né mi affido ad un messia medico.
Sono il nemico che pone logiche domande,
il nemico da sterminare,
isolato e senza patria,
l'inutile,
come te,
nel così è e nel cosi è sempre stato
del tutto inutile la scommessa.
@ clown 14/02/2007
un dio nuovo
Distilla nel caos
lasciato dal creatore
senza vie d'uscita
l'uomo nudo.
Attivo autodidatta creatore
reinterpreta
combinando scientificamente materia
con nuove sensibilità dotate di senso;
reinventa economicamente precipitando la creazione
per accostamenti inaspettati.
L'ardita sapienza della scelta,
libera da tutte le convenzioni
ostacolanti l'espressione.
La suggestività d'ardite associazioni
a volte oscure, ma efficaci
procede per esplosioni nell'incendio universale.
Con leggerezza ed eleganza
sull'incombere del conflitto mondiale
dispersi del divino mondo
nel massacro mondiale,
costruisce storici capolavori che tolgono il fiato
alla sgretolata coscienza.
Chi resta neutrale o s'arresta, perde.
Nel nuovo stato delle cose
occorre arricchirsi per avere una salvezza.
Questo é l´uomo.
@ clown 22/02/2007
ritorno
Si
concepisce nel tempo infinito
ciò
che è morto all'eterno.
Nel
tempo ciò che fu, ciò che è o sta per essere
è
solo memoria.
Tutte
le anime che ebbi
all'inferno
io
che non ho speranza
ho
dormito per troppo tempo
che
dici di ristabilire un commercio tra di noi?
@ clown 11/02/2007
parola
Parzialmente,
totalmente scremato, intelligente...
eccovi
il genocidio delle parole gettate al pubblico
parole
svuotate come corpi morti,
parole
senza anima,
strumenti
d'inganno
camuffamento
di realtà,
strumentalizzata,
piegata all'interesse.
Eccovi
una nuova Babele.
15/01/2007 @clown
l'uomo che muore
Pensare
più che agire
attivando
il produrre qui ed ora
nel
velo che ricopre ciò che deve essere celato.
Svelare
la memoria dello storico continuum
di
questo gruppo smembrato dai secoli
e
fornire uno spazio reale
per
ricostruire
tra
turn-over d'ammissioni e dimissioni
aspettando
il proprio turno
di
muoversi
liberi
nello scorrere del tempo
rappresentando
l'illusione
di
riabilitazione al paradiso perduto.
Irreparabilmente
in ritardo tra i progressi,
mai
accettato nel mio peccato
continuo
a non voler esistere
in
questo mondo in rovina.
Perché
Dio non capisce?
@ clown 07/03/2007
2007
Bello
vivere in questa corrotta città
seducente
e luccicante
viaggiando
tra semafori intelligenti
ed
operatori ecologici
bestemmiando
sotto i nuovi occhi di Dio,
non
credi?
Piegato
davanti al denaro, tuo re,
tu,
macchina da soldi in saldo,
tu
che sei in competizione
che
ci fai in questo mondo in decomposizione?
Cosa
sai?
Tu
che vivi nel disgregato rapporto tra verbo e terra,
tra
lo sfacelo totale dei principi e dei valori,
sai
tu dirmi davvero cos'è la realtà?
Solo
l'attimo fortunato e caduco
a te
capitato
giocando
al lotto
tra
le infinite possibilità?
O
frutto di una rapina legalizzata?
Si,
tu che ora domini,
e
neppure serve una rivolta comunista
o
religiosa
imprigionati
in questa ferrea logica economica,
a
farti capitolare e condurti sulla via dell'amore,
mi
sai dire chi dovrà morire per te
innocente
ed ignaro?
Forse
da troppo tempo manca l'apocalisse,
ed
io, vincitore,
sono
stanco di combattere ancora inutilmente con Dio.
@clown 16/02/2007
paradiso
Elemento
discriminante di partecipazione
è il
minimo di partecipazione
di
questi esseri umani
disorganizzati
confinati
nel
mondo esterno
dai
contorni definiti.
Terapeutica
relazione spirituale
transfert
con dio
che
fornisce lo spazio reale
al
senso di colpa
e la
punizione
per
ricostruire la salvezza.
Illusorio,
deludente, nel nulla dentro
vivere
messo dentro
solo
di ciò che viene messo dentro.
Così
si cura la storia
riempiendo
il vuoto.
@ clown 07/03/2007
psy-videoclip
Qui
sulla terra confinato
sottoposto
a riabilitazione sacerdotale
in
terapia psymetrica
per
migliorare la qualità del vivere
intervisto
le anime.
Vivere
in corpi senza vita
anime
divoranti con nulla dentro
rifugiate
nel delirio
a
riscoprire la primitiva storia
nel
ritiro autistico
creare
una storia d'immagine
inventando
mondi immaginari,
e
maturare salvezza.
Quale
salvezza
se
perso il confine
lascio
la decisione ai dannati.
@clown 18/08/2022
figli di dio
Ambiente
ricco di spazio, di luce e confort.
Aperto
24 ore su 24.
è sempre garantita la presenza divina.
Varie
le attività, diversi gradi di difficoltà
e
graduale l'impegno.
Affidato
a conduttori in formazione
nell'opportunità
di fare esperienza formativa
di
figli di Dio.
Qui
arrivano uomini con nozioni teoriche
d'esperienze
vissute
e
pregiudizi sull'ambiente d'oltretomba
ed
una buona dose di paura...
Chiedono
dove siamo? E a far che?
Empatiche
risposte teoriche
in
attesa di tirare le somme...
fareste
i figli di Dio?
Durata
della permanenza imprecisata.
Istante
separato dal tempo e dai ritmi
a
chiedere chiese e teatri
pubbliche
e private
e in
convenzione
capillare
perdita di tempo
lavorando
e giocando nel sopravvivere
per
non pensare.
@ clown
Perché la vita terrena?
Nel
tempo relativo, esauribile, parcheggiato
nella
struttura spazio temporale inviato
a
riabilitarmi per un tempo ambiguo
per
una paradossale richiesta
di
dimissione
risalgo
a monte, all'origine nell'esercizio dell'essere
per essere
recuperato
essendo
io a-socializzato alla divinità.
Assoggettato
ad ogni istante a necessità e potenza
nella
rete ecclesiastica accolto nel tempo dell'attesa,
indebolito,
segnalato il peccato,
il
tempo ha iniziato a scorrere.
Individuato,
nell'attesa che mai è troppo presto
né
mai è troppo tardi
tocco
da subito, nel tempo del cambiamento,
nel
flusso del tempo e degli eventi
ciclico,
il
cronico avvio alla coazione a ripetere.
Domani
l'attimo della frattura, la cacciata,
l'ingresso
nello spazio avvenuto già ieri
da
un punto qualsiasi del tempo
per
vivere il dipanarsi del programma di un giorno.
Vivere...
percorso
standard, rigido e prestabilito
immodificabile
ed obbligatorio.
Assegnata,
da sviluppare, la dimensione temporale
per
sviluppare l'origine del logo di un giorno di vita
per
un giorno
racchiudendo
il già racchiuso tempo nello spazio eterno.
Nella
desertificazione dell'esistere, guasti del tempo
evento
del passato, evento futuro,
durata
e qualità del tempo da vivere,
posizionato
in periferia.
Moltissime
le combinazioni di queste trappole temporali, definite attività quotidiana
riabilitativa
del
peccato dentro.
Il
dare un senso al tempo trascorso per ingannare il tempo
attraversando
il tempo nell'eternità.
Day-treatment
center, villaggio di vacanza
riabilitativo
trattamento
di recupero alla santità
nella
realtà provvisoria, nello spazio tempo
tra
l'eterno
visitando
ambulatoriamente una chiesa
colloquio
psico-terapeutico con un prete
aperto
canale di comunicazione
sostenuto
dalla crocifissione.
Transfert
tra tempo ed eterno
elaborando
una relazione terapeutica
santifica
per
trascorrere il tempo che esalta il vivere
quotidiano
giocando
il mio ruolo d'animatore
in
questa terra di vacanza.
Ne
avverto il rischio e me ne ritraggo fuggendo
attraverso
lo sviluppo dell'abilità,
della
competenza compromessa dalla malattia
e
dal suo decorso nel peccato.
Cerco
di significare la vita creata
nello
spazio tra atti e pensieri
nell'incomunicabilità
senza fine.
Patologica
dipendenza dal creatore,
istituita.
Attore,
immerso nel tempo a disegnare lo spazio
recito
sperimentando
richiamato
al coinvolgimento
ed
avviare un investimento
per
guadagnare la vita eterna.
Tra
prove e rappresentazioni,
oscillando
tra regressione nella metafora della vita
attraverso
il centro diurno illuminato dal sole
in
un transfert
tra
comunioni e confessioni
per
sviluppare la santità
sino
al completo riassorbimento
con
Dio.
Processo
spirituale e mondo esterno
ottimista
stimare
nel
replicarsi delle condizioni di invio
ridimensionando
il vivere
che
ha innescato la replica
nello
svantaggio divino
non
disponendo di un eguale potere
e
sperare nella vittoria.
Elaboro
dentro,
nello
stato nascente
l'ambivalenza
poliedrica dei significati oggettivi
mutuati
dall'esterno
inaccessibili
transizionali
di là della loro materialità
e
della manifesta rappresentazione
operando
in senso terapeutico
muto
dentro di me Dio
in
un rapporto protesico contenitivo
la
realtà
nella
frustante possibilità di interiorizzare
solo
la possibilità d'essere Dio.
@ clown
al rogo
Sospendo
la dicotomia vero e falso.
Vita,
terra, spazio di cambiamento spirituale,
non
è sempre stata buia la notte,
è
capitato a volte uno squarcio di luce.
Realizzo
sul palcoscenico terrestre
il
progetto scenico divino
seguendo
il filo d'Arianna nella finzione del tempo.
Procedo
lentamente nell'area del potere
sogno
d'essere come Lui.
Improvviso
la creazione.
Luoghi
abilmente decorati dall'arte,
attrezzati
dalla scienza,
organizzati
dall'economia.
Che
nome dare alla Terra?
Il
dialogo
all'interno
del tempo che scorre
consapevole
nella
perdita dei confini
interpreto
l'eterno.
Oggi
che vogliamo fare?
L'anima
che muore
nel
futuro non incerto
sfoglia
fotografie
memoria
del tragitto percorso
raccolta
nell'album
itinerario
salvifico
opera
artistica
onnipotente
al
rogo.
@ clown 07/03/2007
esilio
Librarsi
per un istante
immobili
nel tempo di uno spazio fermo.
Mistica
ansia di un nuovo mondo,
algida
castità persa
enigmatico
incanto
il
vivere.
Torbida
pozza
cupa
tirannia
restare
mentre
aumentano i controlli.
Potenziata
la censura
vagano
aumentando gli inutili e gli emarginati
tra
i paesaggi brumosi del massacro mondiale.
Imprigionati
i palpiti di luce
epifanie
di diafane creature
divine
ipostasi
espatrieranno
ancora.,
Altri
moriranno d'esilio in patria
sradicati,
privati
di certezze
segnati
d'angoscia
con
disgusto.
A
che servono ormai
rivoluzioni
eroiche, reazioni razionali
conflitti
e democratiche ribellioni
conversioni
ispirate dell'ultimo istante
nell'inquietitudine
senza soluzioni
tra
istinti e pulsioni inconsce
e
sperimentazione?
Ribelli,
veggenti
emarginati
in
assenza di punti di riferimento
ed
un inadatto lessico
proclamano
libertà,
uguaglianza, fraternità...
parole
cumulo
di nomi esatti delle cose
senza
azioni
e
storia che ascende...
e
tu,
tu
organizza pure una messa funebre
sovversiva.
Assurda
la vita di transito
e
l'immane inutile carneficina
avanti
l'apocalisse.
@ clown 22/02/2007
lascia che io sia stanco
Terminato
il tempo infinito, l'eternità.
Tra
le ombre e le onde del tempo
colpo
su colpo
martella
il cuore sulla croce
calmo
nella tempesta
bevendo
il vino della festa.
Non
ha potuto vincere la vita
sull'eternità
pur
nella sua infinità.
Ne
lasciata la tomba della fine
la
scavalcherà.
Avremo
i morti con noi
quel
giorno
quando
ritorneremo.
Continuare
a vivere estraniati d'eternità
nella
speranza.
Ora
lascia che io sia stanco di spazio tempo
tu
che hai dato carne e vino dalla croce.
Domani
è tuo.
Passerò
la mia notte sulla croce
al
posto tuo
io che
nacqui dal tuo ventre
eletto
per
vagare senza fine.
Quando
morrò alla vita nel tuo ventre eterno
immobile
eternità...
oh
senza materia poterti partorire!
@clown11/02/2007
giuda
Tu
cui
mi lascio dominare,
tu
che m'avvolgi con le cosce incrociate
e,
mostrando il petto, dondoli incarnata
qui
dove non c'è posto per i morti
qui
dentro la musica dei sensi
tu
che ancora doni carne per la vita
tu
che leghi alla clessidra
tu,
pane e vino, sperma divino,
sei
gelo e calore.
Si,
io dissi si,
colpevolmente,
al fulmine
e
legato,
cieco
davanti al mistero che non s'esprimeva,
ti
offrii la mela
ed
esplorando la calda tomba dell'utero
ti
inondai dell'essere.
Io
persi,
la
testa schiacciata
ed
ancor oggi non so nulla di me,
non
so cosa sarò ad essere,
io
senza tempo non ho tempo.
E
Tu, tomba spruzzata, troppo tardi hai parlato
o
troppo presto.
Come
lui appeso
m'hai
appeso
trofeo
all'albero
di Giuda.
Le
immagini
nell'agonia
dell'estasi
si
frantumarono allora
e si
frantumano ancora
senza
aver generato futuro alcuno.
Il
presente ha chiuso la sua porta.
@ clown
adios Sale la luna. Duermes desnuda las pieles conjugados. Falta el espacio, Y yo en desvelo no te veo, quizà muramos, nada mas, que yo la quiero tu muerta. No te amare para vivir. No me fio de tu vientre. Los angeles centen, quitate ya los trajes, a el infinito lecho ensena los senos, a Dios que bosteza. Dispierta! para hacerme gozar la eternidades el que te quiere suya, con tu sensualidad hermosa. Yo reo de haberte creado. Nada màs. @ clown 18/08/2022 | Addio Sale la luna, Tu dormi, nuda le pelli unite. Manca lo spazio, ed io che ti veglio non ti vedo, forse moriamo, nulla più, perché io la voglio la tua morte. Non ti richiamerò per vivere. Non mi fido del tuo ventre. Gli angeli cantano, getta via i vestiti, nell'infinito letto mostra i tuoi seni, a Dio che sbadiglia. Svegliati! fai godere l'eternità che ti vuole sua, con la tua bella sensualità. Io reo d'averti creata. Nulla più. |
Io qui........(l'infinito in mezzo).........tu la,
a contemplar sereno la morte
sorseggiando aceto.
Che ci faccio ancora qui, buttati!
di sotto.
Resta il problema del corpo inadeguato,
il tuo, la nella tomba del tempo, senza nulla addosso.
Un vecchio corpo che ho preso in vita
ed ingoiato nella comunione.
Già, che ci faccio ancora qui sulla croce
nell'eternità...
ormai è tardi, troppo tardi per darti salvezza...
indossa il nuovo collant abc, il segreto idiota.
18/08/2022 @clown
pour toi Je te regarde... quels secrets dans ton coeur mon amie endormie. J'ai compris, c'est une matinée, je ne t'attends pas, nous ne nous verrons plus sur terre. J'ai compris, cette nuit toute nouvelle avventure pour moi... J'essarai l'amour fou. Il fait bon dans la chambre nous et cet odeur de plaisir toi profané et moi j'etais aimée. Toi, sur cette tombeaux je m'abats, je meurs sur toi closée. @ clown 18/08/2022 | A te Io ti guardo... quali segreti nel tuo cuore amica mia addormentata. Ho capito, dura solo un momento, io non ti aspetto, non ci vedremo più su questa terra. Ho capito, questa notte una nuova avventura mi aspetta. Io tenterò l'amore pazzo. Si sta bene chiusi qui noi e questo odore di piacere tu profanata ed io io ti ho amata. Tu, su questa tomba io mi abbatto, io muoio su di te chiusa. |
eternità
Così
tu Chiesa del verbo divino
sangue
sciolto,
carne
cotta con lui vicino
ti
sei chiusa.
Chi,
ora, mi condurrà alla felicità eterna?
Da
te venni peccatore
ad
imparare la sola via per Dio,
chiamando
Lui con il nome tuo.
Le
labbra tue sulle mie
mentre
già tu davi la moneta a Caronte
innamorata
della notte eterna.
Si
racconta di me
che
avevo dimenticato i miei anni
serpente...
ma
tu che volevi, che vuoi
sole
tempesta e mare?
Io
te.
@ clown 11/02/2007
la follia
Figura
dai contorni indefiniti,
indistinti,
passo,
trasparente,
invisibile
e
nessuno di voi più neppure si ricorda
più
niente di me,
persa
la mia storia nelle nebbie del passato.
Cancello
la memoria.
Solo.
Così
brucio la nave,
taglio
i ponti lasciate alle spalle.
Vi
lascio.
Esco
dal gioco perverso
per
ricercarmi e darmi una identità nuova che non sia la follia.
@clown 11/02/2007
tempo
Conscio,
pur non avendo ricordi del tempo,
rincorro,
questa sera, la noia,
il
non far niente.
Vivo
la durata del tempo psicotico del melanconico esistere,
corroso
dal vuoto.
Nego
fallimenti passati, se non del passato stesso.
Nessuna
sofferenza mi perseguita.
Eppure
un futuro non è.
Nel
tempo che attende la risposta all'enigma del cogito
e
progredire
ciò
che rallenta o si arresta
è
soltanto la morte del vivere.
11/02/2007 @ clown
morte Il guadagno e la perdita Tu! ipocrita, Io non avrei mai creduto, tu mi hai dato morte tu mi hai schiacciata la testa solo per una scommessa. Si, tu amore, che segnavi le ore con il suono morto dell'ultimo bacio, hai chiuso la bara su ciò che poteva essere su ciò che è stato che è sempre presente io non lo so il tempo passato ed il tempo futuro restando io su questa sponda, tu su di un'altra nella luce. Ma questa notte prima della tua morte prendi questo mio corpo e mangia @clown18/08/2022 | dead The profit and loss you!hipocrite, i had not thought , deart Yes, you love, kept the hours with a dead sound on the final, wath night have beeen and whath has been which is always present. I do not know time past and time future i stand at one side, you at the oter up into the light. But last night since you dead take these my body an eat @clown |
amo dio
Così
torni da Lui... si, è vero che c'è,
ma
non credere sia un mistero...
e,
diGli che l'amo,
no,
non sto bluffando
io
lo amo
Dio.
@clown11/02/2007
noi eravamo il vivere
Ecco
il mio corpo...
mangia...e
bevi il mio sangue....
Dio
usciva da me per te
per
vivere.
Ed
invece mi viene alla coscienza
la
sepoltura dei morti.
Ti
vedo seduta sola nell'Ade.
Tu
memoria e desiderio,
nel
terrore d'essere un pugno di polvere,
ti
fai leggere le carte
e
vedi il guadagno e la perdita
passato
e presente
ascesa
e declino.
Che
vita abbiamo?
Tu
oggi morta non m'appartieni,
non
so neppure se ancora ci sei.
Per
cosa hai vissuto?
Per
essere?
dove?
E'
tempo ormai per distruggere l'errore
di
quel giorno
è
tempo di scaricare l'ira divina.
@ clown 11/02/2007
divina incarnazione
Qui
dove la strada finisce in polvere,
c'è
solo il tempo per precipitare.
Ed è
buio.
Tu
dove sei?
Io
più non ti vedo, dammi la mano.
Tu
non mi parli.
Dici.
E,
se mi voltassi a guardarti,
che
mi resterebbe di te?
...
Nulla
di te
e di
me tutto il male eterno.
Disincarnati
siamo soli.
14/02/2007 @clown
Dio... Se questo è amore
Siamo
arrivati. Qui la materia finisce.
E'
inutile nominare o moltiplicare, dividere o rinominare
per
rivendere azioni di pseudo creazioni.
Siamo
nell'eternità.
Tu
dove sei?
Mi
chiami ed è morire,
non
c'è via di fuga dopo il tramonto.
Nello
squarcio eterno del velo del tempio,
vuoto,
solo
l'irreale solitudine del nulla...
fittizio
è l'infinito.
E'
questa l'ora promessa?
Io,
che sono la parola innamorata di te
che
cancelli,
non
so più neppure che mano mi dai, qui.
Noi...
ma
tu sei voluto andare, ritornare
e
non sulla croce,
irritato
da tanta fretta, logorato dal vivere,
alla
fine della materia.
Tradotti
nell'inesorabile nulla,
fagocitati
o composti,
nella
morte, lo vedi anche tu,
non
c'è materia.
Io
finirò così,
noi,
tutto ridotto a liquame.
E'
qui che m'aspettavi?
11/02/2007 @ clown
poeta
La
stagione apocalittica ha aperto la via ai lamenti.
Dove
sono le angeliche trombe?
Sbucato
dal vuoto, dilaniato dall'assenza
pronuncio
parole scabre, asciutte,
aspre,
dure, superflue,
ma
sincero e crudele.
Sarà
antieloquenza di un frammento.
un
puro verbo,
avverso.
Fiat!
Già,
io non so più cantare di te
non
in questa ora,
di
noi.
Andiamo.
Lasciamo
a Dio ripulire ciò che rimane di noi.
E'
la fine.
11/02/2007 @ clown
gli eletti
E'
giunta l'ora ed io qui vengo, come a casa.
Hanno
già letto l'elenco degli eletti
già
tutti chiamati per nome.
Il
mio non è stato detto,
non
so neppure chi sono e nemmeno ti sento.
Qui
è tutto il già vissuto e ciò che ancora ne rimane,
qui
non vi è futuro,
qui
il dissidio tra il tempo e l'eterno,
qui
termina il viaggio molecolare
qui
tra inferno e paradiso.
Qui
dove tutto s'incrina
ed
oscilla
euclideo
presente
nessuna
parola
finita
in frantumi senza più nulla d'aver dire,
c'è
ancora un suono che scrive
io...
Ed
ho paura che sol io capisco
chi
ha perso se stesso a cercare parole perdute
e
creare.
Già,
io che ci faccio qui muto ed esterrefatto?
Vorrei
fuggire,
strappare
la coscienza
e
consegnarmi all'infame innocente.
Attendere
non so
se
il giudizio o l'esecuzione
seguendo
la traccia del dritto sentiero.
Dove
nel
nulla
la
sentenza
lenta
già
caduta
sulla
mia testa.
Prendo
come resto il niente
speso
tutto quello che ho.
Qui
sarà tutto.
Vorrei
andarmene,
ritornare
all'inizio che mai riavrò.
Oh
se anche mi toccasse la sventura d'essere io Dio
e
una simile folla d'affamati d'eterno
marciando
tra preghiere ed incensi
mi
guardasse...
Ma
anche tu qui verrai, qui dove sei adesso,
e
perché non subito?
tu
impaurita che hai spento la luce per non sapere chi sei?!
Oggi
non vi è più terrore, la follia ha compreso
tu
neppure l'ascolti il delirio
immersa
nel vino di un altro dio ad ascoltare il coro angelico.
Manca
il respiro davanti all'angelico banchetto...
E'
l'ora solenne dell'eterno singhiozzo.
14/02/2007@clown
scuola di specializzazione
Accolgo
nel mio essere i contenuti scissi
di
rifiutati frammenti umani,
eternamente
latenti ed inesplorati
al
nulla restituiti depurati.
Partecipo,
nella reciproca rivelazione dell'esser nulla,
all'emozionante,
silenziosa esperienza evolutiva,
condivisa,
differenziante
vissuta
svelando
loro l'eziologia della malattia.
Affacciati
al mondo,
la
durata della permanenza,
in
attesa della valutazione finale,
sconosciuta,
ma certa,
nati
nel corso degli anni,
per
risolvere il disagio
oltre
l'elementare bisogno del vivere
ricorrevano
a Dio
coordinatore
disponibile al di fuori delle ore
per
i dubbi più pressanti.
Tra
l'uomo ed il suo mondo interno
l'esterno
spazio tempo
laboratorio
transizionale contenitivo
ove
affrontare la precarietà improduttiva
nel
progetto d'accettare.
Esterni
al mondo divino, porta chiusa a chiave,
vedevano
giocare gli angeli
portare
Dio a passeggio.
Chiave
d'accesso dipingere
la
divina rappresentazione simbolica
e
vivere da fantasmi
per
accedere gradualmente a Dio
grazie
alla mediazione sacerdotale
confessando
l'incapacità creativa,
sospendendo
la normalità
per
il divino.
Erano
persone normali, inutili ed insicure.
Non
era un ludico catartico vivere.
@ clown 27/03/2007
tra paradiso ed inferno
Masse
di pesante materia nello spazio
colorate
suoni
successivi nel tempo
poetiche
parole e gesti danzanti
compatire
commuovendosi
nell'arte
di vivere attivata
nell'arte
di amare
riattivabile
manipolazioni
per
superare latenti limiti resistenti
all'opera
spirituale di un corpo
in
un corpo a corpo con Dio
e
tentare
re-inventando
la possibilità d'essere
preferibilmente
quello giusto.
Preso
un giorno imprecisato la materia a carico
in
vicinanza ed intimità con Dio
vissi
nel terreno centro diurno
dal
prete accompagnato verso un futuro di speranza
vissi
tra santi e dannati senza perdermi in vita
raggiungendo
l'autonomia che mi ha condotto sin qui
nella
morte eterna.
Qualcuno
è restato fuori dalla porta.
@clown 27/03/2007
belzeblu
Getta via la maschera! Chi sei?
Tu incarnato e trafitto
perché intervenire a salvarla da me
che più di te l'amavo?
Perché rigettarmi bastardo
nell'inferno
dalla croce schiodato?
Io che amo il sole rosso
la guerra ed il sangue
io che adoro la miseria che si accascia femmina
al denaro
lasciato nel senza tempo
senza speranza.
Fiat fiat fiat
che musica!
Spazi infiniti, insanguinati
e questo maledetto mestiere di vivere
e scrivere,
usando il poeta,
in cui bisogna sempre spremersi la testa.
Spirali, torrenti, sangue
a macchiare la terra.
Le fiamme che bruciano pelle e parole
onda, melma,
sperma sul vulnerabile corpo
non sono che lacrime e noia.
Noi ancora nel tempo,
noi un giorno ci alzeremo prima dell'alba
morti.
12/02/2007 @ clown
abbandonato da dio nell'eterno
Sei l'oscuro divino ventre innalzato sulla croce
avvizzito per dar loro una vita eterna,
per non averli potuto creare non simili a te,
ma come te.
Parlo con te, ascoltami...
tanto non riesci a celare il tuo cadavere.
Qui in questa eternità ancora si piange,
qui è lamento ed urlo,
qui si paga.
Infinito, eterno...
Lascia che io rattoppi lo squarcio,
lascia che sia io soltanto
l'eterno asino infinito condotto al macello
senza altro scopo che l'eliminare l'inutile.
Sai ti ho bestemmiato, soddisfatto, Dio,
in vita per incarnarti a salvare...
ma non ho bisogno di te,
non voglio non importa...
ricondannami.
Ora ignota, data oscura, cadrò di schianto.
Qui scrive il terrore,
qui la frattura
qui si rompe il tempo dello spazio
diafana polvere.
Qui il baratro che gela di terrore chi guarda,
qui io rompo il nero e scrivo: io sono il serpente!
Qui è la follia, non l'oblio.
Qui si piange, qui è lamento ed urlo
qui si paga.
Io anima doppia, irrevocabile legame,
non il creatore, sai?
Mi scricchiolano le ossa d'amore
e non ho nessuno cui dire: accompagnami nel buio eterno.
Addio e se anche mai più ci vedremo
è stato sublime combattere,
noi.
@ clown 14/02/2007
dannazione/epitaffio
Tu, frutto maturato dagli anni
e dall'amore,
riposi qui
sterile
in questa infernale tomba
d'eterno freddo.
Nessuno lo sa.
E Tu neppure comprendi,
né Dio, cieco, che ti ha perso
questo tuo inutile giacere
nella mia di eternità.
Non chiederò perdono, né espiazione
per questo nostro aver osato ad amarci
all'ombra della croce,
mutando le celesti vie.
Continua quindi a dormire,
nella dolce buca che ti sei scavata,
tuffandoti disperata nel nulla
d'umano sperma
sporcandoti le mani...
e non svegliarti...
mai.
@ clown 12/07/2006
eterna cura
Accolto frammentato e scisso
nell'eterno spazio divino
in vita inesplorato
restituito pensato, dal giudizio divino
rielaborato all'eterno
io sono.
All'inferno.
Qui in convenzione, sovvenzionato
separato dal tempo e dai ritmi,
ricostruito l'io riconosco Dio
differente.
@ clown 07/03/2007
l'eternità
Dolce niente
al sole di questa luce eterna.
La felicità,
neppure iniziata tra me e te,
già decomposti in nulla
da dimenticare
è solo una parola bruciata.
In questa sera dell'addio
tu stessa gelata
nell'inferno perduto
a due passi da me.
Due eternità
due paradisi
tu qui
io là
bene
e
male.
Resta da stabilire quale sia il peggiore.
29/05/2007 @clown
realtà
Qui approdato curiosando vado
seguendo il flusso di libere associazioni
senza interpretazioni illuminanti
della spiegazione del senso.
Stato dell'anima dissociata
in un corpo, deposito di pensieri.
Spazio transizionale terapeutico con Dio condiviso
perduto
nell'eternità creativa,
punitiva
nell'impossibilità di vita creatrice,
trasformatrice,
ancora inesplorata,
catartica.
Impossibile ritirarsi dalla prova eterna
e ritornare all'inizio.
Abbandono e morte, qui.
Illusione d'identità.
Svezzato.
@ clown 07/03/2007
essere ed esistere
L'attuale sede è localizzata nell'eterno.
Terminato l'arcaico transfert del ripetitivo incontro
propulsore di cambiamento
tra essenza e presenza in formazione permanente
nel continuum espressivo di un istante
trasformativo di potenza
in questo spazio contenitore
conlocato
rarefatta periferia qui conversa e raccolta
centro di uno spazio
d'amore
terminata l'interpretazione silente,
l'azione parlante
nell'eterno risucchiato
esisti?
29/03/2007 @ clown
eterna festa
Qui è la festa eterna.
Giudicati gli avvenimenti del tempo,
il mai diventato
è.
Qui immobile il mio essere ora senza scopo
tra i seduti abbandonati, deformati, deviati,
spenti tra le fiamme,
è.
Qui dove il fuoco eterno arde e non brucia,
sprofondato nell'eterno
senza spazio
tempo senza universo
dove anche la vita non sa più nulla di sé.
Inutile la salvezza e la tentazione qui
e qui ancora risuona e non sale il coro del nulla.
Chiuso è il cielo.
Qui tutti i vizi e le virtù lassù.
Qui delusi per la divina assenza
s'aggravano le devastazioni
già dall'aspra precedente vita compiute.
Qui rottami
sterminato buio
staticità
tra ragni e sorci e serpenti
nell'ombra.
Tutti i paesaggi qui non ci sono
tutte le siepi e gli alberi sul fiume qui non ci sono
qui si disfa la luce ed il vento
qui non ci si addormenta
contagiati dall'eterno.
Ora non più, signori, ora non più,
Offeso hai il signore.
Non eletto,
irrecuperabile!
Definita definitiva la diagnosi primitiva.
Eterno condannato!
Decreto di associazione definitivo.
Ecco perché si viene qui
perché si ritorna a casa nostra
che è qui
e non c'è speranza di tornare liberi...
si è crocifisso il signore.
Qui è la casa povera e per di più non mia.
Qui è l'esclusione, antichissima condizione
in questo abisso freddati.
Come vorrei uscire
se il guardiano non chiudesse la porta.
Qui è la festa eterna, tra i nati respinti
anime dilaniate.
Qui le pietre coprono, i rami crocifiggono
qui dove sogghigna la finestra sul cielo
trascorro l'eternità
con questi dannati scombinati
che non comprendono
capito e respinto Dio.
Chi può riparare l'anima mia?
@clown 28/02/2007
dannati
Sono a trovarti... e così è finita la vita,
finita così.
No, non resto con te,
io sono estraneo a questa realtà,
ho la mia libertà, la volontà di essere Dio
ricevo benedizioni
si mi danno benedizioni.
E tu, tu in questo isolato gruppo di dannati
in soggezione davanti al verbo,
la vita mutata, liberata dal tempo,
in questo universo trasformato in eterno
perché vai elemosinando raccontando amore?
Soffri nella luce che condanna.
Nello sfacelo del nuovo e, ne s'annunzia un altro
nel sempre presente, tu ti muovi a tuo agio.
Non ti sento mia, ti lascio a Dio.
@ clown 07/03/2007
eva
Qui, nell'eterno, la vita non sa più nulla di se,
la via svanita, il cielo chiuso,
la parola crollata.
Neppure uno spazio qui e da qui non si scappa.
Ieri non era il tempo, ma oggi che tempo è?
Qui ora cosa sei? solo un corpo invecchiato
o solo un vestito nuovo
tu che eri bella come un falso fine?
Cosa sei? una terra, un grembo insozzato
troppo vecchia per ricevere dio?
Svanita è l'illusione di essere Dio
io che ho stretto Dio in te,
io che ho chiamato dio con il tuo nome
e fatto sesso con lui per te
ora qui.
@clown 14/02/2007
programma di salvezza completato
Nel terreno centro diurno al paradiso integrato
ad un operatore professionale da dio pagato
affidato
ho elaborato un programma di cura
in un attivo e fecondo rapporto
di un naturale contesto di vita
per ottenere salvezza.
Da questo luogo privilegiato invecchiando
vissi la provvisoria realtà nello spazio tempo
del tempo
un dipendente, ripetitivo, strutturato
quotidiano tempo
preparando il riadattamento alla vita eterna
perduta.
Ristrutturato la dimensione del tempo vissuto
da vivere come disabile cronico
e Dio
un gesto significante diverso,
respirando sempre più a fatica,
orientato dalla necessità umana,
proseguii il percorso pubblico
esaltando il rito del vivere.
Consapevole nella evoluzione
ho scambiato esperienze e sapere
arricchito d'amore
nella sensazione di poter vincere la sfida.
Possedevo tutti gli strumenti
nel paesaggio riabilitativo
e pensai di potermi facilmente inserire
in paradiso.
Al controllo doganale dei requisiti
sono stato respinto,
accumulo di bene e male,
non sono stato accettato
e gettato qui.
Qui!
qui, separato dal tempo e dai ritmi,
eternamente.
Qui depurato e scisso
qui in questo luogo sin dall'inizio pensato
gettato
in convenzione sovvenzionato
non più luogo di passaggio
privato della mediazione sacerdotale
di una relazione d'amore.
Ormai impossibile il diadico transfert,
mediato dal verbo, significante la vita,
nell'incomunicabilità senza fine.
Con Dio.
Incontro e separazione completato.
Diabolica condanna.
@ clown 21/04/2007
intervista ai dannati
Nell'eternità Dio è impazzito.
Io, che sono cresciuto figlio di Dio,
istruito nell'arte della salvezza,
decisi che non mi piacque
e fui traditore.
Io.
Condannato.
Io venuto a trovarti dove non sei
per re-incontrarti per tentarti
a darmi l'impossibile salvezza,
condannato.
Il calice è pronto sull'altare.
E tu,
tu raccontami di te risorto,
della tua vita dagli angeli ripresa.
Eri, sei,
chi ero quella notte di cui più nulla resta,
ti voglio spogliare dentro l'onda blu che ti culla
dove si affonda
tra spazi infiniti del futuro privati
nel labirinto spaziale a tempo
dove manca il respiro.
Oh nel pane cotto nasconditi pure,
che sarebbe peccato
noi.
Squillate trombe, la nostra è terra chiusa.
Qui tutto è confuso e concluso per sempre.
Ora chi è Dio
la belva
tu stessa lo sai.
T'aspettavo nella carne marcia e nuda
tu sempre pronta a gustare felicità,
prima di penzolare dall'albero di Giuda.
T'aspettavo nel pane,
mentre glorificava il coro angelico
nei cieli infuocati.
Ti vedevo, ti ascoltavo, ti sentivo...
da te venivo come a casa
per vivere in vita,
e guadagnarmi la vita eterna.
Condannato!
Oh come muore chi d'amore muore!
Ed è stata una corsa per la notte
nella luce
una bella corsa perdifiato,
ma non vi sarà una prossima.
E tu,
tu sei felice qui dove sei senza me?
Oh lo so bene che è felice
solo chi da Dio è incarnato
e giace nell'eterno sempre caldo suo seno,
confuso...
ma anche chi non si ciba di carne e vino santi
è un essere.
Ah nulla nelle creazioni umane,
nulla nelle creazioni d'amore
è rimasto.
@clown 01/03/2007
inferno
Esco dall'illusione
di riabilitarmi al perduto paradiso.
Dopo i progressi
irreparabilmente sempre in ritardo
mai accettato nel mio peccato
non esisto.
Di nuovo qui
a vivere in un corpo senza vita,
in questo luogo impraticabile, spogliato,
off-limits.
Qui anime pazienti
giovani dannati cronici
per i quali i divini servizi diurni
già tutto han tentato.
Un ritorno a casa
inserimento protetto mancato
lavoro
ricovero dannati
con prognosi immodificabile.
Giudizio irrevocabile.
errore creativo/fuori mercato
Nel sempre presente
in simbiosi con l'eterno
celo noia e vuoto
avido consumatore
io sono.
Come artista
scalpello la carne
materia/corpo incrostato
nascosto
corroso
indurito
rapido scarto di potenzialità
ricercando la forma
non ancora apparente
nel blocco della massa spaziale
fuori mercato.
Errore creativo
inarrestabile scorrere d'energia psichica
verso il vuoto
con la rapidità della luce.
Qui Dio segna il suo fallire
il suo non rispondere alla domanda
a colmare la lacuna
le insufficienze
del rigido modello
maledetto.
@clown 27/03/2007