idee e confronti

E' inquietante osservare che ogni volta che una persona parli di giustizia, di società...venga accusata di essere comunista o marxista.

Essere o non essere comunisti non significa infatti avere o non avere l'esclusiva per poter parlare di uomo, società e giustizia. 

L'accusa in questo caso si ritorce contro l'accusatore, perché implica la conseguenza , che in realtà dell'uomo non gli e ne importa nulla. 

E' già in  possesso di una verità, l'unica possibile: la non verità dell'essere uomo decretata dalla logica economica. Conferma l'inutilità della ricerca umana e asserisce la sua incapacità o non volontà di confrontarsi. 

Non vi è nessuna possibilità di confronto di idee, né di cambiamento di rotta...non saranno ammesse manifestazione e proteste...

Semplici fatti, dalla verità evidente, sono alterati. Responsabilità politiche ed individuali, sia di fronte a Dio ( qualora sia credente), sia di fronte alla società ( se onesto cittadino) sono scaricate su altri, solitamente l'ultimo nell'ordine delle classi o addirittura su logiche extra-umane che loro si limitano ad attuare per il bene di sé stessi e di conseguenze per il bene di tutti. Nessuno quindi è colpevole, al limite ci sono i disadattati, ma è soltanto colpa loro, perché non sanno cogliere le occasioni, perché sono inadeguati, handicappati...

Viviamo, come ormai noto ai più, in una società globalizzata, ma soltanto nella circolazione del capitale, in concorrenza spietata per mantenere o acquisire posizioni privilegiate, con il solo ed unico fine la produzione non per il benessere, ma per la rendita del capitale investito.

I cittadini devono convincersi che è necessario sacrificarsi per il bene comune; non ci sono alternative.

Se dobbiamo preparare i nostri figli alla vita, dobbiamo insegnarli non la rivolta, ma la guerra. Ed a questo non serve nessuna scuola privata o pubblica.

@clown

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