le vittime
Anche oggi sale il mare, sale sulla spiaggia, sale nero schiumando a coprire lo scoglio, sale nero a riempire il buco dell'esistere. Nel riprendere la mia pelle di serpente distruggo nel presente questa arte, la memoria che fu il mio piacere, ripugnante supplizio rileggere la richiesta di resurrezione alla bellezza impaurita orrore degli anni di dedizione in occhi spenti di lei lei il mio sogno, la mia vita, e della vita la gloria. Voglio essere di nuovo colui che striscia, il grande aquilone viola che vola, il drago, l'uccello di fuoco, il fiore che si apre il serpente, la donna, l'uomo. Del tempo padrone dirigo il gioco del divenire, e comando che tu sia come voglio, aprimi la tua vagina o dammi il tuo pene, degli infiniti elementi del mio corpo rosa-viola contentati di darmi e prendere per te una sola cosa, che č nera come la notte ed abbaglia come il sole ed č l'armonia che governa, per moltiplicare il mondo. Ti offro divertimento, ti salvo dalla vita e dalla noia, ti salvo dal mortale peccato, ti salvo dalla via Crucis che č servire liberi per amore progettando l'eterno, oggi sarai con me all'inferno che ti piace. Oh... si, si, so che oggi i tempi sono mutati, so che perderņ la competizione col nuovo che avanza e dice " fammi ricco, č questo Dio" che noi vogliamo servire. Lo stesso, con me, i dannati, qui all'inferno, celebrano, cantano ed aspettano, del nuovo Dio, le vittime.
28/02/2005@a |
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