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l'umana scienza non basta

 

Il dio silente e nascosto è più loquace di te,

tanto che potrei dipingere l'universo da lui creato

nella sua più completa gamma di colori,

descriverlo nella sua infinita babele di parole,

e, decifrandolo nella sua infinita numerazione,

cantarlo.

Ma non te, Clella, bella come un sogno di pietra.

Davanti al tuo seno, resto muto,

con te nell'amplesso unisco il mio cuore alla neve.

Parlo di te... e non saranno queste parole alla tua altezza,

e forse già si guastano scrivendole,

ma pur avendole cercate nei cieli, non ne esistono,

neppure ne trovo all'inferno.

 

Potrei dormire smemorato all'ombra del ricordo dei tuoi seni,

eccitarmi per il tuo corpo bello sopra un letto di sassi...

e potrei, beffardo, girare lontano dalla tua bellezza,

ed ingannare la mia anima ad arte,

riportarla nel suo abisso o altezza che sia

tra il divino e l'infernale, tra Satana e Dio,

tra una puttana senza lievito ed annacquata,

paragonata al pane e al vino, che fa di un vile un eroe,

camminando attraente a piegare gli amanti,

ed il frutto d'amore di un corpo divino,

 che fa di un eroe un vile aprendogli l'infinito,

o, inutile, restare a piangere per averti già vissuto e senza eternità

meno di un minuto.

 

Eppure non posso, non ancora restare ad occhi chiusi,

senza respirare il profumo del tuo seno,

senza unirmi con te nell'intimità.

O viva Clella, perché questa sera non lasci la tua buia alcova,

di peccati o di salvezza regina,

e mi chiami ai tuoi piedi, li dove la verità mi porta,

cui l'anima può bere a grandi sorsi

affondando il cuore che ama, come mare nell'oceano,

scivolando con te ad abbracciare l'eterno di un cielo?

 

Ma, dopo aver smosso dai loro meandri, tutte le melme,

percorso santificando i piaceri,

e aver strisciato per luoghi che soltanto i puri spiriti calpestano,

e solo per amarti,

tutto il caos rimosso mi si è rovesciato addosso

disordinando l'intelligenza e l'umana sapienza tutta intera.

Ti amo...

e tu, al mio desiderio, tu resti sorda,

lo stesso ti amo, anche in questo gelo.

 

Sulla pagina immacolata, sulla tela dimenticata che nessuno può finire,

solo una inutile memoria rimane, l'enigma di una vita perduta.

 

Ma il mistero non è mistero per chi vive.

 

27/02/2005@a

 

 

 

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