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serpente

 

Maledetta sia la notte che l'effimero piacere partorì l'amarti,

e poiché non lo posso rinnegare, né ricacciare

l'averti scelta tra tutte le donne invano

si torca in malvagio insegnamento.

 

Ascoltami Adamo, non dar retta ad Eva,

gioca pure a far l'uomo con lei, se vuoi,

gioca pure con la nuvola ed il vento,

ma evita d'avvicinarti al sole...

ti faresti solo del male.

 

Non lasciarti prendere come allodola,

non farti strappare il cuore come Cristo.

Come un libero uccello cinguettale pure,

dille del pane e del vino in comunione,

ma stalle lontano, più lontano che puoi...

la via d'amore ti porta solo alla croce.

 

Si, io sono il serpente e non mento.

Ascoltami...

se puoi far a meno della mela,

tanto meglio,

ma se devi, se hai bisogno di sesso,

se è per farlo,

esercita pure il mestiere più antico,

ma fatti coprire d'oro.

 

Seduto sul trono dei re e delle dominazioni

invitala alla festa.

Offrile la mistica cena, e che sia l'ultima,

donale l'invisibile veste affinché non si senta nuda,

dalle da bere ed invitala a danzare.

Eccitata dal divertimento,

si sdraierà davanti il focolare.

vorrà vorrà esser tua,

chiedendoti la testa d'amore,

e tu accontentala, penetrala rapido

non spogliarla neppure

né lasciala pensare

 fottigli l'anima,

e poi, sola e zoppicante felice, lasciala andare

alla sua vita, alle sue pene, ai suoi affanni.

 

 

27/02/2005@a

 

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