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rifiuto il paradiso dei santi

 

A lei, che mi ha amato, e per la quale le cose hanno avuto sapore,

a lei, cui sono unito nello spirito in forma salda e libera,

un grazie.

L'inizio è stato facile a compiersi, era libera,

mi ha dato più di quanto voleva, e se n'è spaventata,

così non ha voluto proseguire insieme...

ma non si può confondere la dedizione con la schiavitù

ed averne paura... non si può.

La mia passione umana è stata crocifissa,

e non è in me fuoco materiale per il piacere di altri corpi.

Voglio solo il pane che è la sua carne

 il suo sangue che è vino,

entrati in me, amore incorruttibile vivo,

che mi parlano scorrendo dentro e mi dicono

è solo lei.

 

Amarci era tutto, ed io non avrò mai più un'occasione

come questa, né lei potrà sottoscrivere un'opera migliore,

anche se bella com'è gli sarà facile fare ciò che vuole.

A me è difficile raggiungerla se lei non vuole,

e senza lei, per terra e per mare, di notte e di giorno,

sedurrò le belve perché presto mi divorino,

e non voglio che succeda che intimorite non mi tocchino.

Macinato dai loro denti troverò la mia tomba...

non mi opporrò, ma nulla lascino del mio corpo,

affinché io morto non pesi più su nessuno.

E, quando il mondo non vedrà più il mio corpo,

 io sarò libero, avendo imparato a non desiderare più nulla.

Perdonatemi, so quello che mi conviene.

 

Sarò un discepolo del serpente, serpente io stesso.

Nulla di visibile e di invisibile avrà scampo,

perché io le raggiungerò.

Il fuoco, la croce, le belve, le lacerazioni,

gli strappi, le slogature delle ossa, le mutilazioni delle membra,

il pestaggio di tutto il corpo, i malvagi tormenti...

vengano pure su di me... perché io voglio trovare solo lei.

A che mi serve il paradiso senza lei?

 

08/03/2005@a

Non ho scritto solo per il sesso,

ma da uomo e per amore,

e se soffro è perché amo,

se sono ricusato è perché amo

e se muoio è perché amo

e lo stesso amo

e se amo è per vivere.

 

10/03/2005 @a

 

 

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