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vedi che succede a pensarti?

 

Clella! Vedi? Ora ti chiamo... chiamo te sola,

ma a che serve se tu non vieni?

Altre mi rispondono, sapendomi solo,

per riempirmi in questo grigiore, con qualche attimo di sé...

neppure le sento

chiuso in me senza altri pensieri, senza altri desideri, il sesso chiuso,

amo solo te.

E'  da te che è nato il sentimento,

è per causa tua che conosco il sapore del primo infuso,

il viatico da portare in questo viaggio per l'eterno...

non ho forse un poco di ragione?

 

E' anche vero che oggi non so nemmeno se sono vivo o se sono morto,

se cammino tra i vivi o tra i morti... più non sento il desiderio, ma è cosa lieve.

Se tu solo scendessi verso me di un passo, divamperebbe infuocata l'aurora,

l'intera creazione risorgerebbe in un turbinoso tumulto,

per lo spargersi del seme di un nuovo universo.

 

Vedi cosa mi accade solo a pensarti?

 

Tu fai sussistere in me la vergognosa speranza,

tu mi costringi alla finzione di non guardarti al vederti,

ad essere muto d'amore quando mi sei accanto...

ancora mi abbaglia la curva dei tuoi seni,

la sinuosa strada che dai fianchi prosegue verso il sesso...

Resisterti è una prova,

ma sembra attendere il tuo si per espandersi, per accrescere, per venire sgorgando,

rapito in un tempo isolato con te, nel sentirti muovere...

solo ad immaginarlo risorgono i morti, si dannano anche gli angeli...

 

Vedi cosa mi accade solo a pensarti?

 

Ed è anche vano dirti cantando del desiderio e la voglia...

altra cosa è toccare... ti sconvolge e ti prende, ti perde nell'universo che conta...

Si, ti desidero, vorrei chiamarti, dirti preparati per me, sono da te a strapparti i vestiti, e...

mi trattengo,

tengo in gola il sussulto, 

richiamarti così, gettare le braccia nel vuoto,

è tremendo!

 

Vedi cosa mi accade solo a pensarti?

 

Mi costringe a dire beati voi che la toccate,

beati voi che ricambiati nel piacere senza amare,

la possedete...

trovassi anch'io il punto che ci separa,

 ed averti.

 

Vedi cosa mi accade solo a pensarti?

 

Lo so, lo so che amare non è sostare nel piacere di un attimo

in qualche luogo di donna, a trascorrere un poco di esistenza.

Lo so che amare è superare l'effimero, progettando l'eterno nel viziarci,

fedeli anche nel dolore...

si, lo so che è nel progetto eterno, la felicità che da un senso umano al futuro...

ma trovassi anch'io il punto...

 

Vedi cosa mi accade solo a pensarti?

 

Purtroppo si, lo ammetto, mi manchi, ho bisogno di te,

io che non ho bisogno di nulla... di te... e tu, tu ha risolto i tuoi perché?

 O distratta dal sentire un uomo, abbandonata e paga,

ti contenti d'un istante tutto tuo?

Iniziato da te al mistero, a me una donna qualsiasi più non basta.

Noi insieme abbiamo cominciato nel segreto spazio notturno,

imbranati, il senso del vivere in due.

Per averlo voluto rendere chiaro nel tempo,

per vederti, alleviata e dolce, giacere con me la notte,

senza più timore alcuno del buio della vita.

Ah quale abbandono! Quale intesa!

Sei fuggita.

 

Vedi cosa mi accade solo a pensarti?

 

E ci lasceremo dissolvere come neve per un poco di sale sparso

per paura di scivolare?

Ma che spettacolo sarebbe lasciarci a metà strada!

Forse potrà essere funzionale a questa società,

e forse potrà anche andar bene agli idioti che vogliono piangere

o agli invidiosi sogghignare i morenti...

si, la morte è lo spettacolo di questa terra, è la vita che li afferra.

 

Oh come non amarti? Tu il futuro di un tutto quanto fu già prima?

Così mentre tu mi resisti, io resto ad eguagliare

e forse anche superare il dolore più antico.

 

Vedi cosa mi accade solo a pensarti?

 

E che si mormora nell'universo? Che è stupido cantare il dolore!

Che è stupido ritmare amore e morte! Facile capire il perché!

 

Oh Clella, vedi cosa mi accade solo a pensarti?

 

04/03/2005@a

 

Questa mattina eri radiosa...

 

 

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