TRIBUNALE INTERNAZIONALE

- Tu sei …

- Chi sono?

- Non sai chi sei?

- No.

- Cosa ricordi?

- Nulla.

- Non è possibile. Tu stai mentendo. Tu sei un combattente dell’ISIS. Ti abbiamo preso dopo l'esplosione.

- Sarà come tu affermi, ma io non ricordo nulla. Voi che mi tenete prigioniero chi siete?

- Noi siamo la giustizia.

- Chi mi accusa? E di che?

- La tua compagna.

- Lo sapevo. Cosa le avete detto?

- Che non ricordi nulla.

- E lei?

- Dice che non sei l’uomo che aveva conosciuto ed amato. Afferma che fosti punito per averla tradita.

- Quale tradimento. Lei è folle.

- Lei ti accusa. Da quel giorno che uscisti di casa afferma di non aver più avuta una vita vera.

- Che cos’è la vita?

- Non è questo che dice.

- Cosa gli manca?

- Il suo uomo.

- Tu chi sei?

- Uno psichiatra che deve giudicarti.

- Vecchio. Devo credere a quello che dici? Io non ricordo nulla.

- Tu che dici?

- Che essere smemorato non è una disgrazia diversa da chi si ricorda tutto e non può cambiare le cose accadute.

- Però si possono spiegare. E ti pare poco?

- Sei tu che le spieghi e ti comporti come un giudice. Ma non conosci la verità. Tu la vuoi ricostruire, ma lo fai a tuo piacimento.

- Non fingerti innocente. Sai benissimo quello che hai fatto.

- Forse per te. Per chi come me ha dimenticato il passato, quello che tu vai affermando sono tutte fantasie.

- E’ vero o non è vero che sei uscito di casa con una donna.

- Tutti escono di casa per incontrare una donna. Aspetta, qualcosa ricordo … profumava di muschio, vedevo i suoi seni penduli alla luce della luna. In ginocchio davanti a lei le slacciavo la cintura. Non avevo mai vista donna più bella. Volevo ammirarla nuda prima di unirmi a lei. Guardavo il monte di Venere coperto dalla nera peluria. No, non era una Uri di Allah, le Uri sono glabre. La guardavo illuminata dalla luna. Poi un bagliore improvviso. Ma forse è stato solo un sogno. Da allora non ricordo più nulla.

- I sogni raccontano la realtà. Tu, dopo averla sedotta e violentata, le stavi posizionando una cintura esplosiva.

- Che vuoi dire?

- Volevi farne una bomba umana per uccidere innocenti.

- Tu sei il pazzo. Non io. Era troppo bella, l'amavo per farla esplodere.

- Cosi è stato. Di te nessuno sa nulla. Possiamo farti tutto quello che vogliamo e che nemmeno puoi immaginare. Ti conviene parlare.

- Di cosa?

- Raccontaci dell’organizzazione di cui eri parte attiva. Tu eri un capo, sceglievi i bersagli e davi ordini.

- Non so nulla.

- Parla o morirai. Nessuno ti piangerà. Neppure sanno che esisti. Sei solo.

- Allah è grande.

- Quindi sei musulmano. Sei colpevole. Faremo giustizia.

- No. Non esiste giustizia. Voi siete soltanto il potere che decide chi deve vivere e chi no.

- La tua sorte è segnata. Le prove contro di te sono schiaccianti.

 

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