RIVOLTA NEI CAMPI PROFUGHI

schiava di allah

 - Ciao, come stai? Ti hanno dato un lavoro?

- Sono qui per esplodere.

-So, è un lager di sterminio, non una società, dove noi prigionieri siamo destinati, dopo svariati anni, durante i quali siamo sfruttati in duri lavori, inutili per noi, utili per nulla... siamo destinati a morire.

Sfoggio le poche parole inascoltate per chiedere giustizia.

- Attendi! In fondo è la strage. Quello che è accaduto accadrà ancora.

- Società! E' l'esclamazione urlata. E' ciò che rende le forze di ognuno chiamandoli a raccolta per la rivolta. Giustizia, il vagito emesso. Tragico il dilemma: uccisi o liberati. Rifiutare il posto privilegiato?

- Inserita sin dalla nascita in una trama di rapporti complessa, eserciti la tua scelta in modo obbligato, per sopravvivere e trovi la scusa, per evitare la libera scelta, che è amare, e riduci tutto al rapporto di produzione.

- Magari avesse una qualche ragione Marx, che sia inevitabile la rivolta, le dico.

- Amica mia, lascia perdere Marx, ed anche Cristo. Non c'è nulla di più marxista dell'idea liberal economica che lascia il governo del mondo alle sole leggi che reggono l'economia come se il vivere fosse solo materialità, ignorando cosa essa sia. Sai, la condizione umana non è il rapporto con il lavoro, ma il risultato... e cioè il denaro, che è il fine ultimo.

L'affascinante parola uomo è soltanto un sogno.

Risucchiati dal vortice della follia, uomini un giorno normali, dovete farlo. Dovete avere la doppia vita del criminale dedito alla tortura, intrappolato nella routine. Siete usciti di casa per lavorare senza nulla aspettarvi che la sopravvivenza.

Alienati insetti, scarafaggi di un pianeta d'altri, torturati senza rimorso di coscienza alcuno, senza sapere neppure dove andate e neppure avete il coraggio di guardarmi negli occhi.

- Mollare tutto ed andarmene nell'errore dell'azione. O accettare di salvare la pelle nella realtà dei fatti.

- Prendere le distanze, rifiutare gli ordini non è facile. Infrangere la legge del silenzio, della ragion di stato. Abolire qualsiasi segreto.

- La vita continua. Devo ora occuparmi dei figli. Non ho tempo per riflettere e sapere.

- Continua a vivere, amica mia, in questa terra una vita normale, una ripetitiva vita da pazzi. Non basta una vita per renderci conto di ciò che facciamo, delle accuse, delle torture, dei morti.

- Non siamo abbastanza intelligenti per costringerli a cambiare. E' una sentenza di morte. Sopravvivo perché non rompo. L'alternativa sarebbe stare dietro le sbarre o al cimitero.

- Non è un essere umano ciò che tortura. Vittime e carnefice di questo aberrante sistema è il sistema stesso.

E, se nessuno, si rende conto della proporzione raggiunta, la situazione è diversa.

- Non sono contro legge... è la legge.

- Salvati.

 

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