RITORNO A CASA.

caverna di platone

- Il monte è bruciato. E' pieno di buche e di ossa.

- Anche la città che vedi là in basso, la mia città, è distrutta amica mia. Il mio paese è distrutto.

- Mi domando cosa sia successo.

- Lo sai. Le bombe. Si capisce da da quel che rimane. Nessun altro possiede armi cosi potenti da distruggere un monte e radere al suolo una città.

- E' una desolazione.

- Non sempre è stato cosi. Prima qui era tutto verde, le piante portavano frutti. Qui si saliva quando si voleva incontrare Allah. Qui si viveva felici.

- Forse si sono ribellati o, forse , sapevano troppo. Forse conoscevano i nomi dei potenti ed il perché volevano la loro terra.

- Non so. Dissero i nomi, questo si.

- Quali nomi.

- Li conosci molto bene. Anche se la piu parte della gente non sa, si contenta, felice che non tocchi a loro la stessa sorte.

- Vero. Gli occidentali vivono assoggettati al potere. Ed il potere li coccola. Li nutre e li cura.

- Senza giustizia in una finta democrazia. Finchè non si lamentano troppo, danno il loro voto e non fanno casino.

- Noi non volevamo assoggettarci all'ordine economico dominante, e vivere per nostro conto. Avevamo Allah ed eravamo contenti di quel poco che la terra ci dava. Era sufficiente per vivere.

- Già. E' per questo che li hanno sterminati. 

- Non c'è da stupirsi. Ma potevano immaginarsi che nessun luogo è sicuro.

- Che altro poteva fare quella gente che non rifugiarsi quassù? Vicino ad Allah si sentivano al sicuro.  Anch'io da piccolo venivo a giocarci.

- Già.  Non rimane neppure l'erba sotto il cielo. Solo le ossa dei fuggiaschi. Non li hanno neppure sepolti.

- Già. Anche Allah se n'è andato.

- Tu credi in Allah?

-Non piu. Come tu non credi al Cristo.

- Dove vuoi andare?

- Per tutti sono morto. Ho un'altra identità. Sono cittadino del mondo. Possiamo andare ovunque. Il denaro che possediamo è senza nome ed apre tutte le porte.

 

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adriano53s@hotmail.com