RIFIUTO DI SUICIDARMI PER ALLAH

- Non sei esploso?

- E' andata cosi. Iman. Percorrevamo la strada del centro. Fra le ombre, per evitare le telecamere. Si intravvedeva tra i palazzi il bersaglio scelto. Sentivo alle spalle i passi dei compagni. Pensavo a lei. Cosi mi voltai e dissi loro di andare avanti che dovevo pisciare. In verità pensavo di andarmene. Mi tolsi la cintura esplosiva e la gettai in un cespuglio di fiori.

- Quasi  non posso crederci. Ma ti vedo. Sei vivo. Sei stato vile.

- Io non ho voluto morire. Essere un martire non mi basta.

- Tu hai avuto paura.

- Sono un uomo. Io la vivo. Io vivo.

- "Sono un uomo. " Solo questo mi dici. Dovresti sapere che noi siamo i combattenti di Allah, NON UOMINI. Ti ho addestrato a morire per questo. Mi sembravi pronto a morire, ma mi sbagliavo. Eri cosi innamorato di Fatima che andavi dicendo di voler morire.

- No. Non si ama chi è morto. Lei è solo un ricordo svanito. I morti sono nulla. Il passato ha solo un sapore di morte.

- Non vuoi piu vendicarti? Un tempo non eri cosi. Non parlavi di vita. Eri figlio di Allah. Eri un uomo.

- Cosa sia un uomo è difficile dirlo. Tu lo sai. Io cercavo Allah nel sangue, ma non l'ho trovato.

- Un tempo lo pregavi.

- Il tempo passa. E tutto fa un uomo nella vita.

- Il tuo pensiero è solo di vivere.

- Non vuoi proprio capire. Io la vivo.

- Ma cosa significa "la vivo".?

- Lei, lei è il mio desiderio che si abbatte attorno al mio corpo come la schiuma di questo mare. Io sono lo scoglio che lei abbraccia e schiuma. Si dibatte su di me, mi abbraccia, mi carezza senza sosta. Ed io sento la sua sostanza, il suo respiro unirsi al mio. Sento l'urlo creatore. Tu l'hai mai sentito?

- Lo sai. Non amo la donna.

- Non sai che ti perdi. A volte mi chiedo come fai ad insegnar loro il martirio promettendo cento vergini.

- Ed allora goditela la donna.

- Ma è davvero cosi impuro il sesso di una donna?

- Non ci sono cose impure nella vita di un uomo. Ma fastidi e disgusti. Io sono sia uomo sia donna, mi sottometto come una vergine puttana o come abbietto uomo. Conosco tutto del sesso. E' ambiguo ed equivoco allo stesso tempo, ma mi piace.

- Cosa provi ad essere un gay?

- Ne fastidio, ne paura. Solo noia. Sin da bambino amavo stare, anche se in disparte, dove stanno gli uomini.

- Hai forse avuto violenza? Tuo padre ti ha fatto violenza?

- No. Ma non amavo i miei coetanei. Gli uomini sapevano parlare. Io li ascoltavo. Sapevano tutto del sesso.

- Per questo sei voluto diventare Iman?

- La vita di un uomo si svolge tra le fabbriche, in cucina, in un letto. Ogni giorno ti ritrovi davanti la stessa fatica, la stessa abitudine, la stessa donna. Ed alla fine tutto diventa fastidio. Questo vivere ti taglia le gambe.

- In conclusione, tu non sei contento.

- No. Sai, i potenti sono saturi di sesso. Sono vecchi. Solo l'adrenalina del nuovo li tiene in vita. Ed il nuovo, oggi, è il culo. Non il loro, vero, quello degli altri. A volte lo concedono, ma conoscono il rischio.

- Non capisco la violenza. Se è come dici perché violentare la donna, quando hai a disposizione un uomo?

- La donna è una preda piu facile. Lo prende e non da. Anche tu potresti essere gay.

- Mai. Con la donna ogni volta è un infinito inesauribile. Ma tu non puoi capire. Tu che sai tutto pensi solo al potere e a te stesso. Tu che vai insegnando il Corano, pensi solo a te stesso. 

- Non sai che ti perdi. Ma quando ti prenderanno lo capirai.

 

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adriano53s@hotmail.com