PARADISO IN TERRA

uri 99uri 12-13

- L'imam ti ordina di uccidere il ragazzo che ti ha accompagnata.

- Ucciderlo?

- Si. Ucciderlo. Non è all'altezza della missione che dovrai compiere. E' un incapace. Ci tradirebbe alla prima occasione.

- Allah è grande. Ma ancora non mi hai detto a quale missione mi avete assegnata.

- Lo saprai a tempo debito. Ecco che arriva il ragazzo. Fai quello che devi.

- Allah Akbar Shahīd .

- Ho visto che discutevi con un combattente. Cosa ti ha detto?

- Mi ha dato un ordine.

- Quale ordine?

- Ucciderti.

- Sceglierai la vita. Non ucciderai mai. Ha detto Allah ai profeti.

- Che ne sai? Uccidere è un dovere, forse per qualcuno è solo un mestiere.

- Io voglio essere un martire, fare qualcosa per Allah.

- Perché resti qui? In questa terra? Qui dove nessuno osa dichiarare sia il paradiso in terra? Qui dove Allah ignora le ingiustizie, le crudeltà, il diritto?

- E' la mia terra. La terra dove sono nato.

- Qui non si può amare l'uomo come lo ama Dio, pur conoscendo il peggio di loro Qui si ama solo un bel corpo, una posa, un abito. Qui non ribolle violenta la passione d'amore. Qui criminali politici hanno il volto di Dio. Qui, in questo paese, servono gli assassini ed i martiri. E Dio tace. Non c'è nessun Dio capace di soffocare il male che divide, schiavizza ed opprime. Solo la morte. Ma tu che ne sai?

- io voglio essere un martire di Allah.

- Smettila di sognare Shahīd .

- Sono qui per essere un martire.

- E sia.

- Ben fatto. Allah mi è testimone. Hai fatto un buon lavoro. Strangolarlo cosi, a mani nude, senza batter ciglio obbedendo al mio ordine. Ma a cosa pensavi mentre lo uccidevi?

- A niente.

- Non hai rimorsi?

- E perché ne dovrei avere? Non c'è niente di più grande e misericordioso che uccidere.

- Gli occidentali malati e corrotti esportano le loro leggi nel nostro paese. Non capiscono che la civiltà musulmana instaurata dagli sceicchi e dagli imam copre con appena un sottile strato di farisaica morale il cancro della corruzione. Dobbiamo cacciarli.

 - Già, i ricchi discendenti di Maometto, sono loro gli unici che hanno diritto di sopravvivere. Non vorrei combattere per loro.

- Che vuoi dire?

- Niente. Allah è grande. Sogno l'istante che mi vedrà senza burqa e mi amerà. Già sin d'ora non porto mutandine.

- Sei una donna perfida. Da sotto il burqa emani una specie di demoniaca sensualità atta a coprire malvagità, a difendere i combattenti di Allah, partigiani dell'ordine sociale aberrante. Il popolo ignorante plasmato dalla inesauribile fucina che è la legge economica esportata dagli occidentali va rieducato con ogni mezzo. Ci sarai molto utile.

 

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adriano53s@hotmail.com