INFERNO

salita in paradiso

- Pur dopo tanta vita, antichi segni sono tornati attuali. Averli guardati a lungo in attesa di un miracolo, è stato come guardare l'universo. Quello che ne è rimasto è nulla. Non ha senso alcuno vivere e pregare. Non ha senso credere.

- Cosa vuoi dire?

- Lascio a te il parlare. Quel che dico è la pura realtà.

- Quale realtà?

- Non dico nulla. Io ti ho solo detto quello che è.

- Siete voi abitanti della terra ad aver mutato il corso della storia.

- Io parlo di me. Da sola non ho risolto il problema. Dio che vede e sa tutto dovrebbe. Da parte mia, come vedi la mia vita è stata ed ho fatto qualcosa, ma non ho risolto nulla.

- Cosa intendi dire?

- Ho dato vita, ho dato morte. Ho annusato l'odore del sangue versato. Lo sento ancora. Ritorna alla memoria.

- Inutile spiegarti il mistero del vivere. La parola di Dio è stata svelata e con essa il senso della vita.

- Tu sei il creatore. Io la vittima. Non si può eliminare la verità.

- Sei stata tu la fautrice del tuo destino, ne avevi tutte le possibilità.

- Frottole. Con angoscia, solitaria ho cercato il mio destino. Ma altri lo hanno deciso. Mostruosa è la vita.

- Tu sei un tumulto di sangue accusi Dio ed ignori la legge.

- Il carnefice corrotto sapeva cos'è una donna. Mi prese con la forza una chiara notte. Vide scorrere il mio sangue vergine. Era una belva. Non guardava i miei occhi neri e trasparenti. Mi dominava, mi tratteneva. Abusava. Capiva ogni cosa. Sapeva della legge.

- Io li ho visti piangere, i tuoi occhi.

- E tu che hai fatto? Gli hai dato un premio.

- Ma hai pure vissuto la tua vita. Hai veduto il mondo. Hai amato e goduto.

- Come un verme prima di esser pasto. Morire è stato inutile. La morte è una strada sbarrata alla vita. Non si sfugge. Niente ricomincia.

-  Per questo sei qui. Tu sei davvero bella, Eva. Mi piaci. Sei mussulmana?

- No, Allah. Sono  cattolico cristiana.

- A vederti sembri un'araba.

- Sono ebrea.

- Non vuoi convertirti?

- Proprio no. Ho visto sgozzare bambini come capretti per puro divertimento. Violentare donne, tagliare le teste.

- Dappertutto si uccide, ed uccidono anche i cristiani. Anche tu hai ucciso, ma ti perdono.

- Mi fai ridere.

- Non ti capisco,  Eva. Ma rifletti un istante. La morte ti ha portata qui. Che cercavi?

- Non insistere. Non ho intenzione alcuna di convertirmi all'islam. Tu sei frutto delle allucinazioni di Maometto e delle sue voglie.

- I musulmani sono più numerosi dei cristiani.

- Tu lo sai. E' stato grazie alla guerra. Chi non si convertiva era schiavizzato o decapitato. Chi è musulmano oggi lo è per eredità, per abitudine.

- Essere cristiani o musulmani non è molto diverso.

- Ho pregato, prima di morire.

- Dunque anche tu preghi.

- Oh, si. Ma non ne è valsa la pena. Non esiste alcun dio. Né Cristo, né Allah.

- Cos'è stata la tua vita?

- Oh, mutata, perduta. Non ricordo che distruzione e morte.

- Voi esseri, quando siete in vita, non imparate mai.

- Sarà. Ma anche Dio, qualunque sia, tace. Forse inebriato al sangue.

- Non dolertene Eva. E' la legge del mondo, morire. Anche a te è accaduto di morire.

- Sapevo di dover morire. Ma non conosco ancora il mio destino. Non so ancora come si vive in eterno.

- Ognuno ha ciò che Dio vuole.  

- Come dici?

- Tutto non ti posso dire. Ma ecco chi ti ha scelta come premio. Che mi dici Maometto?

- E' bella Allah, è fatta di terra e di sole.

- Credimi. Li per li non capii. Era passato tanto tempo. Lui mi frugava. Strizzava i miei seni che l'avevano nutrito. Appena capii tutto, lui mi aveva immobilizzata. Mi vien da ridere a pensarci ora, tanta fu la delusione. Pensai di sfuggire per la delusione alla mia sorte. Si dimenava, ridicolo come un uomo imbranato. Io dovevo stare ferma, sorridere e fingere che fosse tutto bello. Intanto che gli dicevo "Smettila, sei un incapace", pensavo: "poveretto non sai quel che ti tocca." Lui  disse: sei il mio premio. Capisci? Non ero più Eva, ero il suo premio.

- Dimmi Eva, ti è piaciuto con lui, con Maometto?

- Come ti può piacere essere montata da una bestia che se ne frega di te e pensa al suo piacere.

- Dunque non ti è piaciuto.

- No, che non mi è piaciuto. Avrei voluto tagliargli la gola.

......

- E' andata cosi, Iblīs . Mi sentivo alle spalle il respiro affannoso del martire di Allah di cui ero il premio. Non mi guardava negli occhi. Sentivo le sue mani manipolare i miei seni. Pensavo alla vita di prima. Non finiva mai. Sentivo il fastidio. Valeva la pena di vivere la stessa vita Iblīs?

- Strane parole Eva. Quasi non posso crederci. Qui si mormora che sei la più bella e la più desiderata, la prediletta di Allah. Qui, i santi, eccitati, fanno la fila per possederti e godere del tuo paradiso.

- Sarà. Ma preferisco l'inferno.

- Tu che dici, Cristo?

- Dico che è conseguenza dell'aver adattata la Rivelazione di Mio Padre che è Amore alla convenienza del loro vivere, ignorando la legge di Dio.

- Che altro avrebbero potuto fare sulla terra selvaggia e violenta se non inventarsi dei miti?

- Il verbo è scritto nei cuori di ogni uomo o donna. Ed è amore.

- Lo credi davvero? Cristo?

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