FUGA

il suicida potenziale

- Sono tornato.

- Ti aspettavo.

- Lo so e sono ritornato qua per ritrovarti.  Mi cercano per tutta la regione.

- Sei pentito?

- Di una sola cosa.

- Di cosa?

- Di essere stato vile.

- Cosa è successo.

- Non ho voluto esplodere ne uccidere. Pensavo a te. Ma i miei compagni lo hanno fatto. Mi spiace di una cosa.

- Cosa?

- Che non è stato colpito il potere reale, ma cittadini innocenti.

- Molti ne hanno uccisi?

- Abbastanza. Di qua non mi sarà possibile scappare. Questa terra si berrà il mio sangue.

- Tra le mie braccia non ti troveranno. Ho costruito per te questo rifugio con le cose restituite dal mare. Spero tu sia a tuo agio. Mentre lo facevo sognavo la casa in cui andremo a vivere.

- Perché mi proteggi?

- Sono loro che hanno molto peccato. Pensano di essere innocenti.

- Il vostro Dio che dice?

- Non c'è Dio tra noi, solo il potere. Un potere che attende e sempre, alla fine, riscuote.

- Allah non è cosi.

- E' proprio vero che vieni da lontano. Quel vostro Dio non è nulla.  Dappertutto si uccide sotto il sole.

- Non sarebbe piu giusto trovare un modo di por fine alle uccisioni e che tutti si possa mangiare e vivere tranquillamente? Che bisogno hanno di bruciare la gente viva?

- E' utopia la tua. Non esiste la giustizia.

- Perché' lo fai?

- Tu mi hai insegnato, nonostante il dolore, che si può ancora vivere.

- Amica mia, tu sei vita. Tu sei amore. Ma la mia sorte è segnata. Presto mi prenderanno ed io non voglio che anche a te accada di dover essere uccisa.

- No. Non voglio lasciarti. Non voglio che tu mi lasci.

- Devi. E se mi denunci, forse, avrai di che vivere.

- Lo so. Ma non accadrà. Prima di scappare ho nascosto molto denaro. Ci servirà. Insieme vivremo. Insieme moriremo. Sono stanca di subire, stanca di rincorrere la vita.

- Ti desidero. Ti desidero come la prima volta. Ci prenderemo tra le acque, tra le onde del mare. Questa pace è forse l'unica cosa che è solo nostra. Corriamo.

 

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adriano53s@hotmail.com