guerra di religione o di civiltà

Il mondo mussulmano rifiuta la globalizzazione oltre che per i motivi descritti in "Manifesto per la Rivolta Globale", anche perché non sanno cosa significa "date a Cesare ciò che è di Cesare, a Dio ciò che è di Dio", obiettivo pienamente realizzato nel pilatesco ed innocente mondo occidentale.

Questo è il tassello mancante all'analisi descritta nel saggio/romanzo sopraccitato, ma cambia di poco il risultato finale:  sarà guerra di civiltà e di religione scatenata da una globalizzazione economica le cui regole sono contrarie alle leggi coraniche,  invece che la rivolta. 

Guerra di religione invece della rivoluzione francese.

Ero convinto che tutti gli abitanti della Terra, uomini e donne, fossero uguali; che avessero pari dignità, conoscenza e capacità critica;

ero convinto che Dio fosse, nelle sue leggi, uguale in ogni angolo del tempo e dello spazio ...sbagliavo: troppi gli opportunisti, troppi gl'inquadrati, troppi gli schiavi.

Il sentimento religioso che manca in occidente e che tanti occidentali ricercano nelle sette, nelle religioni alternative a quella nella quale sono cresciuti, è vissuto in modo diverso dai mussulmani.

Pur essendo loro, come noi, farisei, non lo hanno demandato all'individuo, ma lo domina così come domina lo stato; lo segue nelle loro migrazioni, impedendo loro di adattarsi alle leggi civili di convivenza delle nazioni che li accolgono o che "occupano". 

Sembra? che non vogliano affatto integrarsi: è solo per un motivo religioso o un modo di sopravvivere? Io direi di più, anche se a malincuore: non possono, sarebbero degli empi, condannati alla pena eterna.

Le leggi civili ed economiche devono sottostare alla legge coranica, anche le leggi del resto del mondo. Se così non sarà, nel mondo globalizzato che li vuole conglobare, causa il petrolio... ci si dovrà aspettare un futuro di sangue.

Non amo la veemenza di O. Fallaci di "Orgoglio e Pregiudizio" o la pseudo/poesia sull'"Antisemitismo" pubblicata da Panorama annoXL n.16., ma esprime certamente una preoccupazione, una verità che molti iniziano a sentire sulla propria pelle.

Gli ospiti mussulmani, immigrati, impongono le loro regole; non accettano le leggi delle nazioni che offrono loro ospitalità e lavoro e vogliono imporre le loro, derivate alla lettera dal corano. 

Hanno facile gioco ottenere la rimozione di simboli religiosi nei paesi laicizzati:  esiste o non esiste la libertà di religione, il rispetto della propria religione individuale...il diritto alla propria cultura, alla propria scuola...è scandaloso, osceno quel corpo nudo crocifisso appeso nei servizi pubblici...rimuovetelo.

Inoltre... l'altra realtà: aumentano esponenzialmente di numero, mentre diminuiscono le nascite dei nativi; tra qualche hanno saranno la maggioranza. 

Si osserva, anche, che gli immigrati, clandestini e non, non sono i più miserabili alla ricerca di una sopravvivenza, ma o delinquenti ( a volte espulsi dai loro stessi paesi) o pseudo/missionari/conquistatori: visto che possono pagarsi un viaggio da dieci milioni (e nei loro paesi è una cifra milionaria).

Purtroppo non ho le conoscenze per scrivere di questo argomento, scrivo a ruota libera pensieri e preoccupazione raccolte per strada, cercandone la validità. 

Quanto scritto, associato al fatto che ai massimi livelli si stia cercando di porre rimedio alle conseguenze di questa globalizzazione liberal/economica, non inficia affatto l'analisi descritta in "manifesto per la rivolta globale", che rimane comunque sempre valida.

@clown 16/04/02