essere nell'eternità

 

eva

 

Tu

cui mi lascio dominare,

tu che m'avvolgi con le cosce incrociate

e, mostrando il petto, dondoli incarnata

qui dove non c'è posto per i morti

qui dentro la musica dei sensi

tu che ancora doni carne per la vita

tu che leghi alla clessidra

tu, pane e vino, sperma divino,

sei gelo e calore.

 

Si, io dissi si,

colpevolmente, al fulmine

e legato,

cieco davanti al mistero che non s'esprimeva,

ti offrii la mela

ed esplorando la calda tomba dell'utero

ti inondai di vita.

 

Io persi,

la testa schiacciata

ed ancor oggi non so nulla di me,

non so cosa sarò ad essere,

io senza tempo non ho tempo.

 

E Tu, tomba spruzzata, troppo tardi hai parlato

o troppo presto.

 

Come lui appeso

m'hai appeso

trofeo

all'albero di Giuda.

 

Le immagini

nell'agonia dell'estasi

si frantumarono allora

e si frantumano ancora

senza aver generato futuro alcuno.

 

Il presente ha chiuso la sua porta.

 

@ clown 18/02/2018

 

belzeblu

 

Getta via la maschera! Chi sei?

Tu incarnato e trafitto

perché intervenire a salvarla da me

che più di te l'amavo?

Perché rigettarmi bastardo

nell'inferno

dalla croce schiodato?

 

Io che amo il sole rosso

la guerra ed il sangue

io che adoro la miseria che si accascia femmina

al denaro

lasciato nel senza tempo

senza speranza.

 

Fiat fiat fiat

che musica!

Spazi infiniti, insanguinati

e questo maledetto mestiere di vivere

e scrivere,

usando il poeta,

in cui bisogna sempre spremersi la testa.

 

Spirali, torrenti, sangue

a macchiare la terra.

Le fiamme che bruciano pelle e parole

onda, melma,

sperma sul vulnerabile corpo

non sono che lacrime e noia.

Morti, noi ancora nel tempo,

noi un giorno ci alzeremo prima dell'alba

nell´eternità.

18/02/2018