Dio... Se questo è amore

 

Siamo arrivati. Qui la materia finisce.

E' inutile nominare o moltiplicare, dividere o rinominare

per rivendere azioni di pseudo creazioni.

Siamo nell'eternità.

Tu dove sei?

 

Mi chiami ed è morire,

non c'è via di fuga dopo il tramonto.

Nello squarcio eterno del velo del tempio,

vuoto,

solo l'irreale solitudine del nulla...

fittizio è l'infinito.

 

E' questa l'ora promessa?

 

Io, che sono la parola innamorata di te

che cancelli,

non so più neppure che mano mi dai, qui.

Noi...

ma tu sei voluto andare, ritornare

e non sulla croce,

irritato da tanta fretta, logorato dal vivere,

alla fine della materia.

 

Tradotti nell'inesorabile nulla,

fagocitati o composti,

 nella morte, lo vedi anche tu,

non c'è materia.

continua di lato

 

Io finirò così,

noi, tutto ridotto a liquame.

 

E' qui che m'aspettavi?

 

La stagione apocalittica ha aperto la via ai lamenti.

Dove sono le angeliche trombe?

Sbucato dal vuoto, dilaniato dall'assenza

pronuncio parole scabre, asciutte,

aspre, dure, superflue,

ma sincero e crudele.

Sarà antieloquenza di un frammento.

un puro verbo,

avverso.

Fiat!

 

Già, io non so più cantare di te

non in questa ora,

di noi.

 

Andiamo.

Lasciamo a Dio ripulire ciò che rimane di noi.

 

E' la fine.

 

Ma che senso ha rivelare la caducità,

il rapido decadere in polvere ed il declino della stessa?

 

11/02/2007 @ clown