essere nell'eternità |
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Perché la vita terrena?
Nel tempo relativo, esauribile, parcheggiato nella struttura spazio temporale inviato a riabilitarmi per un tempo ambiguo per una paradossale richiesta di dimissione risalgo a monte, all'origine nell'esercizio dell'essere per essere recuperato essendo io a-socializzato alla divinità.
Assoggettato ad ogni istante a necessità e potenza nella rete ecclesiastica accolto nel tempo dell'attesa, indebolito, segnalato il peccato, il tempo ha iniziato a scorrere. Individuato, nell'attesa che mai è troppo presto né mai è troppo tardi tocco da subito, nel tempo del cambiamento, nel flusso del tempo e degli eventi ciclico, il cronico avvio alla coazione a ripetere.
Domani l'attimo della frattura, la cacciata, l'ingresso nello spazio avvenuto già ieri da un punto qualsiasi del tempo per vivere il dipanarsi del programma di un giorno.
Vivere... percorso standard, rigido e prestabilito immodificabile ed obbligatorio. Assegnata, da sviluppare, la dimensione temporale per sviluppare l'origine del logo di un giorno di vita per un giorno racchiudendo il già racchiuso tempo nello spazio eterno.
Nella desertificazione dell'esistere, guasti del tempo evento del passato, evento futuro, durata e qualità del tempo da vivere, posizionato in periferia.
Moltissime le combinazioni di queste trappole temporali, definite attività quotidiana riabilitativa del peccato dentro. Il dare un senso al tempo trascorso per ingannare il tempo attraversando il tempo nell'eternità.
Day-treatment center, villaggio di vacanza riabilitativo trattamento di recupero alla santità nella realtà provvisoria, nello spazio tempo tra l'eterno visitando ambulatoriamente una chiesa colloquio psico-terapeutico con un prete aperto canale di comunicazione sostenuto dalla crocifissione.
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Transfert tra tempo ed eterno elaborando una relazione terapeutica santifica per trascorrere il tempo che esalta il vivere quotidiano giocando il mio ruolo d'animatore in questa terra di vacanza.
Ne avverto il rischio e me ne ritraggo fuggendo attraverso lo sviluppo dell'abilità, della competenza compromessa dalla malattia e dal suo decorso nel peccato.
Cerco di significare la vita creata nello spazio tra atti e pensieri nell'incomunicabilità senza fine. Patologica dipendenza dal creatore, istituita. Attore, immerso nel tempo a disegnare lo spazio recito sperimentando richiamato al coinvolgimento ed avviare un investimento per guadagnare la vita eterna.
Tra prove e rappresentazioni, oscillando tra regressione nella metafora della vita attraverso il centro diurno illuminato dal sole in un transfert tra comunioni e confessioni per sviluppare la santità sino al completo riassorbimento con Dio.
Processo spirituale e mondo esterno ottimista stimare nel replicarsi delle condizioni di invio ridimensionando il vivere che ha innescato la replica nello svantaggio divino non disponendo di un eguale potere e sperare nella vittoria.
Elaboro dentro, nello stato nascente l'ambivalenza poliedrica dei significati oggettivi mutuati dall'esterno inaccessibili transizionali di là della loro materialità e della manifesta rappresentazione operando in senso terapeutico muto dentro di me Dio in un rapporto protesico contenitivo la realtà nella frustante possibilità di interiorizzare solo la possibilità d'essere Dio.
@ clown 18/02/2018 |