non mangiare di questa pianta
Vissero solo ieri le spighe e le vigne, noi, nudi e senza veli, pane e vino, solo ieri. Perché oggi il muro e la spada e noi dispersi? Vivi tu? Vivi ancora? Dove porti i tuoi anni? In quale giardino li attendi? Per quale vita, per quale violenza ti spoglierai poco a poco, vinta, caduta sopra un'altro come foglia, trasmuterai in delizioso pane e vino, il rauco tuo logos?
Oh Clella, insieme bella e terribile, se anche tu questa sera guardi la stessa sera, la stessa sera ci copre il cielo è puro, c'è la luna, c'è il tuo respiro, il divino potere della mela che è tuo, a vietarmi un'altra donna.
16/02/2005@a |
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