Consigli per chi vuole intraprendere la strada giudiziaria per farsi riconoscere i propri diritti, diritti sanciti da una inutile Costituzione.

 

E’ necessario liberare l’Italia dalle mani dei giudici, di qualsiasi giudice. Una nazione senza giustizia non è una nazione. Un cittadino privato di giustizia non può e non dovrebbe riconoscere la podestà dello stato.

Partiamo da un principio vero e reale: la giustizia, in Italia, non funziona. E’ un dato di fatto ed è riconosciuto da molti. Basta scorrere le pagine dei giornali o cercare in internet.

E non funziona, non perché non ci sono regole e leggi, non funziona perché non interessa al potere, che funzioni. Non si vuole farla funzionare e, no c’è alcuna possibilità, per il cittadino, di farla funzionare, se non, a volte, occasionalmente, casualmente. Il quanto accade quando si incontra un giudice onesto e capace. La maggior parte delle volte per qualche sgarbo o ripicca.

Un cittadino che chiede giustizia è solo.  Non bastano avvocati, ctu … che a loro volta dovrebbero essere onesti e capaci, non bastano.

Tale combinazione, giudici, ctu, avvocati onesti è una combinazione improbabile. E, valutando che leggi, prove e quanto altro, sono inutili, il cittadino, che vuole giustizia, percorrerà una strada, decennale,  che lo porterà al fallimento ed al suicidio, economico,  famigliare, civile e personale.

Traendone le necessarie conclusioni, consiglio a chi vuole intraprendere la strada giudiziaria per far valere i propri diritti, di non farlo, ed è quello che vogliono. E, se proprio devi, perché ormai disperato, fare come Sansone: che muoia Sansone con tutti i filistei.

 

Adriano53s@hotmail.com