marjbel

Lontano dal palcoscenico che conta, schivo e sconosciuto questo poeta, degno d'apparire nei migliori di questo secolo, svolge i temi della solitudine dell'essere nella società di oggi, ma anche nella società umana d'ogni tempo, nella visione dell'universo materiale che fugge verso la sua fine fisica...ricerca metafisica alla ricerca di una verità che già si conosce, ma che si rifiuta...il clown, il ribelle.

Nelle varie raccolte si sviluppano sequenze sullo schermo della vita delle esperienze sofferte e vissute, del rapporto umano, delle regole, delle guerre dei nostri giorni e di sempre.

Parole e pensieri, scene della memoria...tutto si inserisce nella tragedia disincantata raccontata dal poeta usando la logica amorosa come scienza d'indagine. Tentativo inedito, valido...distrutto dall'utilitarismo del potere, dall'arida scienza dell'evasione e del divertimento controllato...peccato sia sconosciuto!

Che domandiamo noi agli artisti? Che ci aiutino  scoprire i lati nascosti della vita, che ci aiuti a ricordare o a dimenticare...che ci apra una finestra sulla verità del vivere, che ci dia un sorriso, una speranza o la botta definitiva. E questo clown...questo ci offre, col suo messaggio così poetico, nitido, incontaminato, umano ed inumano allo steso tempo. Rivolta e speranza.

Difficile, umanamente difficile, ma comprensibile ed accettabile il peccato, se la donna cui sono dedicate, se dedicate, accetta d'amare in questo modo.

@marjbel 01/12/2002