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quid moraris emori?

 

Ave mea venusta et amatissima Clella!

Irascor tibi.

Advenio ut te postremo donarem munere mortis
et mutam nequiquam alloquerer cinerem...

pauca non bona dicta.

Quae ratio est?

Cur tute iubebas inducer in amore me,

hunc retrabis me desiris, sicut ventos,

irritaque amor meo in sinis.

Sic meos amores?

Quem nunc amas, Clella?

Mihi tete abstulit ipsum.

O, tecum ludere sicut illo possem!

Amor mihi tibi molestum est.

Soles occidere et redire possunt,

non est mihi male quod...

quod, tu non vult, hoc est male unum.

Candidi dies, vere candidi nobis soles.

Multa cum iocosa fiebant, quae ego volebo 

nec tu nolebat.

Nunc fugit, iam tu non vult, hoc est mihi male unum.

Miser, esinas ineptire,
et quod perisse perditum est ducas
...

quid moraris emori?

It te per iter tenebricosum, mea amatissima,
unde negant redire quemquam.

Inpotens noli sectare et miser vivere.

Amo te, huc est mens deducta ita ut

iam nec bene velle tibi,

nec desistere amare.

Sic difficile est deponere amorem?

Iam illud quaero, contra me ut diligat te,
quod non potis est,
sed impudica esse.

Oh mea dulcis et fidelis Clella... nihil sentis?
Salsum esse putas te? fugit te, inepte,

quid odissem futere tibi?

 Amo te, prodest? Cur taces?

Ex hoc ingrato gaudia amore tibi, vale,

o venusta Clella.

 

29/01/2005 @a

 

cosa aspetti a morire?

 

Ti saluto mia bella ed amata Clella! 

Sono arrabbiato con te.

Sono qui per donarti l'estremo omaggio funebre

e per parlare invano alle tue ceneri mute...

poche parole, non gentili.

Perché?

Perché proprio tu che mi spingevi ad amarti,

ora fuggi, come il vento,

e disperdi il mio amore nel nulla.

Così tratti il mio amore?

Chi ora ami, Clella?

Ti ha proprio strappato a me, proprio te.

Oh, potessi giocare io come lui con te!

Amarmi ti nuoce.

Il sole può tramontare e sorgere, 

non mi dispiace questo...

questo, che non vuoi più, questo è l'unico male.

Giorni luminosi, veri soli brillarono per noi.

Facevamo molti giochi d'amore, che io volevo

e tu non rifiutavi.

Ora fuggi, non vuoi più, questo è l'unico mio male.

Disgraziato, smetti di essere folle,
e ritieni perso ciò che andato perduto...

cosa aspetti a morire?

Cammini nelle tenebre, mia amata,

 là dove dicono che nessuno ritorna.

Impotente non voglio inseguirti e vivere da infelice.

Amo te, qui la mente è giunta, dove
ed ormai non può non volerti bene,

né può cessare d'amarti.

Così difficile smettere d'amare?

Non ti chiedo di contraccambiare il mio amore,

se cosa impossibile, ma di essere disonesta.

Oh mia dolce e fedele Clella...non senti nulla?

Ti credi spiritoso? Ti sbagli, sciocco,

perché dovrei far sesso con te?

Serve dirti ti amo? Perché non rispondi?

Da questo amore non corrisposto, un ciao,

bella Clella.

29/01/2005 @a

 

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