noli me tangere
Filii hominis, amice... quid venisti?
Quae ratio est? Inquis.
Ingrediens mundum, dabitur liber scienti litteras.
Prodita lege, impleta cerne, implenda collige.
Sriptum est et non potest solvi Scriptura.
Ecce hunc enigma vobis: "noli me tangere",
et vos ergo videte.
Est, non est, ubi est tua puellae?
Tu nihil est nisi..
Mihi crede, scio enim quod vivit,
exortum est in tenebris lumen.
Verissima, pulcherrima nuda es,
multi cupiant et felix qui potuit admirari.
Ne timeas pusilla, postula a me,
comedes panem tuum,
panem nostrum.
Homo existens... te Deum facit.
Eris palpans in meridie,
sicut inimici terram lingent,
cum amaritudinis.
Ego homo sum, nemo scit,
nubes lucida adumbravit...
homo sum,
haec infirmitas non est ad mortem,
est ad mortem.
Dignior plagis quam osculis non timeo,
quia amo.
Eamus. Processit. Ne evacuata sit crux.
Singularis, sum ego donec transeam.
24/01/2005 @a
non mi toccare
Figlio di un uomo, amico... perché sei venuto?
Perché? Mi chiedi.
Entrando nel mondo, ho dato un libro a te che sai leggere.
Leggi quanto è stato tramandato,
osserva ciò che è stato compiuto,
intendi quello che ancora deve compiersi.
Sta scritto e la scrittura non può essere annullata.
Ora eccoti un enigma, "non mi toccare"
ed adesso vedi tu.
E', non è, dov'è la tua donna?
Tu sei nulla senza lei.
Credimi, so che ella vive,
è sorta nelle tenebre una luce.
Lei è vera e nuda bellissima,
molti la desiderano e felice è chi può ammirarla.
Non temere piccola, vieni da me,
mi cibo del tuo pane,
pane nostro.
Tu che sei uomo, ti fai dio.
Andrai a tastoni in pieno pomeriggio
come i nemici leccano la terra,
con amarezza.
Io sono un uomo, nessuno mi conosce,
una luminosa nube mi copre...
sono un uomo,
questa infermità non è a morte,
è a morte.
Meritevole più di percosse che di baci non la temo,
perché amo.
Andiamo. Che sia. Non sia inutile la croce.
Io sono unico, sino alla mia morte.
24/01/2005 @a