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inutile poesia

 

A chi dono queste parole?

Non hanno più il ritmo della poesia,

in libera caduta si adagiano

 a comporre, una ad una, sul tuo gelido foglio bianco,

una infuocata lettera d'amore per te.

A chi? A te?

Sei bella Clella... si sono per te, per dirti di noi.

Urlano ritorna, mi manchi, ti desidero, ti amo, ti...

ma a che servono?

 

Una più bella dell'altra, dici...

già, il bello dell'inutile, impotenti come sono,

incapaci di convincerti che vivere lo stesso amore

noi insieme in una stessa casa, è il plus valore della vita.

Sei chiusa, impaurita, lontana e, per orgoglio,

incapace del ritorno.

 

Ed è bello ascoltare il disperato grido incompreso

di chi pian piano dovrà soffocare anche la parola?

 

Così devo voler iniziare il tragico percorso

per auto-convincermi che vero è il falso,

che sei inutile per me, per lasciarti alla vita che vuoi.

 

Costretto, le cancello nel silenzio del ti amo eterno.

 

02/02/2005 @a

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